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Demenze, nanotecnologie, malattie rare, inquinamento ambientale e salute dei più piccoli. Al via le strutture interdipartimentali Iss


Sono le “Strutture di missione temporanea”i primi quattro progetti che riuniscono esperti appartenenti a diversi Centri e Dipartimenti dell’Iss concentrati trasversalmente ognuna su un obiettivo comun. Le strutture sono “temporanee” in quanto si prefiggono di raggiungere gli obiettivi entro un determinato periodo di tempo che parte da un minimo di tre anni, rinnovabile al massimo in altri tre. Parole d’ordine: complementarietà, integrazione ed interdisciplinarietà.

19 FEB - Al via le strutture interdipartimentali che sfruttano le diverse professionalità presenti in Istituto per la risoluzione di obiettivi di salute a medio termine. Sono le “Strutture di missione temporanea” (Smt) i primi quattro progetti che riuniscono esperti appartenenti a diversi Centri e Dipartimenti dell’Istituto superiore di sanità concentrati trasversalmente ognuna su un obiettivo comune: demenze, nanotecnologie, malattie rare senza diagnosi, inquinamento ambientale e salute dei più piccoli.
 
Le strutture sono “temporanee” in quanto si prefiggono di raggiungere gli obiettivi entro un determinato periodo di tempo che parte da un minimo di tre anni, rinnovabile al massimo in altri tre. Parole d’ordine: complementarietà, integrazione, interdisciplinarietà.
 
Demenze, identificare i fattori di rischio e nuovi bersagli terapeutici
Obiettivo della Struttura di missione temporanea Demenze: prevenzione e percorsi assistenziali, ricerca, diagnosi e terapia, coordinata da Daniela Merlo, del Dipartimento di Neuroscienze, a cui hanno aderito 43 ricercatori provenienti da dieci Centri e Dipartimenti, è quello di convogliare e favorire l’integrazione delle ricerche e delle competenze multidisciplinari presenti in ISS in questo campo – dalla ricerca di base alla ricerca clinica ed epidemiologia – al fine di identificare fattori di rischio, tecniche innovative per una diagnosi precoce e certa, e nuovi bersagli terapeutici.
 
La ricerca è il presupposto da cui parte il lavoro del team, tenendo conto delle priorità assegnate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) che ha inserito la demenza tra le cinque patologie neurologiche e psichiatriche più invalidanti, con una prevalenza mondiale stimata di oltre 35 milioni di persone affette ed adottando il Piano Globale sulla Demenza 2017/2025 che punta a dare una risposta globale al crescente impatto della demenza. Il Ministero della Salute riporta che in Italia circa un milione di persone siano affette da demenza e che siano circa tre milioni quelle direttamente o indirettamente coinvolte nell’assistenza delle persone con demenza.
 
La Conferenza Unificata ha infine approvato il Piano Nazionale delle Demenze e il Piano Nazionale delle Malattie Croniche (che comprende la malattia di Parkinson), per promuovere una migliore assistenza e una riorganizzazione dei servizi socio-sanitari.
 
Nanotecnologie, identificare rischi e benefici per la salute dell’uomo e dell’ambiente
Sessanta ricercatori appartenenti a sei differenti strutture dell’ISS compongono la Smt Nanotecnologie, impatto sulla salute e sull’ambiente, coordinata da Flavia Barone, del Dipartimento Ambiente e Salute. La struttura consolida e incrementa il patrimonio di conoscenze presenti in Iss sulla tematica, sia attraverso il proseguimento delle attività in corso sia attraverso la finalizzazione di nuove proposte progettuali. In particolare il carattere interdipartimentale della struttura punta all’identificazione dei possibili rischi e benefici per la salute umana e per l’ambiente derivanti dall’utilizzo in differenti ambiti (chimico, farmaceutico, biomedicale) dei nanomateriali, e delle strategie da adottare per la mitigazione di eventuali rischi.
 
Tutto questo attraverso la partecipazione a progetti di ricerca nazionali e internazionali; lo sviluppo di strategie innovative per una corretta valutazione del pericolo, per dare a breve termine il supporto richiesto dagli organismi regolatori; la creazione di un network nazionale, coordinato dall’ISS e in stretta collaborazione con il Ministero della Salute, con la partecipazione di differenti attori provenienti dagli organismi regolatori, dalla comunità scientifica e dall’industria, per una incisiva presenza in contesti internazionali e per la definizione di un Action Plan nazionale sulla sicurezza dei nanomateriali.
 
