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Ambulanza del 118, nessuna aggressione col paletto, solo un incidente. I risultati del Comitato per la sicurezza

di E.M.

18 MAG - Non un’aggressione con un paletto di ferro ma un incidente accidentale, ovvero l’aggancio di una impalcatura mobile che avrebbe coinvolto sabato scorso l’ambulanza della postazione Crispi a Napoli, colpita al finestrino laterale durante un intervento in codice rosso al Vomero. E’ quanto emerso nel corso del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza pubblica che si è svolto ieri in Prefettura a seguito dei numerosi episodi di violenza (31 quelli registrati dall’inizio del 2018 a Napoli contro i 16 dell’intero anno 2017) ai danni di operatori sanitari del 118 e nei pronto soccorso. Secondo quanto si apprende dalla Polizia le indagini - sul caso denunciato da operatori sanitari per il presunto assalto con un palo di ferro lo scorso 12 maggio – “si stanno orientando concretamente sulla natura accidentale e non dolosa dell'incidente” spiega il sindaco di Napoli Luigi De Magistris.  

“Fermo restando che affermare che Napoli e come Raqqa è un’offesa alla città sia per quella distrutta da una guerra e dal terrorismo sia perché si offende Napoli – aggiunge il primo cittadino di Napoli - esprimo vicinanza a tutti i medici e agli infermieri, costretti a fare la prima linea in situazioni complicate. Mi chiederei dove sono finiti i fondi per la sicurezza e la vigilanza semmai. Esprimo solidarietà e impegno e non c’è nessuna sottovalutazione da parte nostra del fenomeno ma non si può dire su questo episodio, strumentalmente, che Napoli è come Raqqa come ha fatto il presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli. E’ stata una frase infelice e a maggior ragione ora che emerge che tutto è stato ma non un’aggressione. Attendiamo le scuse, chi ha fatto un errore nel dire e scrivere alcune cose deve chiedere scusa non al sindaco ma alla città”

«Dispiace che si debba chiedere scusa, le uniche scuse le devono avere gli operatori del 118 che non avranno subito 32 aggressioni ma ne hanno subite di sicuro 31 dall'inizio dell'anno, un dato abnorme che non si registra in nessuna altra parte d'Italia» dichiara il presidente provinciale della Croce Rossa, Paolo Monorchio, la cui ambulanza, in servizio per il 118, lo scorso 12 maggio è stata coinvolta nell’incidente che in un primo momento è apparso come un'aggressione. «Innanzitutto va detto che io ho ascoltato gli operatori dell'ambulanza in questione che mi hanno confermato, come già scritto nella relazione e nella denuncia, di non aver avuto nessuna sensazione di aver colpito nulla ma che nel camminare, in codice rosso, hanno avuto questo colpo per cui si è rotto il vetro del finestrino. Se fosse stato un incidente, e può succedere, non ne hanno avuto la sensazione. Le uniche scuse le devono avere gli operatori del 118, cioè coloro che di notte, 24 ore su 24, 356 giorni l'anno, soccorrono le persone in difficoltà. Parliamo di aggressioni continue, di schiaffi, spintoni, insulti - dice Monorchio - mi dissocio dal fare le scuse, queste richieste dalle autorità sono fuori luogo. Il problema delle aggressioni esiste ed oggi è stato riconosciuto anche dal Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza. Ripeto, è la città di Napoli che deve chiedere scusa ai nostri operatori che nonostante un finestrino rotto ed una infermiera ferita non hanno certo fermato la loro corsa - conclude - Invece di dividerci dovremmo essere uniti e vicini a chi opera».

«La mia provocazione è servita se da quella è nata la richiesta di un Comitato per la sicurezza» ha poi replicato Silvestro Scotti, presidente dell'Ordine dei medici di Napoli. Il 20 aprile un'ambulanza è stata oggetto di una sassaiola a Forcella, in quel caso non mi risulta fosse nata la richiesta di un Comitato. L'immagine della città non è più importante più importante della sicurezza degli operatori, che invece è il mio unico obiettivo. Sono dalla loro parte e li difendo, dovrebbero lavorare serenamente ma evidentemente non sono sereni se nessuno di loro si è indignato per la mia dichiarazione, l'unico indignato è il sindaco. Io ho detto che per gli operatori sanitari e per i medici lavorare a Napoli è come lavorare a Raqqa, se qualcuno vuole strumentalizzare faccia pure, aspetteremo la trentaduesima aggressione e vedremo se sarò io ad averne responsabilità» ha concluso. 

 
Alla riunione in prefettura hanno partecipato anche il Questore di Napoli Antonio De Jesu, Mario Forlenza, direttore generale della Asl  e Giuseppe Galano direttore della struttura 118. “Nel corso dell’incontro – avverte Forlenza - sono stati illustrati  i dati  relativi alle aggressioni avvenute nel 2018 nei confronti del personale 118 con individuazione delle zone e postazioni  dove con maggiore frequenza si verificano gli episodi di violenza. Tra le proposte avanzate per ridurre il rischio di violenza figurano 1) la possibilità di un pre-allertamento delle Forze dell’Ordine se la richiesta di soccorso giunge da zona classificata come “Rossa”per il numero di aggressioni ivi avvenute. 2) La possibilità di attivare le Forze dell’ordine direttamente tramite Centrale operativa territoriale 118 se l’equipaggio, giunto sul posto, avverte che la scena non è sicura (astanti che urlano oppure lanciano invettive o si scagliano all’indirizzo del mezzo di soccorso). 3) La possibilità, se vi siano persone da assistere in stato di fermo o arrestati che hanno bisogno di assistenza sanitaria di richiedere la presenza di un agente delle Forze dell’ordine all’interno del mezzo di soccorso durante il trasporto verso il Pronto soccorso. 4) E ancora la possibilità di equipaggiare le ambulanze 118 cittadine delle cosiddette “dash cam” ossia telecamere che riprendono tutto quello che avviene attorno al mezzo di soccorso e in aggiunta o in alternativa di dotare il personale sanitario di “Body Cam”, telecamere che vengono applicate in corrispondenza del taschino della divisa (utili nelle aggressioni all’equipaggio).

