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Lazio. Il risiko delle Asl romane. Zingaretti e D'Amato: “Stiamo lavorando per portarle da 5 a 3”. Ancora da decifrare il futuro dei direttori generali

di Gennaro Barbieri

Entro l'estate verranno ultimate le valutazioni dei dg. Nel frattempo è in corso la definizione del decreto che sancirà due accorpamenti: RmA con RmE, RmB con RmC. Il direttore generale di quest'ultima è stato bersaglio di aspre critiche da parte dell'Ordine di Roma e dei sindacati. Ma D'Amato garantisce: “Discorso relativo a nomi e cariche è ancora prematuro”. 

03 LUG - La sanità del Lazio si appresta ad affrontare alcuni snodi decisivi, sia in chiave economica che a livello organizzativo. Il presidente Zingaretti ha più volte annunciato che quello in corso sarà l’ultimo anno all’insegna del commissariamento e attende fiducioso il tavolo ministeriale di fine luglio. Nel frattempo è in corso una modifica strutturale degli assetti, con le Asl capitoline che sembrano destinate a scendere da 5 a 3. “E’ stato già avviato il processo per l’accorpamento della RmA e della RmE – ha tracciato la rotta Alessio D’Amato, responsabile della cabina di regia, a margine della presentazione del Programma Prevale – E stiamo lavorando analogamente per la RmB e la RmC. L’apposito decreto è in fase di gestazione, vogliamo accelerare i tempi”.

Una trasformazione sistemica non di poco conto, dato che le nuove Asl assumerebbero dimensioni di enorme portata. Ma anche perché si intreccia con le polemiche che, nelle ultime settimane, hanno investito Carlo Saitto, direttore della RmC e bersaglio di una lettera durissima sottoscritta dall’Ordine dei Medici di Roma e da 15 sindacati. Un testo senza fronzoli, che ha messo in discussione i cardini gestionali dell’azienda: dai reparti a guida infermieristica sino a specifici provvedimenti disciplinari.

Saitto, da parte sua, non ha celato una certa inquietudine, nel timore che si tratti di attacchi di stampo politico più che di valutazioni sul merito delle scelte. “Ho fatto il mio dovere – ha sottolineato in un’intervista a La Repubblica – Qualcuno mi spiegasse dove ho sbagliato. Ho risanato il bilancio nella logica degli obiettivi regionali”. Uno scatto d’orgoglio che, però, non esclude del tutto altri scenari. “Metto nel conto anche le mie dimissioni”. Un’opzione che, agganciata all’imminente riconfigurazione delle Asl, potrebbe indurre a ipotizzare Vitaliano de Salazar (attuale dg della RmB) come guida della nuova maxi azienda. Il quadro resta comunque tutto da decifrare e D’Amato invita alla prudenza. “Il discorso relativo a nomi e cariche è ancora prematuro – precisa – In questo momento ci stiamo concentrando esclusivamente sul tema strategico riguardante la diminuzione delle Asl. I sindacati pongono una questione di metodo e presto li incontreremo”.

La road map sembra nel complesso definita e poggia “sulla valutazione dei direttori generali che applicheremo entro l’estate senza traumi, ma senza fermarci – assicura Zingaretti – Abbiamo fissato l’obiettivo, peraltro raccogliendo una richiesta proveniente dal Consiglio regionale, di ridurre il numero delle Asl. Sono maturi i tempi per introdurre questa novità”.
 
Gennaro Barbieri

03 luglio 2015
© Riproduzione riservata

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