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Covid. La Giunta rimodula i posti letto. Preoccupa l’impatto sull’assistenza alle altre malattie

di Elisabetta Caredda


Sono complessivamente 1006 i posti letto pubblici e privati destinati alla gestione dei pazienti Covid-19. Solinas: “Nella riorganizzazione è prevista anche l’operatività del Binaghi di Cagliari, con 100 posti letto dedicati”. Nieddu: “I livelli assistenziali dei servizi rivolti ai pazienti affetti di sclerosi multipla saranno mantenuti. La riorganizzazione del sistema sanitario ci consente di intervenire nel modo più efficace”. Pinna: “I posti letto Covid devono poter essere aggiuntivi all’offerta sanitaria esistente, già molto in sofferenza, e non sostitutivi”. LA DELIBERA

10 NOV - Nella sua ultima seduta la Giunta regionale della Sardegna, con deliberazione n. 55/16 del 5.11.2020, ha  rimodulato la dotazione dei posti letto dedicati alla gestione dei pazienti positivi al Covid-19 con un aggiornamento della delibera n. 17/10 del 1.4.2020 sulla riorganizzazione delle attività assistenziali ospedaliere e territoriali.

Secondo la delibera aggiornata, complessivamente tra area nord dell’isola, centro e sud, considerando sia i presidi ospedalieri privati, sia quelli pubblici, si contano in totale 1.006 posti letto ricompresi nelle diverse Unità operative, come da tabella nel documento rappresentate. L’Ufficio stampa della Regione, tramite una nota, fa sapere che si tratta di “un programma che, seguendo l’impostazione già adottata nelle precedenti fasi dell’emergenza, prevede l’attivazione progressiva di 552 posti letto che andranno ad incrementare i 454 già attivi o di prossima attivazione, con una modularità che può consentire di arrivare a 832 posti letto in degenza ordinaria, 39 in sub intensiva e 135 in intensiva”.

Le strutture private dell’Isola, coinvolte nuovamente nel piano dell’emergenza come è stato nella prima fase, “all’occorrenza – è scritto nella nota -, vedranno una progressiva attivazione di posti letto per pazienti Covid: Mater Olbia con 36 posti letto, di cui 6 in terapia intensiva, 6 in subintensiva e 24 in degenza ordinaria; Policlinico Sassarese con 70 posti letto, 10 in intensiva, 25 in subintensiva e 35 in ordinaria; Kinetica con 50 posti letto, 10 in intensiva e 40 in ordinaria. Con questa finalità la Giunta regionale, nel corso della stessa seduta, ha inoltre approvato, con un ulteriore provvedimento, le linee di indirizzo per l’attivazione dei posti letto negli ospedali convenzionati e per la loro gestione, indicando i costi (già fissati dal nomenclatore tariffario regionale) e stabilendo i termini del rapporti tra le strutture e Ares-Ats, che deciderà sui ricoveri, e dell’impiego di personale dedicato ai soli pazienti Covid”.

Il Presidente della Regione Christian Solinas commenta: “La Sardegna è pronta a fronteggiare efficacemente ogni possibile scenario di evoluzione della pandemia –, garantendo una adeguata assistenza ai malati di Covid che necessitano di ricovero ospedaliero. La nostra strategia consolida e rafforza significativamente l’impostazione già adottata nella prima fase, e la rimodula tenendo conto dell’attuale crescita della curva epidemiologica. Abbiamo identificato un percorso che ci consente di adeguare la nostra risposta in termini di assistenza al modificarsi dello scenario della pandemia. Siamo pronti a fronteggiare ogni emergenza”.

“Nella riorganizzazione – prosegue Solinas – è prevista anche l’operatività della struttura ospedaliera del Binaghi di Cagliari, con 100 posti letto dedicati ai pazienti Covid, attraverso una strategia che consentirà di supportare il Santissima Trinità e alleggerire la pressione sugli altri presidi. Tutti i servizi attualmente erogati continueranno a essere garantiti. Il Binaghi, oltre a essere centro di riferimento regionale per la Sclerosi multipla, cui si rivolgono circa 4 mila persone, ospita diversi servizi di grande importanza per l’assistenza sanitaria e la prevenzione. Le soluzioni adottate consentiranno di continuare a garantire le cure, preservandone la sicurezza e l’efficienza”.   

A tal proposito l’Assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, dichiara: “I livelli assistenziali dei servizi rivolti ai pazienti affetti di sclerosi multipla saranno mantenuti. Il virus sta mettendo fortemente sotto pressione i nostri ospedali. Siamo costantemente al lavoro per dare risposte che assicurino l’assistenza ai pazienti Covid e garantiscano le cure di chi soffre a causa di altre patologie. La riorganizzazione progressiva del sistema sanitario va in questa direzione e ci consente di ottimizzare le risorse a disposizione, che non sono infinite, e di intervenire nel modo più efficace”, conclude Nieddu.

Sul progetto di fare dell'ospedale Binaghi un centro Covid con 100 posti letto dedicati ai pazienti positivi al SARS-COV-2, sentita da Quotidiano Sanità, la Consigliera Rossella Pinna (PD), componente della Commissione consiliare Salute e Politiche sociali, osserva: “Per quanto se ne comprendano le ragioni, la nostra preoccupazione è che non sia stato valutato sufficientemente l'impatto che questa scelta avrebbe, nell'immediato e in prospettiva, sui servizi e reparti al momento lì operativi. Alcuni esempi e numeri, per comprendere di cosa parliamo: nella struttura sono presenti il reparto di riferimento regionale per la diagnosi e cura della Sclerosi multipla che segue circa 4000 pazienti; il centro di pneumologia e fisiopatologia respiratoria cui afferiscono 20.000 malati; la cardiologia territoriale con 30.000 accessi, unico centro per lo scompenso cardiaco nel sud Sardegna; lo screening senologico con circa 24.000 visite e ancora, il centro donna con 20.000 prestazioni solo di screening pap-test e le 12.000 altre prestazioni specialistiche di ginecologia. La diabetologia che segue 17000 pazienti, la terapia del dolore altri 25.000 e il centro patologie neuromuscolari con oltre 30.00 prestazioni annue”.

“Considerati dunque i numeri e le specialità – conclude Pinna -, e considerate le ricadute ulteriori sulle liste d'attesa, in questo specifico presidio aggiungere posti letto per l’emergenza Covid non equivale, di fatto, a sottrarre semmai servizi al resto dei malati sardi? L'Assessore alla Sanità è certo che non possano esserci altre soluzioni, altre strutture differenti e con meno impatto sull'offerta sanitaria già tremendamente costretta e ridotta, che consentano di non sacrificare ulteriormente la prevenzione, la cura, il controllo di tutti i pazienti che hanno il presidio Binaghi come unico punto di riferimento? Il mio pensiero è che i posti letto Covid devono poter essere aggiuntivi all’offerta sanitaria esistente, già molto in sofferenza, e non sostitutivi. Sottrarre servizi è una scelta che chiaramente danneggia i pazienti sardi affetti da altre patologie, e che non devono essere trascurate”.
 
Elisabetta Caredda

10 novembre 2020
© Riproduzione riservata

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