Al Centro Medico Life Care di Pescara apre il Servizio di Cistoscopia. A partire dal 17 luglio la struttura sanitaria di via Tiburtina Valeria amplierà l’offerta sanitaria in ambito urologico grazie all’introduzione di un esame che viene impiegato per studiare l’uretra e la vescica e individuare la presenza di sospette lesioni tumorali sia negli uomini sia nelle donne.
A eseguire le cistoscopie sarà dottor Angelo Cafarelli, responsabile dell’Urologia Robotica e Mininvasiva della Casa di Cura Villa Igea di Ancona, struttura appartenente a GOL – Gruppo Ospedaliero Leonardo come Life Care. Il dottor Cafarelli è tra i maggiori esperti a livello nazionale nella diagnosi e nel trattamento delle patologie urologiche sia di natura oncologica (tumori della vescica, della prostata, del rene) sia di altra origine (ipertrofia prostatica, calcolosi urinaria, incontinenza urinaria).
La cistoscopia è una metodica endoscopica che consente un’accurata valutazione dell’uretra e della vescica. Avviene mediante l’inserimento nell’uretra di uno strumento sottile e flessibile dotato alla sua estremità di una telecamera che consente la visualizzazione delle pareti di uretra e vescica su un monitor. L’esame dura pochi minuti e l’inserimento preventivo in uretra di un gel lubrificante ed anestetico rende tale esame estremamente ben tollerabile. La procedura avviene in regime ambulatoriale e non richiede nessuna preparazione specifica.
“L’esame cistoscopico – spiega il dottor Cafarelli – è uno strumento fondamentale nella diagnosi di alcune importanti patologie urologiche, in particolare per quanto riguarda l’identificazione delle neoplasie vescicali. Il tumore vescicale è una malattia potenzialmente molto pericolosa per la vita e necessita di una diagnosi precoce, di trattamenti tempestivi e quindi di un follow-up stretto e preciso per evitare le recidive e la progressione della malattia”.
L’esame è prenotabile privatamente sia dai pazienti con una diagnosi di sospetto tumore vescicale sia dai pazienti che sono stati già trattati chirurgicamente per i controlli successivi secondo le tempistiche indicate dall’urologo.
Le neoplasie vescicali sono causate dalla trasformazione maligna delle cellule della vescica, ovvero l’organo che raccoglie l’urina prima che venga eliminata dal corpo. in Italia le diagnosi di tumore della vescica rappresentano circa il 7% di tutti i nuovi casi di tumori (fonte: “I numeri del cancro 2023”, redatto da AIOM, AIRTUM e PASSI). “In urologia – prosegue lo specialista – è secondo solo al tumore della prostata. È più comune tra i 60 e i 70 anni ed è quasi 4 volte più frequente negli uomini che nelle donne”.
Le principali avvisaglie che possono far sospettare un tumore alla vescica sono la presenza di sangue nelle urine (ematuria), difficoltà o dolore durante la minzione, aumento della frequenza e urgenza di urinare, dolore nella zona pelvica o lombare e perdita di peso e affaticamento inspiegabili. Tutti questi campanelli dall’allarme vanno valutati dall’urologo di fiducia che stabilirà le attività diagnostiche più indicate.
Il principale fattore di rischio è il fumo di sigaretta. Il rischio di sviluppare tale neoplasia è aumentato dall’esposizione cronica alle ammine aromatiche e alle nitrosamine (frequente nei lavoratori dell’industria tessile, dei coloranti, della gomma e del cuoio), da eventuali radioterapie che hanno coinvolto la pelvi, dall’assunzione di farmaci come ciclofosfamide e ifosfamide e dall’infezione da parassiti come lo Schistosoma haematobium, diffuso in alcuni paesi del Medio Oriente (Egitto in particolare). A questi si aggiungono i rischi correlati a una dieta ricca di grassi e alla componente genetica come fattore predisponente.