Con 35 voti favorevoli e 7 astenuti il Consiglio regionale ha approvato il 30 gennaio 2025 il disegno di legge 66/A in materia di assistenza primaria, assegnato alla commissione Salute il 30 dicembre 2024. La norma proroga temporaneamente la misura dedicata in materia, introdotta con la L.R. n.12/2024, che consente di fornire i ricettari previsti dal decreto legge n. 269/2003 anche ai medici che abbiano aderito a progetti aziendali di assistenza primaria e continuità assistenziale, anche con contratti libero professionali.
“Il provvedimento – ha spiegato in Aula all’apertura della discussione la relatrice Carla Fundoni (Pd), presidente del parlamentino – ha lo scopo di far fronte alla perdurante carenza di medici impegnati nell’assistenza primaria e nella continuità assistenziale e di garantire uniformi i livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio regionale, in doverosa applicazione dell’articolo 32 della Costituzione e dei principi fondamentali. Il disegno di legge interviene sulla L.R. n. 5/2023, prorogando la misura introdotta con L.R. n.12/2024, che consente di fornire i ricettari di cui l’articolo 50 del decreto legge 30 settembre 2003, n. 269, anche ai medici che abbiano aderito a progetti aziendali di assistenza primaria e continuità assistenziale, anche con contratti libero professionali”.
“La proroga è una misura organizzativa di carattere straordinario e temporaneo – ha puntualizzato la presidente di commissione -, al momento l’unica ritenuta possibile, dopo aver percorso infruttuosamente altre strade. E’ volta a garantire uniformi livelli essenziali, è destinata a provare applicazione sino all’espletamento delle nuove procedure di assegnazione delle sedi di assistenza primaria e continuità assistenziale e comunque non oltre il 30 giugno di quest’anno”.
Tra gli interventi, si apprende dal resoconto di seduta, il consigliere Francesco Agus (Progressisti) che ha sottolineato: “Legge necessaria che come nella scorsa legislatura applica un palliativo ad un problema di cui non può esserci soluzione”. L’esponente della maggioranza ha parlato ‘di espediente’ per garantire la continuità assistenziale in molte delle nostre comunità (sono 430 le sedi scoperte di medicina generale) ed ha auspicato lo stanziamento di risorse adeguate, già nella prossima finanziaria, per la sanità territoriale e per i medici di medicina generale. Agus ha inoltre auspicato l’attivazione delle cosiddette AFT (aggregazioni funzionali territoriali) anche in considerazione del funzionamento delle case della salute (“senza i medici diventano un esercizio di edilizia sanitaria”).
Per Giuseppino Canu (Sinistra Futura) il provvedimento rappresenta un provvedimento tampone che però, vista la situazione di emergenza, era necessario approvarlo subito. “Questo disegno di legge è solo un primo passo che consentirà al paziente di ricevere assistenza” – ha detto il consigliere.
Alessandro Solinas (M5S) ha definito la legge “importante” ed indispensabile per portare servizi essenziali sul territorio. Questa giunta – ha detto – sta lavorando per risolvere i problemi della sanità sarda. Questa legge giova soprattutto al territorio dell’oristanese, per questo auspichiamo una celere approvazione in attesa di elaborare quelle riforme di lungo periodo. E’ un ulteriore passo avanti”.
Per la giunta è intervenuto l’assessore Armando Bartolazzi che “ha affermato che l’esecutivo sta mettendo in atto tutte le iniziative per colmare le carenze dei territori e garantire l’assistenza medica per tutti. Ha specificato inoltre che i medici in pensione aderiranno in maniera volontaria a un progetto aziendale delle ASL del territorio”.
“Siamo lieti di aver trovato questa soluzione – ha concluso l’assessore -. Si pensa anche a fare qualcosa di strutturale, e questo è un primo passo”.
Elisabetta Caredda