E-R. Approvato il bilancio di previsione da 13,7 mld, di cui 9,6 per la sanità  

E-R. Approvato il bilancio di previsione da 13,7 mld, di cui 9,6 per la sanità  

E-R. Approvato il bilancio di previsione da 13,7 mld, di cui 9,6 per la sanità  
Tasse regionali ferme per il nono anno consecutivo e 141 milioni di euro di risparmi per i cittadini dell’Emilia-Romagna (+41 milioni sul 2023): dalle prime visite specialistiche per le famiglie ai bus e treni regionali gratuiti per gli studenti. Bonaccini-Calvano: “Una manovra virtuosa e solida, nonostante il post alluvione e 45 milioni di euro chiesti dal Governo per l’equilibrio dei conti pubblici nazionale”.

La Giunta regionale dell’Emilia Romagna ha approvato il Bilancio di previsione 2024 e pluriennale al 2026. Una manovra da 13 miliardi e 735 milioni di euro – di cui 9,6 per la sanità in attesa dell’accordo sul riparto del Fondo sanitario nazionale – che passa ora all’esame dell’Assemblea legislativa, dove inizia l’iter nelle Commissioni per arrivare a metà dicembre al voto finale in Aula.

Tasse regionali ferme e oltre 140 milioni di euro di risparmi per i cittadini. Confermata l’esenzione dal ticket nazionale di 23 euro sulle prime visite specialistiche per le famiglie con più di un figlio per complessivi 8,5 milioni di euro. Viene potenziato, per il secondo anno consecutivo, il Fondo regionale per la non autosufficienza, rendendo stabile la crescita già realizzata nel 2023: oltre mezzo miliardo di euro. C’è anche la conferma del contributo di 4 milioni all’anno, per ciascuno dei prossimi 3 anni, alle Aziende pubbliche di servizi alla persona (Asp) dell’Emilia-Romagna. E sempre sul fronte sociosanitario l’iscrizione al Servizio sanitario nazionale dei senza fissa dimora per 100mila euro e oltre 400mila euro a sostegno delle farmacie rurali. E ancora, sono previsti 40 milioni di euro, fra fondi regionali ed europei attivati, per l’abbattimento delle rette dei nidi e la gratuità di quelli nei Comuni montani e delle aree interne.
Queste alcune delle misure previste.
E poi investimenti per 1,9 miliardi di euro, tra le altre cose per sanità e welfare, transizione ecologica e digitale, imprese e lavoro, scuola e università, difesa del suolo e sicurezza del territorio.

“Puntiamo decisamente a sostenere la crescita dell’intero sistema emiliano-romagnolo, in un momento di grandi difficoltà comuni a tutto il Paese, con una manovra virtuosa e solida nonostante i pesanti tagli del Governo. Investendo nel lavoro e nelle reti di protezione sociale, sostenendo le imprese che innovano e creano buona occupazione”, commentano in una nota il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore al Bilancio, Paolo Calvano.

“L’obiettivo è duplice – spiegano -: da un lato fronteggiare l’attuale contesto di decelerazione della crescita economica a fronte della permanenza di fattori oggettivi di incertezza nel quadro economico e finanziario, garantire l’equilibrio economico finanziario e la sostenibilità della programmazione sanitaria. Dall’altro, creare le condizioni per la ripartenza economica e sociale dell’Emilia-Romagna con un occhio attento alle zone colpite dall’alluvione del maggio scorso, promuovendo politiche di investimento, da realizzare prevalentemente in autofinanziamento, rafforzando della spesa sociale, consolidando il livello dei servizi, utilizzando al meglio risorse europee e del Pnrr a disposizione delle Regioni. Il tutto senza l’aumento della pressione fiscale e con il contenimento delle spese di funzionamento, attraverso l’innalzamento dell’efficienza, l’implementazione dei processi di digitalizzazione e la semplificazione amministrativa”.

La manovra ha dovuto fare i conti con l’emergenza e l’avvio della ricostruzione post alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna, unitamente ai riflessi dello shock dei costi energetici dello scorso anno, un’inflazione a doppia cifra e scenari geopolitici ed economici internazionali tra i più instabili degli ultimi decenni. “Pesano – spiega la nota regionale – anche nuove disposizioni della Finanziaria del Governo per il 2024, ora al vaglio del Parlamento, dove si stabilisce che “le Regioni a statuto ordinario, per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028, assicurano un contributo alla finanza pubblica pari a 350 milioni di euro annui’: contributo che si somma a quello già richiesto per gli anni 2023-2025 pari a 196 milioni di euro annui. La stima del contributo annuo a carico della Regione Emilia-Romagna è di 44,8 milioni l’anno per il 2024 e il 2025”.

“Siamo in presenza di un vero e proprio prelievo forzoso ai danni delle autonomie locali – aggiungono Bonaccini e Calvano- se si considera anche lo sforzo richiesto a Comuni e Province, pari rispettivamente a 200 milioni e a 50 milioni. Così non si aiuta ma si aggrava l’equilibrio dei bilanci regionali dovuto a caro energia, minori entrate e altri contributi, oltre a criticità economiche dovute alla compensazione del rinnovo dei contratti pubblici”.

24 Novembre 2023

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