E-Cig. In Italia le usano in 900mila. Ecco i risultati della review sui possibili danni per la salute del Dep del Lazio
Solo in Italia, si stima che nel 2019 gli utilizzatori di e-cig (abituali e occasionali) sono circa 900.000.
In generale gli utilizzatori di e-cig tendono a trascurare il rischio assoluto del prodotto (molto usato peraltro dai giovani con il rischio di favorire l’iniziazione al fumo di sigaretta tradizionale) in favore del rischio relativo dei danni delle sigarette elettroniche rispetto a quelle tradizionali.
Questo è anche dovuto al fatto che al momento ci sono ancora grandi lacune di conoscenza riguardo alle ricadute sulla salute dell’utilizzo di e-cig. Tuttavia recentemente sono emerse più segnalazioni relative ad effetti avversi (EA) sulla salute anche gravi legati al loro utilizzo.
Al 31 ottobre 2019 ai Centers for Disease Control and Prevention (CDC) americano sono stati segnalati 1.888 casi di malattia polmonare associata all’uso di e-cig, e 37 decessi.
Tuttavia i casi sono ancora aumentati e l’ultimo aggiornamento al 10 dicembre 2019 ha riferito 2.409 casi di malattia polmonare e 52 decessi.
Alla luce di questi dati il Dipartimento di Epidemiologia del Ssr del Lazio in collaborazione con l'Iss ha effettuato una review della letteratura pubblicata fino allo scorso settembre con l’obiettivo di sintetizzare le prove disponibili sugli gli effetti sulla salute delle sigarette elettroniche.
I risultati dei 77 studi inclusi nelle 14 revisioni sistematiche che hanno soddisfatto i criteri di inclusione evidenziano una serie di possibili rischi legati all’utilizzo di e-cig, prevalentemente a carico degli apparati respiratorio e cardiovascolare.
Gli effetti avversi sono in generale non gravi ma si presentano abbastanza frequentemente nelle persone che utilizzano e-cig e sono soprattutto a carico delle prime vie aeree.
Va notato che gli effetti a lungo termine delle e-cig sono ad oggi ancora sconosciuti e se si pensa che decenni di fumo cronico sono necessari per lo sviluppo di malattie polmonari come il cancro polmonare o la broncopneumopatia cronico-ostruttiva, si capisce come gli effetti sulla popolazione dell'uso delle e-cig potrebbero non essere evidenti fino alla metà di questo secolo.
Questi risultati provengono da revisioni sistematiche per la maggior parte di qualità bassa che includono studi con disegni diversi che considerano varie misure di esito valutate in modo molto differente tra loro.
Vi sono poi alcune criticità oggettive che rendono complesso studiare gli effetti sulla salute di tali dispositivi quali la rapida evoluzione dei dispositivi tecnologici esistenti nel settore delle e-cig, l’assenza di uno standard "liquido/dispositivo", l’assenza di standardizzazione per la generazione di “aerosol” ed infine il potenziale ostacolo legato alle considerazioni etiche che rendono lo studio dei liquidi/dispositivi che creano dipendenza e potenzialmente dannosi nei non fumatori difficilmente conducibile.
Fatte queste premesse, si può comunque affermare che, a meno che non vengano prodotte prove diverse e di migliore qualità, la sigaretta elettronica non dovrebbe essere pubblicizzata come un prodotto sicuro per la salute e dovrebbe essere sottoposta, almeno in via cautelativa, alle stesse restrizioni delle sigarette tradizionali.
Fonte: Dipartimento di Epidemiologia del Ssr del Lazio
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09 Gennaio 2020
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