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Stomizzati. Ancora polemiche per la gara in Toscana. Gli operatori: “Troppa attenzione al costo e poca alla qualità dei dispositivi”

“Sentire ancor oggi parlare di gare, come quella indetta dalla Regione Toscana, ci constata che esiste una particolare attenzione al costo, tralasciando l’indicatore più importante, ovvero, la spesa, al netto della qualità dell’assistenza, della qualità di vita delle persone con stomia e dei diritti internazionali di libera scelta del presidio stomale”, scrive in una lettera all'Estar e alla Regione l’Associazione Italiana Operatori Sanitari di Stomaterapia.

29 MAR - Ancora polemiche sulla gara delle Toscana. Dopo le proteste dei pazienti e la replica di Estar, interviene l’Associazione Italiana Operatori Sanitari di Stomaterapia (AIOSS) che ha inviato una lettera al Direttore generale di Estar Monica Piovi e all’assessore per il diritto alla Salute Simone Bezzini.
 
Nella lettera l’Aioss il presidente dell'Associazione Gabriele Roveron sottolinea in particolare che “sentire ancor oggi parlare di gare – come quella indetta dalla Regione Toscana – ci constata che esiste una particolare attenzione al costo, tralasciando l’indicatore più importante, ovvero, la spesa – al netto della qualità dell’assistenza, della qualità di vita delle persone con stomia e dei diritti internazionali di libera scelta del presidio stomale”.
 
Per uno stomizzato – scrive Aioss - non disporre di un dispositivo per stomia adeguato, può significare:
- Mancanza di sicurezza e dignità: un presidio che non rimane attaccato, imbratta la persona, impedisce alla stessa di uscire di casa, spezza la percezione della dignità personale sfociando nell’isolamento.
- Maggiore spesa sanitaria: il distacco precoce di un dispositivo necessita senza dubbi del suo riposizionamento; più si presentano i distacchi precoci maggiori sono le spese in termini di utilizzo di presidi, accessori e talvolta anche farmaci;
- Maggiori complicanze: se un dispositivo non è in grado di evitare infiltrazioni di effluenti sulla cute della persona, si manifestano importanti lesioni cutanee che provocano dolore, distacchi continui del presidio, sfiducia verso i sanitari e il mancato raggiungimento di una accettabile qualità di vita;
- (E non ci addentriamo nelle ripercussioni degli aspetti psicologici…)
 
Per uno stomaterapista - prosegue la lettera - non disporre di un dispositivo per stomia adeguato, può significare:
- Difficoltà a garantire qualità, efficienza, sicurezza e dignità: un presidio che non rimane attaccato, può far percepire alla persona stomizzata che mancano competenze specialistiche adeguate, che una riabilitazione vera e propria non è ipotizzabile, che ritornare al lavoro e alla vita sociale è utopico.
 
Inoltre, il consumo di materiale, di farmaci, di dispositivi e accessori del Servizio risulterà eccessivo
e non in linea con gli obiettivi di contenimento della spesa aziendali.
 
“Queste brevi riflessioni – conclude l’Associazione degli Operatori Sanitari di Stomaterapia - non sono di chi scrive ma provengono dall’esperienza di specialisti motivati e dediti all’assistenza degli stomizzati, attenti sempre alla qualità dei servizi di salute ma anche alle esigenze di economicità aziendale”.

 

29 marzo 2021
© Riproduzione riservata

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