Le nanotecnologie sono state definite dalla Commissione Europea come una delle sei tecnologie abilitanti fondamentali per la società e per l’economia (Key Enabling Technologies, KETs) e sono state inserite dai governi europei tra i temi prioritari per la salute dell’uomo e dell’ambiente (Parma Declaration on Environment and Health, Oms 2010).
 
Malattie rare, potenziare la capacità diagnostica nell’ambito delle malattie senza nome
La Smt Malattie rare senza diagnosi, diretta da Marco Salvatore, del Centro Nazionale Malattie Rare (CNMR) che raccoglie 43 ricercatori afferenti a 11 diversi Centri, Dipartimenti e Servizi, nasce dall’esigenza di porre fine all’eterogeneità e frammentarietà di temi, obiettivi e metodi in tale ambito, e dunque dalla necessità scientifica e culturale di far incontrare l’expertise di molti ricercatori che da anni operano in diversi Centri e Dipartimenti dell’ISS, favorendone l’interazione sinergica e la complementarietà per affrontare il tema delle malattie rare senza diagnosi. Partendo dai casi individuati e collezionati nel database del CNMR i principali obiettivi della struttura sono: favorire una più rapida diagnosi dei pazienti arruolati aventi quadri clinici attualmente non inquadrabili nosologicamente, pertanto orfani di diagnosi clinica; espandere le conoscenze scientifiche su queste malattie, per contribuire a identificare possibili interventi terapeutici; favorire una più efficace presa in carico dei pazienti.
 
Il CNMR coordina dal 2016 un progetto bilaterale Italia-USA (“Undiagnosed Rare Diseases: a joint Italy – USA project”), finanziato dal Ministero degli Affari Esteri della Cooperazione Internazionale (MAE), al quale partecipano sei centri di ricerca clinica italiani appartenenti alla Rete Nazionale Malattie Rare (RNMR) e il National Human Research Institute dell’NIH. La finalità principale è quella di fornire la diagnosi a pazienti affetti da patologie rare senza diagnosi, clinicamente selezionati dai centri di expertise regionali che compongono la Rete Nazionale Malattie Rare e inviati al CNMR per l’ulteriore caratterizzazione.
 
Inquinamento ambientale, costruire una rete per la salute dei bambini
La Struttura Salute dell’infanzia e inquinamento ambientale, coordinata da Ivano Iavarone, del Dipartimento Ambiente e Salute, coinvolge circa 100 ricercatori dell’Iss afferenti a nove tra Dipartimenti, Centri e Servizi, ha l’obiettivo primario di promuovere e proteggere la salute infantile dagli effetti dell’inquinamento ambientale attraverso l’integrazione e la valorizzazione delle competenze multidisciplinari disponibili sul fronte della ricerca, della sorveglianza, della prevenzione, della consulenza e della comunicazione. Le attività saranno incentrate sulle seguenti principali azioni:
• organizzazione di un Kick off meeting con ricognizione delle attività di ricerca e di sorveglianza in corso in Istituto sui temi ambientali e sanitari rilevanti per l’infanzia;
• istituzione di gruppi di lavoro ad hoc, trasversali ai diversi Dipartimenti/Centri/Servizi;
• istituzione di una rete multicentrica nazionale con strutture e istituti che si occupano della salute infantile, quali ad esempio la Federazione Italiana Medici Pediatri, Società Italiana di Pediatria, Associazione Italiana di Ematologia e Oncologia Pediatrica, Associazione Italiana Registri Tumori, Registri delle malformazioni Congenite; strutture Regionali e del SSN che partecipano a programmi di sorveglianza della salute in età evolutiva;
• produzione di documenti d’indirizzo, di consenso e di guida, su obiettivi strategici, priorità di ricerca e di promozione della salute, in linea con i Piani Nazionale della Prevenzione (PNP) e con le raccomandazioni di Agenzie Internazionali, quali l’OMS;
• promozione della stesura di progetti di ricerca multidisciplinari, organizzazione di conferenze, seminari, workshop nazionali e di un congresso internazionale;
• presentazione di una proposta progettuale nei Programmi di rete (NET) della Ricerca Finalizzata del Ministero della Salute con lo scopo di istituire partenariati per lo sviluppo di progetti innovativi;
• pubblicazione su rivista indicizzata in Pubmed di uno Special Issue su ambiente e salute nell’infanzia;
• creazione di un sito web dedicato della struttura, collegato al sito ISS, con finalità di comunicazione e disseminazione delle attività svolte. 

19 febbraio 2019
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