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Lazio esce da commissariamento. L’Ok dalla Stato-Regioni. “Eravamo la pecora nera ora torniamo a correre con assunzioni e investimenti su ospedali e territorio”. Intervista all’assessore alla Sanità Alessio D’Amato

La Conferenza ha dato il via libera al nuovo Piano di riorganizzazione sancendo la fine del commissariamento della Regione che durava da quasi 12 anni. Intervista all’assessore alla Sanità che disegna gli obiettivi per il prossimo futuro: “L’uscita del commissariamento è un segnale importante per tutte le Regioni perché si è dimostrato che c’è la possibilità di tenere i conti in ordine, senza fare tagli e al contempo migliorare i Livelli essenziali di assistenza”. IL NUOVO PIANO DI RIORGANIZZAZIONE

29 GEN - La Regione Lazio dopo quasi 12 anni esce finalmente dal commissariamento della sanità. La Conferenza Stato-Regioni ha dato infatti l’ok al nuovo Piano di riorganizzazione con cui termina la lunga stagione commissariale. Ora manca l’atto formale del Cdm ma è chiaro che il via libera di oggi apre una nuova stagione per la Regione.
 
E a spiegarci cosa succederà ora è proprio uno degli artefici del risultato odierno, l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato che in quest’intervista traccia la rotta che seguirà la Regione: “Finisce finalmente una stagione buia. Da oggi possiamo tornare a correre come le altre Regioni senza più handicap. Al via assunzioni e investimenti”.
 
Assessore, insomma il Lazio dopo quasi 12 anni esce dal commissariamento?
Ebbene sì, ci siamo, con l’ok di oggi della Stato-Regioni al nuovo piano di riorganizzazione possiamo dire che finalmente è finita la stagione buia che era iniziata nel lontano 11 luglio 2008 e che vedeva il Lazio come la ‘pecora nera’ con un disavanzo ‘monstre’ di 2 mld l’anno, il più alto della storia dei servizi sanitari regionali e un debito elevatissimo. Quando siamo arrivati in Regione il disavanzo era ancora di circa 700 milioni di euro e i Lea erano sotto la sufficienza. Oggi, grazie all’azione della maggioranza del Presidente Zingaretti, per la prima volta si è chiuso in attivo il consuntivo e i punteggi LEA sono di 30 punti sopra la soglia di adempienza. Ora manca la ratifica del Cdm ma è un atto meramente formale. Insomma, siamo fuori dal commissariamento e ancora più convinti nel proseguire la nostra azione riformatrice.
 
Sono stati 12 anni lacrime e sangue però per i cittadini…
Sì, è stata una stagione di sofferenza, ed è chiaro che il nostro impegno sarà in primis di non abbassare la guardia. Non torneremo alla finanza allegra. Insomma, vorrei che passasse il messaggio che con l’uscita dal commissariamento non è che si torna all’assalto della diligenza. Anzi daremo più servizi ai cittadini. Voglio personalmente rivolgere un ringraziamento a tutti i Commissari e i Sub-Commissari che dal luglio del 2008 si sono succeduti: il Presidente Piero Marrazzo, Mario Morlacco, Elio Guzzanti, la Pres. Renata Polverini, Giuseppe Spata, Enrico Bondi, Filippo Palumbo, Gianni Giorgi, Giovanni Bissoni e Renato Botti. È stata una lunga staffetta della quale Nicola Zingaretti ha percorso il tratto più lungo e sicuramente quello decisivo.
 
Bene, ma in pratica che succederà?
Mi faccia dire prima che l’uscita del commissariamento del Lazio è un segnale importante per tutte le Regioni perché si è dimostrato che c’è la possibilità di tenere i conti in ordine, senza fare tagli e al contempo migliorare i Livelli essenziali di assistenza. Il Sistema sanitario del Lazio ha riacquistato credibilità e un ringraziamento va ovviamente a tutti i professionisti e gli operatori sanitari che mai hanno fatto mancare l’assistenza. Ora si apre un nuovo capitolo dove il Lazio potrà correre come gli altri senza più handicap.
 
Quindi stop al blocco del turnover?
Ovviamente, ora proseguiremo una seria programmazione concorsuale secondo i fabbisogni e le necessità dettate dagli standard ospedalieri introdotti dal Dm 70/2015. Il nostro piano prevede 1200 assunzioni all’anno e le posso dire che già nel 2019 siamo riusciti ad assumere più personale rispetto a quello in uscita. Ma non solo assunzioni, ci saranno anche nuovi investimenti strutturali importanti.
 
Ovvero?
Nel nuovo Piano di riorganizzazione sono previsti quattro nuovi ospedali: sulla Tiburtina vicino Tivoli in un’area densamente popolata, il nuovo ospedale di Rieti in una zona molto importante ancor di più dopo il sisma. E poi ci sarà il nuovo ospedale del Golfo nella zona di Formia e poi è previsto anche il nuovo ospedale Santa Maria Goretti di Latina Dea di II livello. Ma non solo, sono previsti anche altri investimento per gli ospedali di Roma come per esempio il Grassi di Ostia, il Pertini, il San Camillo e il Policlinico Umberto I.
 
E per quanto riguarda l’assistenza territoriale che è stata un po’ la ‘Cenerentola’ della sanità laziale?
C’è innanzitutto il nuovo piano regionale per le cronicità dove si prevede una stratificazione di tutta la popolazione per patologia e un lavoro di presa in carico dei pazienti attraverso i Pdta e anche con un utilizzo importante delle nuove tecnologie come il telemonitoraggio e dei medici di medicina generale, che devono essere il motore. C’è poi l’investimento che stiamo facendo sull’Assistenza domiciliare integrata (Adi) dove il Lazio è stata la prima regione in Italia a decidere di procedere con l’accreditamento delle strutture mettendo fine alla stagione delle gare al massimo ribasso. Oggi abbiamo più di 30 strutture accreditate e ci stiamo investendo 20 mln in più. Il nostro obiettivo è raddoppiare la soglia degli over 65 che usufruiscono del servizio.
 
Con l’uscita dal commissariamento prevedete di abbassare le addizionali Irpef e Irap che sono ai massimi?
C’è una quota di accantonamento per i mutui contratti nel passato che pesa. In questi anni abbiamo dato un primo segnale aumentando le fasce di esenzione. È chiaro che con l’uscita dal commissariamento sarà un nostro obiettivo per i prossimi anni. Non credo per quest’anno ma non mi sento di escludere che uno spazio per la loro riduzione ci possa essere nei prossimi anni. Prima però consolidiamo il risultato anche perché come le dicevo abbiamo in cantiere molti investimenti.
 
Prevedete nuovi accorpamenti delle Asl?
No, il tema non è in agenda
 
E sull’Azienda Lazio.0 sul modello veneto?
Sì, è nei programmi operativi, ma non sarà come il Veneto. È un progetto importante perché sarà un’azienda, nell’alveo del 502, che dovrà fornire servizi (ad esempio logistica, informatica, concorsi) alle altre Asl e avrà l’obiettivo di velocizzare gli investimenti e centralizzare alcune funzioni.
 
Luciano Fassari

29 gennaio 2020
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