Settimana mondiale della tiroide. Visite ed ecografie gratuite al Policlinico Abano e alla Casa di Cura Diaz

Settimana mondiale della tiroide. Visite ed ecografie gratuite al Policlinico Abano e alla Casa di Cura Diaz

Settimana mondiale della tiroide. Visite ed ecografie gratuite al Policlinico Abano e alla Casa di Cura Diaz
Nella struttura padovana saranno eseguite visite ed ecografie tiroidee venerdì 23 maggio dalle 14 alle 17.  Al Policlinico Abano, invece, sarà possibile sottoporsi a visite ed ecografie mercoledì 28 maggio dalle 14.30 alle 18.30. La prenotazione è obbligatoria al numero 049 8221273 o tramite la mail cuponline@casacura.it. I posti sono limitati.

In occasione della Settimana Mondiale della Tiroide, che si celebra dal 20 al 25 maggio, la Casa di Cura Diaz a Padova e il Policlinico Abano di Abano Terme, strutture di GOL – Gruppo Ospedaliero Leonardo – offriranno controlli gratuiti per la popolazione. L’iniziativa, promossa in Italia dalle principali società scientifiche di settore, ha come obiettivi la conoscenza e la prevenzione delle patologie causate dal malfunzionamento di questa ghiandola oltre che la sensibilizzazione su temi quali la familiarità, la genetica e la cronicità.

Nella struttura padovana saranno eseguite visite ed ecografie tiroidee dalla professoressa Maria Rosa Pelizzo, specialista in chirurgia generale, e dalla dottoressa Irene Tizianel, endocrinologa, venerdì 23 maggio dalle 14 alle 17. Al Policlinico Abano, invece, sarà possibile sottoporsi a visite ed ecografie mercoledì 28 maggio dalle 14.30 alle 18.30 che saranno eseguite dal professor Eugenio De Carlo, endocrinologo e direttore del Dipartimento Medico del presidio aponense, e dal dottor Martino Zucchella, responsabile della Chirurgia endocrino-metabolica.

Per accedere è obbligatoria la prenotazione al numero 049 8221273 o tramite la mail
cuponline@casacura.it. I posti sono limitati.

I dati e l’attenzione allo iodio
”In Italia – spiega il professor Eugenio De Carlo – fino al 20 per cento della popolazione soffre di disturbi alla tiroide. Tali problemi, di ampia rilevanza sociale, colpiscono in maggioranza le donne, esposte da 5 a 8 volte più degli uomini. E’ bene, dunque, sottoporsi a controlli regolari della funzione tiroidea e, se indicato, sottoporsi a un’ecografia del collo, soprattutto quando siano già note patologie tiroidee nei familiari. Sarà poi l’endocrinologo a valutare il da farsi in caso di ipotiroidismo o ipertiroidismo oppure se vi sono noduli che richiedono un esame citologico con agoaspirato”.

Bisogna inoltre fare attenzione all’alimentazione, ai farmaci e alla situazione ambientale. “In particolare – aggiunge il professore – bisogna prestare attenzione all’assunzione di iodio, che possiamo aumentare scegliendo alimenti quali il pesce o i vegetali arricchiti di iodio o con l’uso del sale iodato. Ad esempio, possiamo raggiungere il fabbisogno giornaliero con 5 grammi di sale iodato o 300 grammi di carote o patate iodate. Alcuni farmaci possono alterare la funzionalità tiroidea, molti inquinanti ambientali e le radiazioni ionizzanti possono interferire con la funzione e anche favorire l’insorgenza di noduli e tumori tiroidei. Infine, particolare attenzione si deve prestare alla funzionalità tiroidea in gravidanza, quando un buon equilibrio ormonale tiroideo diventa essenziale per una buona salute della mamma e del bambino”.

La tiroide
La tiroide è una ghiandola situata nella regione anteriore del collo, ha la forma di una farfalla di pochi centimetri e pesa 20 grammi circa. “E’ una specie di centralina – spiega la professoressa Maria Rosa Pelizzo, che opera al Policlinico Abano di Abano Terme – che con i suoi ormoni T3 e T4, indispensabili per lo sviluppo fisico e psichico, regola numerosi processi fisiologici controllando vari apparati. A sua volta, è controllata dall’ipofisi mediante un ormone tireo-stimolante, il Tsh. Variazioni dei valori ormonali, delle dimensioni e della struttura tiroidea sono gli aspetti da indagare. E’ legata alla sua presenza fisica la comparsa di tumefazioni alla base del collo che sono mobili con la deglutizione e sono sintomi campanello degli effetti dei suoi ormoni su altri organi: dimagramento, tachicardia, tremori, sudorazione, alterazioni dell’umore, che danno un quadro di ipertiroidismo, ma anche aumento di peso, ipotermia, stanchezza, depressione, che rimandano all’ipotiroidismo, se confermati da valori ormonali alterati”.

Dopo la valutazione del medico di medicina generale e essersi sottoposto a un’ecografia tiroidea, il paziente si deve risvolgere allo specialista portando il dosaggio del Tsh.

La chirurgia
Al riscontro, invece, di un nodulo tiroideo segue la valutazione ecografica specialistica. Con i valori nella norma, il paziente procede a un monitoraggio annuale e la chirurgia viene proposta solo per problemi di dimensioni (gozzo) o iperfunzione della ghiandola. “Nei casi sospetti – aggiunge la specialista – si effettua l’agoaspirato per esame citologico, che scrina i casi da indirizzare al chirurgo, associando l’analisi molecolare per BRAF, RAS e il dosaggio ematico di un marcatore che si chiama calcitonina. L’analisi molecolare apre anche la prospettiva alla terapia personalizzata con interventi modulati, sartoriali, più precoci e conservativi da un lato, con impatto favorevole sulla qualità della vita, o più aggressivi e terapie target dall’altro”.

“Il carcinoma della tiroide – specifica il dottor Martino Zucchella – è generalmente a ottima prognosi ed è 3-8 volte più frequente nella donna. Sono fattori di rischio le pregresse radiazioni al collo, la familiarità e l’ipotiroidismo autoimmune. Oggi si colloca ai primi posti della classifica dei carcinomi più frequenti, ma la mortalità è invece agli ultimi”.

19 Maggio 2025

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