Con il supporto di tre università, nasce la nuova app “Parola”, a supporto dei bimbi per migliorare la comunicazione

Con il supporto di tre università, nasce la nuova app “Parola”, a supporto dei bimbi per migliorare la comunicazione

Con il supporto di tre università, nasce la nuova app “Parola”, a supporto dei bimbi per migliorare la comunicazione
Pensata per i più piccoli, dai 2 ai 3 anni di età, la app è disponibile gratuitamente. È rivolta a genitori e bambini e bambine monolingui, bilingui e multilingui. All’interno ci sono giochi interattivi, attività e podcast per stimolare lo sviluppo della comunicazione e del linguaggio. Maja Roch (Università di Padova): “Uno strumento utile se condiviso da tutte le persone in grado di osservare lo sviluppo linguistico del bambino e della bambina”.

Nasce la nuova app “Parola”, adatta ai bambini dai 24 ai 36 mesi, ed è pensata per i genitori di bambini e bambine monolingui, bilingui e multilingui, che hanno difficoltà nel linguaggio e nella comunicazione. Frutto di una collaborazione fra le università delle Università di Bologna, Padova e L’Aquila è da disponibile gratuitamente, se si risiede, in Emilia-Romagna scrivendo a psi.progettoparola@unibo.it; mentre se si risiede in Veneto scrivendo a progettoparola.dpss@unipd.it; oppure per chi risiede in Abruzzo, scrivendo a psi.progettoparola@univaq.it. Per tutti quei genitori che risiedono in un’altra regione, basta contattare i referenti della regione più vicina.

Dai dati forniti dall’ università di Padova, si stima che l’incidenza delle bambine e bambini tra i 24 e i 36 mesi con un vocabolario molto ridotto e una ridotta capacità di combinazione delle parole, possa variare tra il 9% e il 21% e, non sempre questi bambini recuperano questo ritardo e le loro difficoltà possono essere persistenti, con effetti a cascata sullo sviluppo linguistico, emotivo e degli apprendimenti.

A spiegarci le principali funzioni della app è la professoressa Annalisa Guarini, del Dipartimento di Psicologia “RenzoCanestrari” dell’Università di Bologna, tra i coordinatori del progetto. “La app “Parola” è uno strumento pensato per genitori con un triplice obiettivo – racconta la professoressa Annalisa Guarini – come aumentare l’informazione grazie a una serie podcast, aiutare a osservare lo sviluppo del linguaggio dei propri figli e proporre attività che possano essere condivise e svolte insieme in modo divertente. I genitori troveranno materiali da scaricare e stampare, musiche e ritmi da ascoltare e ballare e storie da raccontare e mettere in scena”.

“Può accadere che alcuni bambini e bambine mostrino un ritardo nella produzione delle parole e nella combinazione delle frasi – aggiunge Simonetta D’Amico, professoressa al Dipartimento di Scienze Cliniche Applicate e Biotecnologiche dell’Università degli Studi dell’Aquila – che, in alcuni casi le difficoltà linguistiche possono essere recuperate grazie a un ambiente supportivo e linguisticamente ricco, mentre in altri casi purtroppo le difficoltà linguistiche possono essere persistenti”.

In questo contesto, i genitori hanno un ruolo cruciale nell’osservare lo sviluppo del proprio bambino e promuovere un ambiente comunicativo che possa supportare lo sviluppo linguistico e comunicativo.

“Abbiamo raccolto la voce degli adulti di riferimento, attraverso alcuni questionari e gruppi di discussione – spiega Maja Roch, professoressa al Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell’Università di Padova -. Questa app, può essere infatti uno strumento utile se condiviso da tutte le persone in grado di osservare lo sviluppo linguistico dei bambini e supportare i genitori nel loro delicato compito”.

Endrius Salvalaggio

Endrius Salvalaggio 

09 Dicembre 2024

© Riproduzione riservata

Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”
Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”

Arrivano le osservazioni delle Regioni sul ddl Delega al Governo in materia di professioni sanitarie e disposizioni relative alla responsabilità professionale". E non mancano le critiche e preoccupazioni su alcuni...

Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia
Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia

Una rivoluzione significativa sta cambiando la gestione del carcinoma del retto. Sono appena stati pubblicati sulla rivista scientifica The Lancet Oncology i risultati dello studio clinico NO-CUT, coordinato da ricercatori...

Emilia-Romagna. Nessun ticket per le persone che subiscono violenza di genere o a causa del proprio orientamento sessuale
Emilia-Romagna. Nessun ticket per le persone che subiscono violenza di genere o a causa del proprio orientamento sessuale

Già era gratuito l’accesso al Pronto soccorso, ai consultori familiari per la presa in carico e il sostegno psicologico. Ora l’esenzione del ticket viene estesa anche alle visite specialistiche ambulatoriali....

Riparto Fsn. Per la prima volta inseriti i criteri densità demografica e dispersione territoriale
Riparto Fsn. Per la prima volta inseriti i criteri densità demografica e dispersione territoriale

La Conferenza delle Regioni ha approvato la proposta che riguarda il riparto della “quota premiale” relativa al 2025 del Fondo Sanitario Nazionale e introduce per la prima volta i criteri...