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Maltrattamenti a malati di Alzheimer. Arrestati a Sassari 4 medici e un consigliere regionale


La spacciavano per un’“efficace terapia” contro le forme di demenza, ma in realtà si trattava di “gravissime violenze fisiche e psicologiche nei confronti dei pazienti”. Emesse ordinanze di custodia cautelare per 15 persone.

03 AGO - E’ iniziata stamani l’operazione dei carabinieri del Comando Provinciale di Sassari (Sardegna) per dare esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 persone e a 5 decreti di perquisizione a carico di altri indagati, tutti ritenuti responsabili dei reati, a vario titolo contestati, di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ed ai maltrattamenti in danno di disabili mentali, sequestro di persona, lesioni personali.

Le indagini, avviate lo scorso aprile e condotte dal Nucleo Investigativo Provinciale e dal Nucleo Operativo della Compagnia di Alghero, con la collaborazione della Stazione di Ittiri, hanno permesso di accertare maltrattamenti nei confronti di malati affetti da patologie neurodegenerative già dall’aprile 2011.

Tra gli arrestati, spiega una nota del Comando Provinciale dei Carabinieri di Sassari, figurano 4 medici neurologi ed un consigliere regionale.

Gli indagati sono accusati di aver “costituito un’organizzazione - la Aion Onlus (Associazione Italiana Operativa Neuropsichiatrica) - a scopo di lucro, traendo profitti dalle pseudo visite specialistiche e prestazioni professionali, dalle donazioni dei familiari dei pazienti, dalle vendite delle pubblicazioni della società editrice Saturno dagli stessi condotta, nonché dai contributi della Regione Sardegna per progetti di collaborazione con l’Asl (non ancora percepiti) e dalla concessione in comodato gratuito di un’ala dell’ospedale Alivesi di Ittiri”.

In realtà, spiega la nota dei Carabinieri, sotto la copertura formale dell’associazione, due dei medici “avevano concepito un ‘protocollo terapeutico’, la psiconeuroanalisi, divulgato a livello nazionale dai loro colleghi, che, sostenuto come efficace terapia contro il morbo di Alzheimer e in genere contro tutte le forme di demenza, si concretizzava in gravissime violenze fisiche e psicologiche nei confronti dei pazienti (documentate dai carabinieri con audio e video intercettazioni)”.

Allo scopo erano stati creati due siti web (www.psiconeuroanalisi.it e www.lafinedellademenzadialzheimer.blogspot.com “dove gli stessi ideatori, sotto pseudonimi, inserivano post riguardanti falsi casi di guarigione”), ed era stato pubblicato a cura di uno dei medici un libero “che i familiari dei pazienti erano costretti a comprare (€ 35)”.

Il Consigliere regionale, invece, “si era adoperato per far stipulare una convenzione tra l’Asl di Sassari e l’Aion (di cui alla delibera 912 del 7.12.2011) per la concessione di alcuni vani dell’ospedale Alivesi di Ittiri, con impegno per futuri progetti di collaborazione, e per la stesura da parte della stessa Asl di un bando per la ricerca scientifica, con particolari requisiti (dagli stessi indagati definito “blindato”), in modo che potesse risultare vincitrice unicamente l’Aion”. Inoltre, aggiunge la nota dei Carabinieri, il consiglioere regionale “aveva ottenuto in due giorni la registrazione dell’Aion nell’albo delle associazioni di volontariato, a fronte dei 5/6 mesi necessari per le verifiche".

Sulla nota dei Carabinieri si legge inoltre che un esperto ha giudicato il pensiero del medico ideatore della terapia "una miscela di nozioni di neurologia, anatomia, psicologia (alcune grossolanamente sbagliate), esoterismo ed astrologia’ (come riscontrabile nel suo libro, dove ovviamente non si rinviene traccia delle ‘metodiche’ applicate) vi è la convinzione che, nel cervello del malato di mente, l’emisfero affettivo ha preso il sopravvento su quello logico. L’innovativa cura doveva servire a capovolgere questa situazione”.

La nuova terapia, “priva di validazione scientifica”, era impartita dal neurologo in questione e applicata dai suoi più stretti collaboratori (“nessuno dei quali abilitato alle pratiche mediche”), nonché dai familiari consenzienti dei pazienti, convinti della sua validità ed efficacia. “Le metodiche – spiegano ancora i Carabinieri - consistevano, previa sospensione di ogni trattamento farmacologico, nella sottoposizione dei malati a percosse e torture (strizzamento dei capezzoli dell’uomo, privazione del pasto, perdita del sonno per l’intera notte, stare seduti sul water per lunghissimo tempo, legatura di mani e piedi, pressioni su testicoli e inguine, spruzzo di acqua gelida sul volto), che erano tanto più violente, come vere e proprie condotte punitive, quanto più i poveretti non riuscivano a svolgere esercizi di memoria o di movimento delle dita delle mani".
 
"Altra pratica – continua la nota dei Carabinieri - era l’ascolto forzoso in cuffia per diverse ore al giorno, delle lezioni registrate del medico, nell’assunto che la sua voce avesse ‘proprietà terapeutiche’. Era previsto, infine, che i famigliari e gli assistenti trattassero i pazienti con assoluta freddezza, creando negli stessi un grave senso di angoscia poiché proprio chi è a loro più vicino costituisce l’unico punto di riferimento”.

“Tra novembre 2011 e gennaio 2012 – riferisce ancora la nota -, a causa delle percosse due pazienti sono stati condotti al pronto soccorso di Sassari, per le gravi lesioni riportate, denunciate dai familiari come accidentali (in entrambi i casi la D’ONOFRIO si era precipitata in ospedale per verificare che tutto procedesse regolarmente)”.

Allo stato delle indagini, sono stati censiti circa 30 pazienti sottoposti alla “psiconeuroanalisi”.

 

03 agosto 2012
© Riproduzione riservata

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