Quotidiano on line
di informazione sanitaria
05 MAGGIO 2024
Veneto
segui quotidianosanita.it

La vera carenza è quella di infermieri e personale ausiliario, non di medici

di Paolo Piergentili
12 OTT - Gentile Direttore,
l’allarme sull’età avanza dei medici italiani non ha veramente alcun fondamento. E’ semplicemente la conseguenza di una politica tendente a diminuire il numero dei medici in Italia. Né c’è carenza di medici in Italia, tutt’altro. Esistono varie statistiche sui medici operanti in vari Paesi europei ed extraeuropei. I dati differiscono leggermente fra loro a seconda delle fonti e dell’anno, ma costantemente l’Italia compare fra i Paesi con il più elevato rapporto medici / popolazione. Si veda per esempio i due grafici sottostanti costruiti su dati dell’OCSE.
 

 
 

 

Le polemiche sulla carenza di medici sono spesso un pretesto, per esempio per attaccare la politica del numero chiuso all’Università, che non piace a molti, oppure per ragioni di politica sindacale. E’ semmai vero che è difficile trovare medici per alcuni servizi o specialità o località. La causa di queste difficoltà tuttavia non risiede in una carenza di medici ma deriva da altri fattori, come per esempio la scarsa attrattività di certe specializzazioni per carichi di lavoro e rischi professionali o la non razionale distribuzione della forza lavoro medici.

I problemi principali che possono dar l’impressione di una carenza di medici sono sostanzialmente due: a) il fatto che spesso i medici impiegano il loro tempo in attività non mediche, ma amministrative o infermieristiche (per esempio i medici di medicina generale che non lavorando in gruppo non hanno segretaria o infermiere); b) la distribuzione territoriale del personale medico; per esempio esiste in Italia una pletora di strutture (spesso piccoli ospedali) che impiegano personale chiaramente sottoutilizzato. 

La politica del numero programmato è giusta, ed il numero di medici deve ancora diminuire. I medici sono personale costoso e che genera spesa non sempre appropriata. Bisogna invece far crescere la professione infermieristica e le professioni ausiliare, per sgravare i medici da compiti impropri, e poi chiudere i piccoli ospedali. Poi, prima o poi, bisognerà per esempio ragionare sul pediatra di famiglia. Siamo l’unico Paese al mondo ad aver messo in Primary Health Care una figura tipicamente specialistica. In tutto il mondo i piccoli in PHC vengono seguiti da infermieri pediatrici. Invece da noi non si trovano pediatri per i reparti ospedalieri (peraltro sovrabbondanti e spesso sovra dimensionati) perché costoro preferiscono la pediatria di famiglia, meglio pagata e certamente meno onerosa.
 
Dr. Paolo Piergentili
Direttore ff UOC Qualità
Ulss 13 Mirano

 

12 ottobre 2016
© Riproduzione riservata

Altri articoli in QS Veneto

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy