Gentile Direttore,
letta la deliberazione n. 10-1244 del 16 giugno 2025, al centro di un focus su Quotidiano Sanità, viene spontaneo esprimere un sincero apprezzamento alla Regione Piemonte per aver finalmente redatto, aggiornato e approvato un documento organico e strutturato sui percorsi di accoglienza e umanizzazione nei Pronto Soccorso regionali. La delibera con il suo Allegato A rappresentano un passo importante verso il riconoscimento della centralità del paziente e della qualità relazionale nei contesti di emergenza, da sempre punti critici e complessi del servizio sanitario pubblico.
Riconosciamo la qualità dei contenuti presenti nel documento che mirano al miglioramento concreto degli ambienti fisici e degli aspetti relazionali dei Pronto Soccorso, in particolare importante è l’attenzione posta verso le persone con disabilità, sia fisica che mentale, verso i pazienti anziani, i bambini e tutti coloro che necessitano di spazi e tempi dedicati che al momento non è possibile garantire ovunque. L’attenzione alla segnaletica, all’illuminazione, al rispetto della privacy, ai servizi igienici (anche per persone con disabilità), alla presenza di traduttori automatici e mediatori culturali, nonché al supporto psicologico e spirituale, costituiscono tutti elementi che dimostrano una visione integrata dell’assistenza sanitaria. Sempre in questa direzione, riteniamo utili i progetti di tracciatura dei pazienti fragili, la formazione degli operatori alla comunicazione efficace e alla gestione dei conflitti, e la previsione di ambienti specificamente dedicati alle situazioni di maggiore vulnerabilità (vittime di violenza, pazienti terminali, ecc.).
Apprezziamo altresì l’impostazione volta a promuovere l’“attesa attiva” dei pazienti e dei parenti con una informazione adeguata e costante all’utenza ma anche sul corretto utilizzo del pronto soccorso, dei suoi spazi e dei suoi tempi.
Tuttavia, non possiamo non esprimere perplessità sia per la mancata precisazione di modi, mezzi e tempi che per l’assenza delle organizzazioni sindacali all’interno del gruppo di lavoro che ha contribuito alla stesura del documento. La nostra presenza al tavolo ci avrebbe consentito di portare all’attenzione del gruppo di lavoro quelli che a nostro avviso sono i grandi assenti del pur valido elenco di migliorie strutturali e relazionali suggerite: il boarding e il calcolo dei fabbisogni.
Il boarding, in particolare, è stato già attenzionato dalla regione con la DGR 6428 del 16 gennaio 2023 alla quale, tuttavia, non ci sembra sia seguito un attento e puntuale monitoraggio delle misure suggerite che, dove applicate, hanno effettivamente dimostrato di contribuire in modo sostanziale a mitigare il fenomeno. Fossimo stati presenti al tavolo di lavoro, avremmo chiesto a che punto siamo con l’applicazione delle misure suggerite, che tipo di monitoraggio la regione sta effettuando nei vari PS, che tipo di iniziative state valutando per implementare ulteriormente le misure per il controllo del sovraffollamento e del boarding.
Analogamente avremmo volentieri portato alla attenzione dell’Assessorato, la criticità dei fabbisogni di personale medico e infermieristico dei DEA e PS della nostra regione: al netto delle carenze di personale infatti riteniamo che i fabbisogni calcolati attualmente siano assolutamente inadeguati alle necessità profondamente mutate negli ultimi anni: maggiore fragilità in una popolazione sempre più anziana e pluripatologica, maggior numero di casi sociali a gestione complessa soprattutto dal punto di vista socio assistenziale e burocratico e spesso gravati da prolungata permanenza in assenza di risposte socio assistenziali da parte del territorio, aumento del carico di lavoro secondario alle violenze domestiche che sono in sensibile aumento. Il tutto teoricamente gestito con lo stesso personale che il calcolo dei fabbisogni vincola unicamente alle linee di accettazione, che tuttavia sta diventando attività sempre più residuale per i medici urgentisti, impegnati quotidianamente in questa miriade di altre attività che consumano tempo e risorse a scapito della mera attività di accettazione e stabilizzazione dei pazienti provenienti dal territorio.
Alla luce di quanto previsto dal punto 3 della delibera regionale – che stabilisce l’obbligo per ogni Azienda sanitaria di predisporre, entro 90 giorni, un piano di miglioramento corredato da una relazione esplicativa sulla fattibilità tecnica degli interventi necessari – come organizzazione sindacale chiediamo formalmente di poter accedere a questi piani, una volta predisposti, per garantire trasparenza, condivisione e partecipazione attiva alla fase di implementazione.
Infine, in relazione alla fase sperimentale di ricognizione della durata di un anno, anch’essa prevista dalla delibera e propedeutica alla piena attuazione del progetto, chiediamo di poter accedere ai dati raccolti e alle risultanze che emergeranno e di poter contribuire a definire i fabbisogni rilevati. Tali informazioni sono fondamentali non solo per monitorare il processo di umanizzazione, ma anche per garantire che esso avvenga in modo equo, omogeneo e realmente migliorativo, sia per gli utenti sia per i professionisti sanitari. Ricordiamoci sempre che un pronto soccorso vive grazie a chi ci lavora dentro: non può esistere un pronto soccorso senza personale e non si può parlare di umanizzazione delle cure senza operatori motivati, formati e coinvolti nei processi che li riguardano.
Dott.ssa Chiara Rivetti
Segretaria Regionale Anaao Assomed Piemonte
Dott.ssa Roberta Marino
Segretaria Aziendale ASL VC
Dott. Matteo Traversa
Componente Segreteria Regionale Anaao Assomed Piemonte