“Negli ultimi mesi si è assistito al conferimento di incarichi dirigenziali presso l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari (Apss), in settori clinici nevralgici, a favore di docenti universitari nominati attraverso convenzioni tra Apss e l’Università degli Studi di Trento, senza che risultino attivate procedure pubbliche o selezioni comparative specifiche per l’attribuzione di incarichi apicali clinici. In diversi casi, i soggetti nominati provengono da contesti accademici o clinici esterni al Servizio Sanitario Nazionale (Ssn), oppure da strutture private accreditate, senza aver mai ricoperto ruoli dirigenziali in Unità Operative Complesse del sistema sanitario pubblico. In altri casi, pur in presenza di esperienza clinica pubblica, non risultano concorsi o avvisi pubblici dedicati per la direzione delle strutture complesse in oggetto”. A denunciarlo, chiedendo chiarimenti in una interrogazione alla Giunta della Pa di Trento depositata in Consiglio regionale, è il consigliere Claudio Cia (ex FdI recentemente passato al Gruppo Misto), che solleva dubbi sulla regolarità di queste procedure, ma anche sulla “trasparenza, parità di accesso e competenza professionale”, nonché sugli eventuali profili di danno erariale e conflitto l’interessi.
Cia ricorda, del resto, come l’Apss non sia (ancora) una azienda ospedaliero-universitaria integrata. Dunque, “nelle more della eventuale istituzione di un’azienda integrata”, ritiene che l’affidamento diretto di incarichi clinici a docenti universitari “non fosse legittimamente praticabile, in quanto l’APSS, allo stato attuale, non possiede lo status giuridico né i presupposti operativi di un’azienda ospedaliero-universitaria integrata. Di conseguenza, l’affidamento diretto di direzioni cliniche apicali, prima dell’effettiva costituzione dell’integrazione e della validazione delle relative convenzioni, appare in contrasto con la normativa vigente e i principi costituzionali di imparzialità e buon andamento”.
In attesa della risposta della Giunta, qualche riferimento sulla questione può essere rilevato in una vecchia nota dell’Apss del dicembre 2023. In quell’occasione venivano cinque nuovi professori del corso di laurea di medicina e chirurgia dell’Università di Trento che, insieme ai quattro inseriti in attività assistenziali nel gennaio precedente, erano chiamati a ricoprire il duplice ruolo di professore nel nuovo corso di laurea e di direttore di unità operativa dell’Apss. E nella nota si spiegava come “l’Accordo quadro stipulato nel 2020 tra Provincia autonoma di Trento, Azienda provinciale per i servizi sanitari, Università di Trento e Università degli studi di Verona prevede la possibilità di reclutare personale docente da inserire nel Corso di laurea magistrale (a ciclo unico interateneo) in medicina e chirurgia a decorrere dal 2023. Per promuovere l’integrazione dell’attività assistenziale, formativa e di ricerca tra il Servizio sanitario provinciale e l’Università è stato avviato il reclutamento graduale del personale accademico per lo svolgimento delle attività assistenziali all’interno delle strutture ospedaliere dell’Apss”.
“Le strutture assistenziali di Apss rispetto alle quali stipulare specifiche convenzioni per assicurare l’integrazione tra attività assistenziale, didattiche e di ricerca sono individuate con un’apposita convenzione stipulata tra Apss e Università di Trento” si leggeva ancora nella nota. Quanto al reclutamento dei professori universitari e dei ricercatori, chiariva la nota “viene effettuato dall’Università di Trento con procedure selettive previste dalla normativa universitaria al termine delle quali il docente universitario viene chiamato dall’Università di Trento e successivamente, con deliberazione del direttore generale di Apss, viene inserito quale professore o ricercatore universitario nell’organico assistenziale di Apss”.
Intanto, la PA di Trento prosegue il suo percorso normativo per tra trasformazione, appunto, dell’Apss nell’Azienda sanitaria universitaria integrata del Trentino (Asuit). “Apss è pronta ad affrontare le sfide future tra cui la costituzione dell’Azienda sanitaria universitaria integrata del Trentino attraverso il completamento del percorso della Scuola di medicina, la definizione dei percorsi didattici e l’avvio delle scuole di specialità”, le parole del Dg Apss Antonio Ferro in un comunicato stampa dello scorso febbraio.
“All’Università di Trento – aggiunge nella nota il Rettore Flavio Deflorian – spetta l’elaborazione del piano di reclutamento del personale che, con decine di concorsi già in fase di programmazione nell’arco dei prossimi tre anni, inciderà molto sull’organizzazione sanitaria e ospedaliera. “Così come sono stati cruciali fin qui l’ascolto e il raccordo con le esigenze di Apss, ora sentiamo che è necessaria da parte nostra anche una maggiore trasparenza su cosa vogliamo fare e, nello specifico, su quali saranno le aree cliniche in cui sarà prevista una presenza accademica”, proseguiva Deflorian ribadendo “la volontà di un dialogo basato su fiducia e rispetto dei ruoli. L’obiettivo è quello di arrivare in breve tempo a un’autonomia nella gestione delle professioni sanitarie e infermieristiche rispetto all’Università di Verona, che ci ha ben supportato fin qui. Il disegno di legge per la costituzione della nuova Azienda integrata, che è in fase avanzata di elaborazione, recepisce gli obblighi previsti dalla normativa e i punti che riteniamo utili per lo sviluppo del nostro progetto. È un tassello importante per continuare a costruire insieme il nostro piano di sviluppo”.
Infine da parte del rettore Deflorian una rassicurazione al personale di Apss sui criteri adottati nel piano di sviluppo del personale: «”Come Università non possiamo prescindere dal puntare, anche nei reclutamenti, all’eccellenza scientifica. È un punto, questo, su cui non faremo sconti. Ma siamo anche consapevoli che in questo ambito, il rigore e la preparazione scientifica non sono sufficienti a garantire un sanitario eccellente. Serve anche una solida capacità clinica. Coniugare queste due diverse esigenze complementari in un unico piano di sviluppo è la nostra sfida e il nostro impegno”.