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Punto nascita di Borgosesia. Il sindaco minaccia di incatenarsi. La Asl interviene: “Nessuna chiusura. Inopportuni allarmismi”

Il Sindaco di Varallo, Eraldo Botta, accende la polemica in merito alla sospensione, dall’1 agosto fino al 30 settembre, dell’attività della sala parto e del pronto soccorso ostetrico e ginecologico dell’ospedale Borgosesia. La Asl replica a tono: “Non si strumentalizzi una decisione presa per garantire la sicurezza di mamme e neonati”. Poi l’affondo: “Botta non si è neanche presentato all’incontro con i sindaci per confrontarsi sulle principali difficoltà della Asl, né ha inviato un delegato”.

26 LUG - La sala parto e il pronto soccorso ginecologico chiuderanno per alcune settimane in previsione dell’assenza di specialisti (attivando comunque un piano per accompagnare le donne in procinto di partorire ed assicurare la loro una presa in carico completa e personalizzata) e il sindaco di Varallo, Eraldo Botta, minaccia di incatenarsi all’ospedale per protesta.  

Una reazione commentata con durezza dalla Asl di Vercelli, che nel pomeriggio di ieri, con una nota, ha replicato al sindaco. “Apprendiamo con stupore dalla stampa che il sindaco di Varallo intende protestare domani per quella che definisce la chiusura per ferie dell’ospedale di Borgosesia. Evidenziamo con forza e risolutezza che l’Ospedale ‘S.s. Pietro e Paolo’ di Borgosesia non chiude in alcun modo e chi intende far passare tale messaggio è responsabile di una mera strumentalizzazione che di certo non ha nulla a che vedere con il bene dei cittadini”, afferma la Asl nella nota.

“Lo dimostra il fatto che l’unica sospensione – peraltro temporanea - delle attività riguarda la sala parto ed è legata alla cronica carenza di specialisti che impedisce di poter assicurare alle future mamme un percorso sicuro per sé e per i propri figli”, prosegue la nota.

Per la Asl di Vercelli “appare quanto mai paradossale che un sindaco - che peraltro ha tra i suoi compiti quello di tutelare anche la salute pubblica - alimenti ingiustificati e quanto mai inopportuni allarmismi. Tanto più visto che nella giornata di ieri (24 luglio, ndr) si è svolto un incontro – programmato da tempo – a cui sono stati invitati con largo anticipo tutti i sindaci delle case della salute, compresa dunque Varallo, per discutere e confrontarsi sulle principali difficoltà che l’ASL sta vivendo in questo momento. Un incontro a cui il sindaco di Varallo non si è presentato, né personalmente, né inviando un suo delegato. Non ha, pertanto, partecipato ad un incontro in cui, al contrario, tutti i suoi colleghi con senso di responsabilità hanno voluto prendere parte per esprimere i propri punti di vista; in questa occasione è stato possibile, infatti, confrontarsi scambiando informazioni, report e dati sui fabbisogni di personale, anche alla luce di quanto emerso dalla recente ricerca condotta da FIASO sulle necessità di specialisti su tutto il territorio nazionale; ricerca a cui ha preso parte anche la stessa Asl di Vercelli”.

“Non si comprende, dunque, come oggi il sindaco di Varallo possa esprimersi in tali termini ed ergersi come colui che potrebbe parlare ai cittadini di appropriatezza e gestione di corretti percorsi clinico assistenziali”, conclude la Asl.

26 luglio 2018
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