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Ao S. Andrea di Roma. Cisl Fp: “Caroli è commissario alla non trasparenza”

Il sindacato contesta la nomina dei vincitori delle posizioni organizzative avvenuta “senza rendere pubbliche le valutazioni sui candidati fatte dall’apposita commissione”. Chiesto l’intervento della Regione.

29 GIU - All’Ao Sant’Andrea di Roma si assiste a “nomine discrezionali e nessuna trasparenza sulle scelte del commissario straordinario. E nessuna risposta sull’accesso agli atti. La Regione intervenga”. La denuncia arriva dalla Cisl Fp Lazio, che punta il dito contro l’operato del commissario Giuseppe Caroli in merito alla determinazione di conferimento degli incarichi di posizioni organizzative sanitarie gestionali all’Azienda ospedaliera.

“Il commissario straordinario, senza nessun rispetto dei doveri minimi di trasparenza e in estrema solitudine, ha nominato i vincitori delle posizioni organizzative - cioè delle persone che dovranno svolgere un ruolo di direzione delle unità organizzative complesse, come il pronto soccorso, i reparti o i servizi infermieristici, un ruolo determinante per garantire servizi sanitari ai cittadini - scegliendo in modo discrezionale e senza rendere pubbliche le valutazioni sui candidati fatte dall’apposita commissione. Una commissione nominata per valutare i curricula e svolgere i colloqui previsti come prova di esame. In questo modo il commissario ha dato più che l’impressione di operare scelte che sono molto lontane dalle valutazioni di professionalità e merito”, si legge nella nota.

“Un comportamento censurabile e inadeguato da parte di chi dirige una struttura pubblica come l’Ospedale Sant’Andrea. E uno schiaffo ai lavoratori che pretendono legittimamente di fare piena luce sulla gestione del personale e sull’organizzazione dei servizi alle persone”, rimarca la Cisl Fp.

“Tanto più che attendiamo ancora risposte riguardo all’accesso agli atti che abbiamo richiesto come Cisl” prosegue la nota. “La Regione intervenga subito. I lavoratori pubblici non sono più disposti a tollerare decisioni opache sulle quali pende l’ombra di quel clientelismo e di quell’indifferenza alla valorizzazione delle competenze che tanti danni hanno fatto alla sanità regionale. Se le scelte del commissario si riveleranno illegittime e incoerenti con le valutazioni delle commissioni nominate dall’azienda stessa, e in assenza di una presa di posizione della Regione Lazio, chiederemo alla magistratura di fare giustizia”.

29 giugno 2018
© Riproduzione riservata

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