La morte di Luana, tra nepotisno e clientelismo
di Stefano Palazzi
25 FEB -
Gentile direttore,
ieri sera ho avuto una gradevole e lunga conversazione-intervista via Skype con una giornalista del
British Medical Journal riguardante la tragica
scomparsa di Luana Ricca, chirurgo epatobiliare sottoposta a demansionamento in Italia dopo un brillante percorso in sala operatoria in Francia. Avevo conosciuto la collega a Londra tre mesi fa in occasione del convegno sul Controesodo dei professionisti dall’estero verso la madre patria introdotto dall’Ambasciatore italiano nel Regno Unito. Tanto per dare un’idea, il titolo di una relazione era
La corsa del salmone (la mia).
Alla giornalista
BMJ interessava comprendere se il fatto che Luana fosse donna potesse aver contribuito alla sua disperazione, com’è stato giustamente sottolineato su
Quotidiano Sanità, assieme al presunto fattore mobbing. Cercando di spiegare alla giornalista la realtà professionale italiana, sono dovuto ricorrere al termine
cronyism, approssimativamente traducibile con nepotismo+clientelarismo e collocabile all’opposto del termine
meritocracy.
Ho creduto opportuno cioè evidenziare che quello che vivono i colleghi espatriati a causa del
cronyism italiano è soprattutto una boccata di salutare meritocrazia che rinfranca e incoraggia a credere che rimpatriando si possa destabilizzare il sistema relazionale da cui molti cervelli preferiscono fuggire. E’ ovvio che di fronte alla delusione, se non si è Premi Nobel come
Rita Levi Montalcini, alcuni rischino lo scompenso psichico.
Maria Montessori, primo medico donna nel mondo (!), dopo un primo rimpatrio preferì riscendere la corrente verso l’oceano della meritocrazia. Anche lei pativa di stress lavoro-famiglia, avendo un figlio illegittimo per i tempi d’allora, e scelse di morire in Olanda onorata da quanti potevano apprezzarla al di là dei giochi politici dell’Italia del secolo scorso.
Mi congratulo che
Quotidiano Sanità stia affrontando questi temi. Nuotare a ritroso tra
cronyism e meritocracy può davvero essere letale.
Dr. Stefano Palazzi
Direttore salute mentale e riabilitazione infanzia adolescenza Ausl di Ferrara integrato con Università di Ferrara
25 febbraio 2016
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