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Rossi (Toscana): “Fondo sanitario è meno di quanto ci aspettavamo. Ma 111 miliardi non sono pochi”

Così il presidente della Regione intervenuto oggi alla grande kermesse “SanitàdiTutti” che ha coinvolto cittadini e operatori della Toscana. Al centro al riforma sanitaria regionale ma anche i temi nazionali. Saccardi: “Vi chiediamo di starci vicini nel lavoro che facciamo, non vogliamo farlo in solitario”

07 NOV - La riforma della sanità toscana va avanti, ma è indubbio che stia scatenando polemiche e molti dubbi soprattutto da parte di alcune componenti politiche e professionali. Ma La regione non molla e rilancia con un’iniziativa di dialogo e confronto aperta ai cittadini. Si chiama “SanitàdiTutti” e si è svolta oggi a Spazio Reale, San Donnino. In tutto hanno partecipato 650 persone: Medici, infermieri, volontari, farmacisti, ma anche sindaci e assessori, impiegati, sociologi, docenti universitari.
 
"Un'iniziativa molto bella, ringrazio l'assessore Saccardi per averla pensata. In questo modo si dà un senso di appartenenza alle persone, ed escono idee importanti. Diceva un mio maestro che le idee camminano con le gambe delle persone. Se non ci sono le persone convinte che queste idee sono giuste, queste idee rimangono come prosciutti appesi al soffitto", ha detto il presidente toscano Enrico Rossi intervenendo a fine giornata.
 
"La nostra sanità è un sistema di oltre 50.000 persone - ha detto - Un mondo grandissimo, che tutte le mattine si alza, e spesso sta sveglio anche la notte, per servire i cittadini della Toscana, farsi carico della loro sofferenza. Come puoi pensare di innovare se non coinvolgi queste persone L'assessore mi diceva che intende ripetere questa iniziativa: la trovo una cosa bella e intelligente".
 
Rossi è entrato nello specifico della legge di riforma della sanità. "Decidemmo di fare la riforma prima della fine della legislatura, perché se non l'avessimo fatta la situazione ci sarebbe scivolata di mano. Dal primo gennaio 2016 partirà il nuovo assetto organizzativo. Se ce la fossimo presa più comoda, nel 2016 ne avremmo parlato, nel 2017 ne avremmo discusso, e nel 2018 avremmo avuto la legge. Io mi sono preso la responsabilità di accelerare. Ora si tratta di fare correzioni e aggiustamenti, ma la struttura c'è".
 
"Il Servizio sanitario nazionale - ha sottolineato Rossi – è un'infrastruttura civile decisiva per il benessere e la felicità del nostro Paese. Questo servizio ha dato buone prove di qualità e controllo della spesa e va mantenuto. In altri tempi - ha ricordato ancora - la sanità Toscana è stata portata a esempio per salvare il Servizio sanitario nazionale, la sanità in Italia è stata salvata anche grazie alla Toscana. Ora siamo in un altro passaggio delicato. Vogliamo una sanità pubblica, universalistica, di qualità, e la Toscana può dare l'esempio. Appropriatezza, specializzazione, qualità delle cure. Rendere compatibile la qualità del servizio con le risorse limitate che abbiamo a disposizione. Queste sono le sfide. Noi siamo partiti in corsa. Faccio appello a tutti voi: se spiegate, il corpo e il cuore della sanità possono capire e reagire bene".
 
Ma non sono mancati riferimenti al quadro nazionale. "111 miliardi non sono pochi, ma neppure tanti. Ci aspettavamo di più. Ma il Fondo sanitario – ha detto Rossi - è destinato a crescere negli anni. Intanto portiamo a casa questo risultato. Il Servizio sanitario nazionale rimane un pilastro, un'infrastruttura civile sulla quale vogliamo continuare a scommettere. Se in questi anni la sanità e l'ha fatta, si deve soprattutto all'impegno dei tanti operatori che ne fanno parte".
 
"Grazie a tutti, grazie di cuore per non averci lasciati soli in questo passaggio cruciale per la nostra sanità. Vi chiediamo di starci vicini nel lavoro che facciamo, non vogliamo farlo in solitario. Tutto quello che avviene nelle stanze dell'assessorato sarebbe inutile se non fosse condiviso con chi quotidianamente lavora nella sanità. Certo, poi noi ci assumiamo la responsabilità delle scelte, ma vogliamo provare a fare squadra, sentirsi tutti pezzi essenziali e determinanti del nostro sistema sanitario". Così invece nella mattinata l'assessore al diritto alla salute e al welfare Stefania Saccardi, aprendo i lavori di "SanitàdiTutti.
 
"Anche quest'anno - ha annunciato l'assessore - la Toscana, come già l'anno scorso, sarà prima nella classifica delle Regioni per i Lea, i livelli essenziali di assistenza. Il nostro è un sistema che, con tutti i limiti e le difficoltà, garantisce la migliore risposta ai bisogni delle persone". "Guardando tutti i tavoli qui dal palco - ha detto Saccardi - mi è venuto in mente che, al di là della legge di riforma, per la quale siamo qui oggi, sarebbe bello se una volta l'anno ci trovassimo insieme a discutere dei problemi della sanità. Provare a recuperare lo spirito di squadra, essere orgogliosi del nostro sistema. Tutti i giorni io ricevo lettere di persone che ci ringraziano, vi ringraziano per l'assistenza ricevuta. Queste cose sui giornali non vanno, ci vanno invece notizie che cercano di dare della nostra sanità un'immagine distorta. Voi che ci lavorate tutti i giorni sapete che non è così. Certo, ci sono tante cose da migliorare, ma voi sapete che il vostro lavoro è apprezzato dalle persone".
 
"Il nostro - ha sottolineato ancora l'assessore Saccardi - è un sistema che dà risposte a tutti con identica qualità, e noi vogliamo mantenerlo.
Per questo sono importanti momenti come questo, in cui si danno suggerimenti, si avanzano proposte. Noi ascolteremo tutte le idee che usciranno dai tavoli, insieme alle proposte che ci sono venute dalle consultazioni che stiamo facendo in questi giorni. Ho ritenuto importante trovarci insieme, guardarci negli occhi. Ci sono tante persone che non sono riuscite a venire. La prossima volta sceglieremo un posto ugualmente sobrio, ma più grande".
 
"Vorremmo provare a dare della sanità di questa regione un'immagine un po' più uniforme - ha detto ancora Saccardi, entrando nel merito della riforma - Uniforme nell'organizzazione e nelle risposte ai bisogni della popolazione. Tre grandi aziende sanitarie ma tante zone territoriali, anche se non 34 come sono ora. La grande novità di questa riforma è proprio la rilevanza che noi vogliamo dare al territorio. Vogliamo investire sulla professionalità degli operatori, dare forza alle eccellenze che abbiamo, ma evitare duplicazioni, anche, perché no?, per fare economie e recuperare risorse. Cercheremo anche di risolvere il problema drammatico delle liste di attesa".
 
"Ricordiamo però - ha concluso Saccardi - che il nostro sistema sanitario è uno dei migliori a livello italiano, ma vorrei dire europeo. In Italia spendiamo il 6-7 per cento del Pil per la sanità, in altri Paesi l'11, negli Usa il 18. Noi investendo meni riusciamo a dare servizi migliori".

07 novembre 2015
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