Lazio. Fusione Asl romane. Zingaretti “molla” il decreto. L’accorpamento si farà per legge. E per le nomine si va verso il 2016

Lazio. Fusione Asl romane. Zingaretti “molla” il decreto. L’accorpamento si farà per legge. E per le nomine si va verso il 2016

Lazio. Fusione Asl romane. Zingaretti “molla” il decreto. L’accorpamento si farà per legge. E per le nomine si va verso il 2016
La proposta di legge, approvata dalla Giunta il 17 settembre, dovrebbe essere votata in Consiglio regionale entro fine anno, in concomitanza con la manovra finanziaria. A questo punto si azzera il risiko delle nomine dei manager che guiderebbero le fusioni. Non se ne parlerà infatti prima dell'approvazione della nuova legge.

L’iter che ridisegnerà l’assetto delle Asl capitoline è ormai avviato, ma si sta rivelando ogni giorno più complesso e tortuoso. La nuova configurazione, che prevede la fusione di RmA con RmE e di RmB con RmC, era stata in origine affidata a un decreto del commissario ad acta Zingaretti che prevedeva la nomina di un commissario unico per B e C. Una figura che si sarebbe affiancata all'altro commissario, Angelo Tanese, già operativo nel processo di fusione grazie al suo ruolo di DG della RmE e commissario straordinario della RmA.

Alcune novità hanno però sparigliato il mazzo e ridefinito i contorni del quadro. L’amministrazione regionale ha infatti deciso di emamnare un vera e propria proposta di legge regionale (approvata dalla Giunta il 17 settembre scorso) che sostituisce quindi il precedente decreto commissariale e che negli auspici della Giunta dovrebbe essere approvata entro la fine dell'anno in concomitanza con la manovra finanziaria. Formula e termini dellìaccorpamento delel Asl capitoline restano comunque invariati. Il nodo delle nomine per i nuovi manager verrà a questo punto sciolto definitivamente solo dopo che la riforma delle Asl sarà stata votata e quindi certamente non prima del 2016.
 
Gennaro Barbieri

Gennaro Barbieri

21 Settembre 2015

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