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Fondo sanitario 2015. Ok delle Regioni su riparto quota indistinta di 107,252 miliardi

di Luciano Fassari

Dopo una trattativa serrata di più di 3 ore i presidenti hanno raggiunto l’intesa. Rispetto alla tabella in entrata ci sono 6 milioni in più per il Veneto. Chiamparino: “Tutto si è concluso positivamente”. E per il 2016 impegno per stabilire nuovi criteri. LA TABELLA PROVVISORIA DEL RIPARTO

25 NOV - “Abbiamo raggiunto un’intesa sul riparto del Fondo che prevede l’utilizzo di un fondo di riequilibrio premiale, affinché nessuna Regione perda più dello 0,50 rispetto allo scorso anno, che è stato utilizzato per riequilibrare le situazioni che sarebbero state più critiche. Alla fine c’è stata un’ultima trattativa per tenere conto delle istanze del Veneto ma si è concluso tutto positivamente”. È quanto ha affermato il presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino al termine della riunione in cui le Regioni si sono ripartite 107,252 mld (di cui 106,8 mld di quota indistinta, 274,2 mln di fondo premiale e una parte, 101 mln, degli obiettivi di Piano).
 
Ma Chiamparino ha anche parlato del futuro e dei nuovi criteri per il 2016. “C’è un impegno politico nato su richiesta del presidente della Campania Vincenzo De Luca ma anche dal Veneto e di altre regioni, di rivedere per il prossimo anno i parametri tenendo conto della popolazione, dell’età ma anche degli indici di deprivazione sociale e culturale che possono avere effetti diretti sulla sanità. Oltre a questo adotteremo la logica dei costi standard anche per premiare chi, oltre a garantire i Lea, garantisce efficienza. Ora l’intesa passerà alla Stato-Regioni ma non sicuramente domani”.
 
“Sono molto soddisfatto. Abbiamo avuto un passo spedito e ho apprezzato la responsabilità dei presidenti e penso che questo sia comunque importante. Fino a che le regioni riescono ad essere solidali per bilanciare qualche difetto dei criteri di finanziamento sono istituzioni importanti in questo paese”, ha detto il coordinatore degli assessori alla Sanità, Sergio Venturi.
 
“Rispetto alla tabella da voi pubblicata – ha poi precisato - ci sono 6 mln in più per la Regione Veneto che derivano dalla rinuncia di 5 regioni (Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Lazio) che si sono messe insieme per trovare le risorse per il Veneto. Le altre non sono state toccate. E in ogni caso non ci sono state penalizzazioni”.
 
Anche Venturi ha parlato dei nuovi criteri per il 2016. “C’è l’impegno delle Regioni a rivedere i criteri del riparto insieme al Ministero per avere un meccanismo un po’ più complicato di oggi ma che tenga conto di esigenze di molte regioni su epidemiologia e deprivazione certo tenendo ben presente che il criterio dell'età è fondamentale. Nelle prossime settimane cercheremo di iniziare il lavoro per chiudere il riparto 2016 in primavera”.
 
Una battuta poi Venturi l'ha fatta anche sul piano vaccini. “Il Governo non ci ha fatto sapere ancora nulla. Noi abbiamo detto di essere d’accordo ma è un problema di risorse che ha avanzato il Mef e stiamo ancora aspettando”.
 
Sui nuovi criteri è intervenuto anche l'assessore alla salute della Sardegna, Luigi Benedetto Arru. “L’obiettivo è quello di trovare, per il futuro, nuovi criteri per ripartire il fondo sanitario nazionale, non basandoci solo sugli aspetti storici, come la presenza della popolazione anziana. Una proposta, ad esempio è quella di valutare alcuni aspetti epidemiologici di alcune regioni. Valuteremo per trovare una sintesi positiva". 

“I criteri per arrivare a definire il nuovo algoritmo per il riparto del fondo sanitario nazionale - ha aggiunto Paolo di Laura Frattura, presidente del Molise -  vedrà impegnate tutte le regioni a partire dal 2016". Il riparto che si è discusso oggi "è sui criteri tradizionali - precisa - popolazione, l'anzianità ecc. ma c’è l'impegno a rivederli per il prossimo anno. Dopo vent'anni forse è arrivato il momento di metterci mano, con la messa a punto di un nuovo algoritmo che possa scandire al ripartizione".
 
Dopo le schermaglie di inizio riunione dove l’assessore del Veneto Luca Coletto si era detto non convinto della proposta iniziale di riparto, dopo la chiusura della trattativa è arrivato invece il commento positivo del presidente della Regione Luca Zaia che ha sottolineato come “il lavoro di squadra che abbiamo portato avanti in questi mesi ha pagato, com’era giusto che fosse. Abbiamo ridotto al minimo fisiologico di 24 milioni la minore assegnazione causata esclusivamente dai tagli del Governo contro i quali ci siamo sempre battuti, ma soprattutto abbiamo ottenuto un impegno storico: quello a definire il riparto 2016 esclusivamente sulla base dei costi standard”.
 
“Ringrazio i colleghi Presidenti – ha aggiunto Zaia – per il riconoscimento dato alla nostra virtuosità nel confermarci Regione benchmark anche per il 2016. Il momento è difficile, ma se le cose miglioreranno possiamo dire sin d’ora che il Veneto ha dato in questo senso un contributo fondamentale, perché i costi standard che abbiamo ostinatamente proposto e difeso con ogni mezzo saranno l’unica risposta reale agli sprechi”.
 
“Siamo solo all’inizio del cammino – ha concluso – ma essere riusciti a smuovere il monolite consente di guardare al futuro con una maggior, seppur sempre prudente, fiducia”.
 
Luciano Fassari

25 novembre 2015
© Riproduzione riservata

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