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Intervista a Benazzato (Anaao): “Invadenza dei partiti in sanità è virulenta. È a rischio il modello Veneto”


27 APR - Tra i portavoce del manifesto con gli 11 quesiti ai candidati governatori c’è il segretario regionale del Veneto dell’Anaao Assomed, Adriano Benazzato che in quest’intervista ci ha spiegato le ragioni dell’iniziativa e gli obiettivi.
 
Segretario perché 11 quesiti ai candidati alla presidenza?
Il nostro obiettivo è portare il tema della sanità al centro della campagna elettorale. La crisi del comparto la sentiamo anche qui in Veneto al di là dei proclami. Per questo abbiamo deciso di interrogare i candidati su 11 scottanti argomenti chiedendo  loro di esprimersi nel merito dei problemi posti e di suggerire, anche nel corso della campagna elettorale stessa, le possibili concrete soluzioni.
 
Ci spieghi meglio.
Come medici risentiamo molto della crisi. Assistiamo ad un aumento esponenziale della conflittualità tra medico e paziente e l’iper burocratizzazione dei percorsi assistenziali, le ipotesi di programmazione delle cure primarie sono basate più sull'organizzazione che sulla relazione. C’è il rischio reale di perdita di professionalità a fronte di un ipotetico risparmio e poi ci sono traccheggiamenti sulla riforma degli ospedali,  il taglio dei primariati e delle strutture semplici, l’aumento della medicina difensiva, l’obsoleta ed autoritaria politica del personale, il problema delle liste di attesa e molto altro ancora.
 
Ma qual è la vostra richiesta più forte e che riguarda in particolar modo il Veneto?
Glielo dico chiaro e tondo. La riduzione della virulenta invadenza dei partiti che condiziona fortemente la politica sanitaria della Regione e delle Aziende che, con la scusa di esercitare un controllo politico in nome dei cittadini, condiziona le scelte tecniche e meritocratiche. Nell’era Zaia abbiamo visto la Regione coordinare sì le scelte economiche delle aziende ma prendere tempo per fare le riforme di sistema e dare concreta soluzione anche ai tanti problemi che abbiamo rappresentato nei nostri 11 quesiti, soprattutto nei riguardi del personale che è allo stremo.
 
Mi sta dicendo che il modello della sanità veneta è un bluff?
No, il nostro modello socio sanitario ha una storia lunghissima e per fortuna è ancora vivo soprattutto grazie a chi vi lavora con impegno ogni giorno. Ma dobbiamo essere realisti, ed è proprio questo il nostro grido d’allarme, se proseguono politiche come quelle dell’ultimo decennio, il nostro primato di sistema virtuoso e di qualità è fortemente a rischio. E questo non siamo disposti a tollerarlo.
 
A questo punto quando divulgherete le risposte?
Lo faremo dopo il 10 maggio e prima delle votazioni del 31 maggio 2015 e in ogni caso continueremo per tutta la campagna elettorale a far sentire la nostra voce, in proposito abbiamo raccolto anche l’adesione del Tribunale dei diritti del malato e di numerose associazioni territoriali. Siamo consapevoli che il nostro è un progetto di denuncia, riflessione e stimolo ambizioso, ma crediamo seriamente che sia venuto il momento di alzare la voce per spingere la politica a manifestare apertamente i suoi programmi per il futuro della sanità veneta.

27 aprile 2015
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