Ortopedia. Al Policlinico Abano primo intervento del 2025 di protesi di astragalo e caviglia. Nel 2024 in tutto il mondo 25 interventi  

Ortopedia. Al Policlinico Abano primo intervento del 2025 di protesi di astragalo e caviglia. Nel 2024 in tutto il mondo 25 interventi  

Ortopedia. Al Policlinico Abano primo intervento del 2025 di protesi di astragalo e caviglia. Nel 2024 in tutto il mondo 25 interventi  
L'intervento, un caso raro e complesso, è stato effettuato il 20 gennaio. Il paziente, un 58enne affetto da grave necrosi avascolare idiopatica (AVN), è stato dimesso il 23 gennaio. Nella struttura aponense un caso analogo era stato trattato nel maggio dello scorso anno. Al mondo le operazioni eseguite nel 2024 che combinano protesi di astragalo e caviglia sono 25.

Al Policlinico Abano di Abano Terme è stata impiantata la prima protesi in titanio del 2025 per sostituire l’astragalo, un osso che è parte dell’articolazione della caviglia. Al paziente è stata impiantata anche una protesi di caviglia, attività per la quale la struttura veneta ha già al suo attivo una consolidata casistica tra le più ampie d’Italia. Al mondo le operazioni eseguite nel 2024 che combinano protesi di astragalo e caviglia sono 25.

L’intervento, eseguito con una tecnica che prevede un approccio “personalizzato” e in 3D, è stato effettuato su un paziente di 58 anni, operato il 20 gennaio scorso e dimesso il 23 gennaio, affetto da una grave necrosi avascolare idiopatica (AVN) associata ad artrosi, una condizione patologica che porta l’osso interessato a collassare. Il decorso post operatorio non ha presentato problematiche.

L’utilizzo combinato delle due protesi rappresenta una soluzione chirurgica, impiegata solo in casi selezionati e molto rari, che si può utilizzare quando viene riscontrata questa grave forma di necrosi, che causa molto dolore e limita in maniera significativa la deambulazione, con conseguente zoppia, e lo svolgimento delle attività quotidiane. Se l’astragalo si sbriciola, perché non è alimentato da un sufficiente afflusso di sangue, non si può procedere alla protesica tradizionale con componenti che si appoggiano alla superficie dell’osso, ma bisogna ricorrere a una ricostruzione completa della parte danneggiata grazie allo studio della tac 3D eseguita su entrambe le caviglie.

Protesi “custom made”
Lo specialista Andrea Valcarenghi, responsabile dell’unità funzionale di Chirurgia del Piede e della Caviglia del reparto di Ortopedia e Traumatologia, in collaborazione con il professor Antonio Volpe, senior consultant, e i colleghi Marco Zamperetti, Fulvio Ferraresi e Luca Di Lenarda, ha utilizzato una metodica che, grazie all’elaborazione tridimensionale delle immagini della tac prima dell’intervento, consente di accoppiare la protesi standard della tibia a una “custom made” dell’intero astragalo e di eseguire un allineamento osseo con precisione millimetrica.

“Con questo intervento – spiega il dottor Valcarenghi – il chirurgo può offrire una soluzione per un trattamento personalizzato. Si riducono, inoltre, i tempi di esecuzione dell’intervento e di recupero post-operatorio e sono più brevi il ricovero e la ripresa della mobilità. Inoltre, la minore esposizione tessutale consente un miglior controllo del dolore dopo l’operazione”.

Di fronte a una patologia così invalidante, questa è una soluzione che raggiunge gli stessi risultati ottenuti dalla moderna ortopedia a livello delle altre articolazioni maggiori portanti. “Il paziente – conclude Valcarenghi – può ottenere una buona funzionalità della tibio-tarsica, eliminare o ridurre il dolore in maniera significativa e avere risultati duraturi nel tempo”.

Post-operatorio
La degenza standard è di due o tre giorni con inizio della riabilitazione fisioterapica, in collaborazione con il reparto di Riabilitazione Funzionale, a tre-quattro settimane dopo l’intervento. In questo periodo il paziente deve indossare un tutore di immobilizzazione, che può essere rimosso per le medicazioni e per eseguire esercizi di mobilizzazione della caviglia da iniziare già dopo una settimana dall’operazione.

“Il Policlinico Abano – conclude Nicola Petruzzi, presidente di GOL – Gruppo Ospedaliero Leonardo – si colloca al top nel settore della protesica di caviglia. La nostra struttura propone le soluzioni chirurgiche più innovative e ‘su misura’ per il paziente nel solco di un’offerta che mira costantemente a dare risposte d’eccellenza e personalizzate”.

31 Gennaio 2025

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