Un prestigioso riconoscimento per l’Urologia del Policlinico Abano nell’ambito della salute uro-andrologica. Stamattina, nel corso di una cerimonia svoltasi a Palazzo Pirelli a Milano, il reparto diretto dal dottor Daniele Romagnoli è stato insignito del “Bollino Azzurro” in ragione del volume e della qualità dell’attività inerente la gestione multidisciplinare del tumore della prostata.
La struttura sanitaria aponense, facente parte di GOL – Gruppo Ospedaliero Leonardo, è uno dei 156 ospedali italiani selezionati da un Advisory Board di esperti e premiati oggi da Fondazione Onda ETS nel quadro della seconda edizione del progetto, volto a individuare i centri, partendo dal network di ospedali con il Bollino Rosa, virtuosi per l’offerta di servizi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione in ambito uro-andrologico in ottica multidisciplinare, con focus sul tumore della prostata e sulle complicanze funzionali postchirurgiche.
L’iniziativa è patrocinata da AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), AIRO (Associazione Italiana di Radioterapia ed Oncologia Clinica), AURO (Associazione Urologi Italiani), Cipomo (Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri), Europa Uomo Italia, Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), ROPI (Rete Oncologia Pazienti Italia), SIA (Società Italiana di Andrologia), SIMG (Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie), SIU (Società Italiana di Urologia), SIUD (Società Italiana di Urodinamica), SIUrO (Società Italiana di Uro-Oncologia), con il contributo incondizionato di Boston Scientific.
“Mediante una sinergia tra le varie figure coinvolte quali l’oncologo, il radioterapista, e l’urologo, al Policlinico di Abano – spiega Daniele Romagnoli, responsabile dell’Urologia – è possibile la realizzazione di un percorso a 360 gradi cucito su misura su ciascuna patologia e sulle esigenze di ciascun paziente. Ogni anno le nuove diagnosi di tumore della prostata che formuliamo sono circa 200”. Si tratta della neoplasia più frequentemente diagnosticata nella popolazione maschile.
La diagnostica è un fiore all’occhiello della Casa di Cura. “Utilizziamo le più moderne apparecchiature di risonanza magnetica multiparametrica, con campo a 3 Tesla, cui si affianca il software FUSION che permette di eseguire biopsie mirate, volte a ottenere il massimo delle informazioni con il minimo numero di prelievi e minimo disturbo per il paziente – spiega lo specialista -. Nel 2023 sono state eseguite 250 biopsie prostatiche, salite a circa 300 nell’anno appena passato”.
Per il trattamento chirurgico l’Urologia del Policlinico di Abano si avvale della piattaforma robotica daVinci di ultima generazione, con cui vengono eseguiti circa 120 interventi all’anno. “L’esperienza pluriennale dell’équipe di Urologia e la mini invasività garantita dal robot chirurgico – specifica Romagnoli – consentono di ridurre al minimo i tassi di incontinenza urinaria e disfunzione erettile postoperatorie, soprattutto in caso di procedure ‘nerve sparing”, cioè con risparmio dei fasci neurovascolari ai lati della prostata, permettendo pertanto al paziente una guarigione rapida e un precoce ritorno alle attività della vita di tutti i giorni”.
Nel presidio aponense la rosa delle opzioni terapeutiche è completata anche dalla possibilità di eseguire la radioterapia con l’acceleratore di ultima generazione Halcyon Hypersight, che consente di ridurre significativamente il numero di sedute necessarie per il trattamento del tumore.
“La presenza di percorsi dedicati alla riabilitazione del pavimento pelvico, alla gestione delle eventuali problematiche andrologiche e al monitoraggio dei pazienti con tumore della prostata completano l’offerta del Policlinico, in cui ogni nuova diagnosi di tumore della prostata viene discussa in meeting multidisciplinari appositi dal Tumor Board, che consentono di formulare programmi di trattamento cuciti su misura su ogni paziente e basati sui protocolli di trattamento più moderni e aggiornati”.
All’evento sono intervenuti i vertici di Osservatorio Onda e delle società scientifiche che partecipano al progetto. “Questa seconda edizione del Bollino Azzurro, che ha visto la partecipazione di 165 strutture ospedaliere italiane, rinnova il nostro impegno nel coinvolgere sia la popolazione maschile che quella femminile sulle tematiche relative alla salute», afferma Francesca Merzagora, presidente di Fondazione Onda ETS. I centri che hanno ottenuto il Bollino costituiranno una rete di scambio di esperienze e di prassi virtuose e offriranno alla popolazione l’opportunità di essere correttamente informata attraverso campagne di comunicazione mirate e di fruire di servizi gratuiti in occasione di giornate dedicate, con l’obbiettivo di sensibilizzare e avvicinare a diagnosi e cure appropriate”.
“È la seconda tappa di un percorso culturale che si propone di creare reti multidisciplinari e multiprofessionali per affrontare i molteplici aspetti della salute uro-andrologica, dalla prevenzione alla cura, con un focus particolare sul carcinoma della prostata, fino alla valutazione delle possibili complicanze dei trattamenti e al percorso riabilitativo. La conservazione della qualità della vita legata alla malattia rappresenta un obiettivo di grande interesse. Per questo si è posto l’accento sulla forte valenza culturale e formativa dell’iniziativa. E’ necessario creare modalità di comunicazione innovative per offrire risposte concrete, informazione e attenzione alle persone. In una parola dei team multiprofessionali veri che agiscano in reti e strutture efficienti e organizzate. La strada da fare è senza dubbio lunga, ma l’entusiasmo con cui i centri hanno aderito induce a essere ottimisti”, commenta Giario Conti, segretario SIURO.
“Dal 2021 il Bollino Azzurro, grazie alla lungimirante iniziativa della Fondazione Onda ETS, è uno strumento importante di orientamento nella scelta della struttura di cura per gli uomini che affrontano un tumore della prostata e per i loro famigliari. Oggi, a poco più di due anni dalla Raccomandazione europea sullo screening del tumore prostatico e alla vigilia dell’istituzione di un programma nazionale di screening di popolazione gratuito del primo cancro maschile, i tempi sono maturi perché sia lo stesso Ministero della Salute a fornire linee guida nazionali, vincolanti per i Sistemi sanitari regionali, sui centri multidisciplinari dedicati al tumore della prostata. È questo uno degli obiettivi prioritari della nostra azione di advocacy”, conclude Claudio Talmelli, presidente di Europa Uomo Italia.