Il Questore De Jesu ha comunicato che saranno riesaminati  tutti i casi di aggressione avvenuti da inizio anno ad oggi ed ha sostanzialmente condiviso quanto proposto al secondo e quarto punto punti b) e d)  ma ha ritenuto non perseguibile quanto previsto al punto a) atteso l’alto numero di interventi del 118 ( circa n. 61.000 nell’anno 2017) e il numero esiguo delle aggressioni (n. 32) “Relativamente al punto c) chiarisce ancora Forlenza - il Questore di Napoli, pur  riconoscendo  l’importanza della problematica  sollevata  si è tuttavia, riservato un approfondimento della stessa perché si tratta di modificare le cosiddette regole di ingaggio. Il Comitato all’unanimità ha condiviso tali orientamenti. Infine considerata la gravità dell’aumento dei casi di aggressione è stata sottolineata la necessità di intervenire legislativamente per  meglio tutelare gli operatori  e nel merito si è chiesto  al Prefetto di  segnalare al Ministero degli Interni le richieste di modifica legislativa  avanzate da più parti e cioè modificare l’art. 582 C.P. in riferimento alle lesioni personali, in particolar modo modifica del comma 2 per gli operatori sanitari in servizio di Emergenza sanitaria territoriale, ossia che siano perseguibili d’ufficio anche lesioni con prognosi inferiore a 20 giorni. E poi inquadrare il profilo giuridico del personale sanitario operante nel 118 in quello di Pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni, affinché le aggressioni o le violenze possano essere considerate reati perseguibili d’ufficio, esimendo il personale dalla querela di parte, che li espone ad inevitabili ripercussioni”.
 
La relazione della Asl. Aggressioni avvenute nei confronti di equipaggi del 118
Il numero di aggressioni nei confronti del Personale sanitario del 118 nell’anno 2018 è di n. 32 nei primi 137 giorni, con una media di una aggressione ogni 4 giorni.
Si evidenzia che n. 2 aggressioni sono avvenute presso Villa Dei Fiori – Acerra (territorio non di competenza della ASL NAPOLI 1).
 
Si rende noto che nel 2017 il numero di aggressioni rilevate è stato di n. 16.
Nell’anno 2018 i Mesi dove si sono verificate più aggressioni sono aprile (11 aggressioni) e maggio (6 in soli 16 giorni).
 
Il Componente dell’equipaggio più colpito da aggressioni statisticamente è il Medico, segue l’Autista e l’Infermiere
IL 95% delle Postazioni 118 aggredite sono di tipo A (medicalizzate)
 
I Quartieri a maggior rischio, definiti dal 118 “ZONA ROSSA”, sono (non in ordine di importanza):
1) MONTECALVARIO – Piazza Carità e Salita Sant’Antonio ai monti
2) BORGO DEI VERGINI
3) FORCELLA – Via Dei Tribunali
4) QUARTIERE SANITA’ – Via San Gennaro dei Poveri
5) PONTICELLI/BARRA – Via de Fanchis e Corso Sirena
6) PIANURA – Via De Grassi , Via Padula, Via S.J. Escriva’. Via E. Torricelli
7) SECONDIGLIANO – Via Janfolla (limite Miano) via dello Stelvio, Rione dei fiori (terzo mondo)
8) SCAMPIA – Via Carratore e via Baku’, viale della Resistenza, Complesso Vele
9) RIONE TRAIANO – Via Marco Aurelio ,Via Tertulliano, Via Romolo e Remo
10) FUORIGROTTA – Rione Lauro
11) SAN FERDINANDO – P.zza Municipio
12) STAZIONE CENTRALE e strade limitrofe
 
Gli Ospedali a maggior rischio di aggressioni (2018) sono:
1) SAN PAOLO ( 2 aggressioni)
2) SAN GIOVANNI BOSCO ( 2 aggressioni)
3) VILLA DEI FIORI ACERRA (2 aggressioni) – fuori territorio ASL NA 1
4) VECCHIO PELLEGRINI (1 aggressione)
5) PPI SAN GENNARO ( 1 aggressione)
6) SANTOBONO ( 1 aggressione)
 
Dai seguenti PP.OO. non sono pervenute segnalazioni
CARDARELLI
FATEBENEFRATELLI
LORETO MARE
 
Le postazioni 118 con maggior numero di aggressioni e/o violenze (anno 2018):
1) San Paolo (5 aggressioni)
2) Ponticelli ( 3 aggressioni)
3) Aeroporto ( 3 aggressioni)
4) Crispi ( 3 aggressioni)
5) Pianura ( 2 aggressioni)
6) San Gennaro ( 2 aggressioni)
7) Incurabili ( 2 aggressioni)
8) P.zza Garibaldi (1 aggressione)
9) Ascaslesi (1 aggressione)
10) Scampia ( 1 aggressione)
 
Ettore Mautone

18 maggio 2018
© Riproduzione riservata
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