Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Venerdì 29 MARZO 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Declino cognitivo associato a rischio cardiovascolare negli anziani

di Will Boggs

Uno studio condotto da due ricercatrici Usa è riuscito a provare la correlazione tra declino cognitivo e rischio cardiovascolare negli anziani che non hanno patologie pregresse. Si tratta in parte di una buona notizia, in quanto alcuni elememti del rischio cardiovasoclare sono prevenibili con lo stile di vita

22 MAG - (Reuters Health) – Il rischio cardiovascolare, da solo e insieme al carico di beta-amiloide, è associato a declino cognitivo negli anziani clinicamente normali. È il risultato della studio Harvard Aging Brain Study (Habs), coordinato da Jasmeer Chhatwal e Jennifers Rabin, del Massachusetts General Hospital di Boston, e pubblicato da Jama Neurology. I ricercatori americani hanno usato i dati di 223 partecipanti per esaminare se il rischio cardiovascolare, misurato dal punteggio di rischio Framingham Heart Study general cardiovascular disease (Fhs-Cvd), era associato a declino cognitivo in anziani clinicamente normali, sia in forma additiva che sinergica con il carico di beta-amiloide.

Lo studio
I partecipanti allo studio sono stati divisi in gruppi a basso e alto rischio. Dai risultati è emerso che un punteggio più alto di Fhs-Cvd si associa ignificativamente a iperintensità della sostanza bianca (Wmh) e un minore uptake di Fdg-Pet, ma non con il carico di beta-amiloide o con volume dell’ippocampo. Il punteggio di rischio Fhs-Cvd è stato marginalmente associato alla cognizione iniziale, mentre il carico di beta-amiloide non lo era e non vi era alcuna interazione tra Fhs-Cvd e il carico di beta-amiloide con la cognizione valutata all’inizio. Al contrario, sia un più alto punteggio di Fhs-Cvd, sia un più alto carico di beta-amiloide sono associati a un declino cognitivo più rapido. E un elevato punteggio di rischio Fhs-Cvd combinato con un più alto carico di beta-amiloide aumenta la probabilità di declino cognitivo oltre gli effetti evidenziati per ciascuno dei due parametri preso singolarmente.

I commenti
Chharwal e Rabin si sono dette particolarmente sorprese dal fatto che “il rischio vascolare resta fortemente associato al declino cognitivo, anche dopo aver preso in considerazione comuni biomarker come la beta-amiloide, il volume dell’ippocampo, il metabolismo del glucosio misurato dalla Fdg-Pet e la Wnh”. Questo studio suggerisce che il calcolo del rischio vascolare può andare a integrare i biomarker esistenti per identificare gli individui a maggior rischio di declino cognitivo. Si tratta di unascoperta è importante perché suggerisce che un elevato rischio vascolare può accelerare il declino cognitivo nelle prime fasi della malattia di Alzheimer. La buona notizia è che la maggior parte dei fattori di rischio cardiovascolare sono modificabili”.

Fonte: Jama Neurology

Will Boggs

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

22 maggio 2018
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy