Lazio. Anaao boccia la determina regionale: “No commissariamento delle Aziende sanitarie”

Lazio. Anaao boccia la determina regionale: “No commissariamento delle Aziende sanitarie”

Lazio. Anaao boccia la determina regionale: “No commissariamento delle Aziende sanitarie”
“Tra le righe si legge la chiara volontà di continuare a trattare in modo discrezionale la sanità pubblica, e il lavoro dei suoi dirigenti medici e sanitari, lasciando spazio a favoritismi e privilegi”. Anaao Assomed chiede il ritiro immediato delle disposizioni regionali che contrastano con la normativa contrattuale, riservandosi, in mancanza, di impugnare il provvedimento nelle sedi competenti e di adottare le opportune iniziative di lotta sindacale.

“La determina della Regione Lazio (G05286 del 18/04/2023) che, inopinatamente e senza alcun motivo legislativo o di convenienza organizzativa, di fatto commissaria tutte le Aziende sanitarie della Regione suscita profonda indignazione. In pratica, la Giunta regionale avoca a sé, in palese violazione di quanto previsto dal Ccn, la scelta sui dirigenti medici e sanitari che possono progredire nella carriera e godere di una qualche premialità o riconoscimento professionale”.

Così Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed, commenta la decisione della Regione Lazio.

“Tra le righe si legge la chiara volontà di continuare a trattare in modo discrezionale la sanità pubblica, e il lavoro dei suoi dirigenti medici e sanitari, lasciando spazio a favoritismi e privilegi”. Anaao Assomed chiede il ritiro immediato delle disposizioni regionali che contrastano con la normativa contrattuale, riservandosi, in mancanza, di impugnare il provvedimento nelle sedi competenti e di adottare le opportune iniziative di lotta sindacale.

“Se si vuole alimentare l’emorragia di medici e dirigenti sanitari dal sistema pubblico – conclude Di Silverio – questa è la strada giusta. Si sappia, però, che è anche quella che porta direttamente verso la sanità privata. È una strada che, per parte nostra, riempiremo di ostacoli. È una strada che non vogliamo e non possiamo percorrere”.

21 Aprile 2023

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