Gangrena di Fournier. Equipe del Brotzu salva donna incinta che guarisce dalla infezione cronica

Gangrena di Fournier. Equipe del Brotzu salva donna incinta che guarisce dalla infezione cronica

Gangrena di Fournier. Equipe del Brotzu salva donna incinta che guarisce dalla infezione cronica
Macciò: “Si parla di un raro caso clinico di gangrena acuta dei genitali che può essere letale, e che lo scorso anno ho preso in carico con la mia équipe di ginecologia appena la donna è giunta in reparto. La paziente, sottoposta ad un percorso complesso sia di tipo interventistico che di cura, è guarita ed ha potuto partorire”. Lo studio pubblicato su ‘Case Reports in Women's Health’   

Lo studio di un caso clinico raro di gangrena di Fournier che ha visto coinvolgere lo scorso anno una giovane donna in stato gravidanza, presa in carico e salvata dalla équipe di ginecologia oncologica dell’ospedale Businco diretta dal Prof. Antonio Macciò, che ne ha documentato l’esito positivo della guarigione, è stato pubblicato di recente dalla prestigiosa rivista internazionale ‘Case Reports in Women’s Health’.

Spiega il Professore a Quotidiano Sanità: “La paziente è arrivata all’ospedale Brotzu di Cagliari con una gravissima infezione, con febbre a 39 ed emoglobina a 6 g/dL, oltre ad essere incinta di 12 settimane. L’ho presa immediatamente in cura. Un caso clinico di emergenza, fortunatamente conclusosi a lieto fine. Grazie infatti al lavoro congiunto di ostetrici, chirurghi, ematologi, anatomopatologi, sanitari e tutti coloro che hanno consentito alla paziente di poter ricevere l’assistenza medica-sanitaria richiesta, siamo arrivati in brevissimo tempo a diagnosticare la malattia rarissima della giovane in dolce attesa. L’infezione estesa che la donna presentava era causata da una gangrena acuta dei genitali, detta anche gangrena di Fournier, molto rischiosa per la vita della paziente stessa ed il feto”.

“Si tratta – prosegue il direttore – di una rara patologia infettiva che colpisce dapprima i genitali esterni per poi diffondersi nelle parti anatomiche vicine, come il perineo e la parete addominale. È nota per essere una infezione grave e molto spesso letale, con un dato di mortalità superiore al 25%. In genere insorge prevalentemente negli uomini, è rara nelle donne, come nel nostro caso clinico quindi. Ecco che la tempestiva diagnosi precoce ci ha consentito di intervenire con un approccio multidisciplinare, e gestire la condizione critica della donna che clinicamente presentava già tratti con una iniziale necrosi infettiva”.

“Durante il proseguimento della gravidanza abbiamo fatto seguire alla paziente un percorso abbastanza complesso sia di tipo interventistico che di cura, ma che ha poi dato i risultati che tutti speravamo. In laparoscopia abbiamo eseguito una derivazione esterna (stomia) dell’intestino a sinistra, ottenendo una zona isolata sulla quale poter lavorare nei giorni successivi per la guarigione della zona infetta con una terapia mirata di antibiotici e l’utilizzo di fattori di crescita per stimolare la produzione delle cellule del sangue e quindi la risalita dei valori di emoglobina. Ciò grazie anche alla collaborazione con un oncologo del Policlinico Duilio Casula”.

“Monitorata scrupolosamente e con medicazioni quotidiane, la donna ha risposto positivamente alle cure, guarendo del tutto, le lesioni si sono cicatrizzate. Alla 38esima settimana, tempi maturi per partorire, abbiamo proceduto con un taglio cesareo ed il bimbo è nato del tutto sano. Per tutti è stato, si può dire, una gioia, quasi un miracolo”.

“Un risultato clinico che abbiamo voluto documentare affinché possa contribuire allo studio di questa patologia devastante e brutale, dalla quale si può anche guarire se si interviene tempestivamente. La sua recente pubblicazione sulla rivista ‘Case Reports in Women’s Health’ riconosce ad Arnas G.Brotzu, nel quale il Businco è accorpato, il valore dell’eccellenza: le difficoltà nel presidio sono risapure, non nascono certo da oggi, ma noi medici e sanitari lavoriamo con dedizione e abnegazione per il rispetto della vita umana affrontando anche le criticità” conclude Macciò.

Elisabetta Caredda

Elisabetta Caredda

02 Luglio 2025

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