Smi: “Positivo l’aumento del Fsn. Ora misure strutturali per rilanciare la medicina generale”
“Dopo la stagione, frutto di decenni di tagli lineari e di politiche che vedevano la salute e i professionisti come costi su cui risparmiare e non come risorse sulle quali investire, la pandemia ha messo la politica con le spalle al muro: bisogna investire sulla salute che è il bene più prezioso del Paese”.
“Per queste ragioni la Legge di Bilancio, per quanto riguarda la sanità e la medicina generale, deve incrociarsi necessariamente con il Piano di Nazionale di Ripresa e Resilienza e con tutte le misure, attualmente in campo che riguardano la medicina generale e quella di prossimità. Siamo impegnati, affinché si trovi la giusta connessione tra le proposte del Governo, tra quelle delle Regioni, tra quelle riferite al rinnovo dell’accordo collettivo nazionale dei medicina generale, al momento irricevibile, per comporre una visione unitaria delle misure che sono in campo”.
“La carenza di medici è un’emergenza vera: su questo la politica è in colpevole ritardo e le istituzioni non possono andare in ordine sparso. Le risorse aggiuntive previste per il Fondo Sanitario Nazionale devono essere utilizzate sia per i medici ospedalieri, che in questi anni sono stati molto penalizzati in termini di sicurezza sul lavoro e di retribuzioni, con continui abbondoni dalla professione, sia per i medici della medicina generale che hanno gli stipendi più bassi in Europa”.
“Auspichiamo che, già, da questa Legge di Bilancio si prevedano misure per la defiscalizzazione di attività svolte dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta, considerando che i costi per la gestione degli studi medici sono aumentati esponenzialmente negli ultimi due anni a seguito della pandemia”.
“Il nostro impegno nel corso dell’iter della Legge di Bilancio sarà costante e finalizzato a far destinare risorse e politiche adeguate alla nuove necessità dei professionisti medici” conclude Onotri.
20 Ottobre 2021
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