Ulss 6 Euganea. Ultimatum della Cisl Fp: “Accordo su criticità o lo stato di agitazione sarà inevitabile”

Ulss 6 Euganea. Ultimatum della Cisl Fp: “Accordo su criticità o lo stato di agitazione sarà inevitabile”

Ulss 6 Euganea. Ultimatum della Cisl Fp: “Accordo su criticità o lo stato di agitazione sarà inevitabile”
Tra i nodi da affrontare, il sindacalista cita il blocco delle assunzioni; le indennità previste dal nuovo contratto ma non corrisposte, i 2milioni di euro di avanzo del 2022 per i quali era stata una proposta all’azienda senza però ricervere alcuna risposta. E poi l'assenza di regolamenti che normino gli incarichi o il semplice riconoscimento dei tempi di vestizione. Temi sui quali, secondo Turato, è possibile trovare risposte. LA LETTERA CISL FP ALLA ULSS

“La Ulss 6 Euganea sta vivendo un momento di crisi organizzativa gravissima, fra emergenza di organici e blocco delle assunzioni, personale sfinito, mancanza di incentivi economici, migliaia di ore aggiuntive per garantire i servizi e trattative inconcludenti”. A dirlo è il dirigente e coordinatore della Cisl Fp Padova Rovigo, Fabio Turato, che scrive una lettera con un ultimatum rivolto alla Ulss (che copre la bellezza di 101 comuni, complessivamente 936.000 abitanti e 6040 dipendenti totali. I posti letto totali fra i vari nosocomi sono circa 1330): o si apre, entro un mese, un tavolo di discussione serio fatto di proposte percorribili, o lo stato di agitazione e altre iniziative conseguenti saranno inevitabili.

“La nostra lettera inviata via pec al protocollo della Ulss 6 porta data 13 settembre – ripercorre il sindacalista Tirato –. Abbiamo scritto nero su bianco su cosa secondo noi si dovrà intervenire trovando soluzioni comuni e condivise sulla relazione che motivi e spieghi il blocco delle assunzioni del personale; le indennità previste dal nuovo contratto che sono ancora inapplicate; sui 2milioni di euro per l’anno 2022 avanzati, dove abbiamo presentato una proposta all’azienda e non abbiamo nemmeno avuto una risposta; mancano una serie di regolamenti che normino gli incarichi; che regoli la libera professione con attenuazione dei vincoli di esclusività per il personale sanitario; manca ancora da riconoscere il tempo di vestizione; ecc. ecc”.

Tutti temi che se affrontati e risolti potranno, secondo il sindacalista, dare una risposta positiva sia in termini economici a tutti i lavoratori coinvolti ma anche in termini morali, che in alcuni casi per alcuni professionisti è proprio al basso.

La lista dei punti che la Cisl solleva si allunga. Ad esempio, Turato cita la necessità di un’analisi profonda con soluzioni organizzative a supporto del personale con limitazioni muscolo – scheletriche e prescrizioni a vario titolo. “Non è più sostenibile – dice Turato – con oltre un 30 per cento di personale nell’Ulss 6 che hanno prescrizioni a vario titolo, gestire i reparti e i servizi come se queste prescrizioni non fossero presenti. Si rischia da una parte di aumentare la gravità di tali prescrizioni, dall’altra di aumentarne i colleghi senza prescrizioni di ulteriori carichi di lavoro con il rischio di infortuni”.

E ancora, “c’è carenza di tecnici di laboratorio e attuazione del verbale di accordo a seguito del confronto; carenza emergenza ostetriche e punti nascita; la situazione non è delle migliori nemmeno sulla situazione di carenza sui tecnici della prevenzione e assistenti sanitari. Ci si sta muovendo per trovare degli accordi fra sindacato e direzione, anche se ancora oggi tutto ciò che è stato richiesto da Cisl Fp è ancora sulla carta”, conclude il sindacalista.

Endrius Salvalaggio

Endrius Salvalaggio

05 Ottobre 2023

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