Urge individuare soluzioni in grado di fornire efficaci risposte riguardo alla carenza di Terapisti della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva (TNPEE) nei presidi ospedalieri dell’isola, figura fondamentale nel trattamento dei disturbi del Neurosviluppo in età pediatrica, che si occupa di prevenzione e presa in carico precoce delle malattie neuropsichiatriche infantili. A parlarne a Quotidiano Sanità sono le dott.sse Paola Orrù e Monica Soddu, rispettivamente Presidente e Vice Presidente della Commissione d’Albo Terapisti della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva, dell’Ordine TSRM-PSTRP interprovinciale Cagliari – Oristano.
“La scarsa implementazione del Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva in ambito sanitario – spiega Paola Orrù – comporta spesso difficoltà nella presa in carico dei minori con un conseguente aumento anche dei piccoli pazienti nelle liste d’attesa, riteniamo pertanto fondamentale garantire la presenza di questi professionisti in tutte le équipe di neuropsichiatria infantile del territorio regionale. Questa figura professionale infatti, con competenza specifica, è l’unica che vanta un’elevata qualificazione e specializzazione per gli interventi di prevenzione, abilitazione e riabilitazione in ambito neuropsichiatrico infantile; la specificità dei disturbi neuropsichiatrici infantili richiede una presa in carico ad alta specializzazione in una rete socio – sanitaria integrata all’interno dei servizi territoriali dedicati”.
“L’intervento del TNPEE si realizza infatti ella cornice teorica del Modello bio-psico-sociale della disabilità, suggerito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). In possesso della laurea abilitante, esso svolge, in collaborazione con l’équipe multiprofessionale di neuropsichiatria infantile e in collaborazione con le altre discipline dell’area pediatrica, gli interventi di prevenzione, terapia e riabilitazione delle malattie neuropsichiatriche infantili nelle aree della neuro-psicomotricità (ad es. quadri clinici derivati da menomazione, lesione o alterazione del sistema nervoso centrale, periferico, muscolo-scheletrico), della neuropsicologia (es. quadri clinici in cui vi sono alterazioni delle funzioni cognitive causate da lesioni o disfunzioni focali e/o diffuse del sistema nervoso centrale, acquisite, congenite, geneticamente determinate) e della psicopatologia dello sviluppo (es. quadri clinici in cui sono presenti alterazioni comportamentali rispetto alla traiettoria evolutiva che assumono caratteristiche stabili e durature ostacolando la quotidianità e lo sviluppo). A definire il profilo professionale è il decreto ministeriale n. 56 del 1997”.
“Per tale motivo – prosegue la presidente di commissione d’Albo dei TNPEE – il programma di azione nazionale di Salute Mentale prevede la presenza di tutte le figure multidisciplinari in grado di supportare il processo diagnostico, terapeutico e riabilitativo. I dati in nostro possesso ci fanno osservare come nel territorio della Regione Sardegna ci sia all’interno dei servizi di Neuropsichiatria Infantile e nei distretti ospedalieri e territoriali una importante carenza di tale figura; il fabbisogno formativo approvato in sede regione Sardegna, evidenzia la necessita di formare tale professionista per favorire l’inserimento all’interno dei servizi”.
“Altra grave criticità – aggiunge la terapista Monica Soddu – emersa grazie alla preziosa collaborazione delle commissioni d’Albo territoriale e nazionale, e’ legata agli errori in nomenclatura che generano una compilazione in prescrizione medico-riabilitativa errata e fuorviante, spesso viene utilizzata la dicitura “Terapia psicomotoria” o ancor più ambiguamente “Psicomotricità”, invece della Terapia Neuropsicomotoria o della Riabilitazione Neuropsicomoria. Tali diciture generano nell’utenza confusione, spazi di ambiguità e favoriscono l’abusivismo professionale che spesso necessita di risposte in ambito giuridico. Pertanto l’appropriata compilazione della prescrizione medico-riabilitativa e’ uno strumento imprescindibile per tutelare l’accesso alle cure dei piccoli pazienti garantendo così, al sistema sanitario nazionale, una risposta sanitaria corretta ed efficace”.
“Sebbene il sistema universitario e professionalizzante abbia riconosciuto il valore di questa figura – sottolineano Orrù e Soddu -, il Sistema Regionale sanitario sardo non ha ancora pienamente colto il potenziale. La legge n° 328 del 2000 che ha introdotto il concetto di ‘Progetto di Vita’, e il DM n° 77/2022 che parla di ‘Progetto Salute’, esplicitano come sia fondamentale creare un sistema intersettoriale che supporti il bambino e la sua famiglia attraverso un’integrazione dei servizi sanitari garantendo in tal modo sostenibilità del sistema e qualità degli interventi”.
“Risulta dunque fondamentale che anche la Regione sarda prenda in seria considerazione tale problematica, la figura professionale del Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva attualmente carente o assente in diversi servizi di Neuropsichiatria Infantile territoriale, deve poter essere considerata una priorità. I suddetti operatori in servizio presso il SSR si sono specializzati ‘oltre mare’, con grandi sacrifici e non tutti si possono permettere i costi di una tale formazione. Motivo per il quale nell’isola non sono tanti i laureati in questa disciplina e non c’è certezza di garantire il turn over. Ecco pertanto il nostro appello di sensibilizzazione alle Istituzioni assessoriali e commissioni consiliari di competenza, nonché ai Rettori delle università di Cagliari e Sassari, volto a favorire l’attivazione del corso di Laurea in Terapia della Neuro e Psicomotricità dell’età Evolutiva (L/SNT2) per affrontare le criticità inerenti i bisogni socio – sanitari relativi all’area riabilitativa, abilitativa, educativa e preventiva dell’età evolutiva, che non può continuare ad essere rimandata” – concludono le terapiste.
Elisabetta Caredda