La presidente della Regione, Alessandra Todde, ritorna a parlare di perequazione in Sanità e comunica che oltre all’ARNAS Brotzu, è arrivata la nota delle le ASL della Sardegna e dell’’AOU di Cagliari: “Con un lavoro serio e condiviso abbiamo finalmente avviato la perequazione stipendiale all’interno delle ASL della Sardegna, intervenendo su una disuguaglianza che da troppo tempo penalizzava chi lavora nei presidi più strategici della nostra sanità pubblica”.
“Le risorse sono state individuate e attribuite – spiega ancora Todde –, i criteri definiti in modo trasparente, e ora le singole aziende, nel rispetto dei passaggi tecnici previsti dalla normativa, stanno completando le procedure per erogare gli incrementi”.
“In questo mese verranno liquidati i Differenziali Economici di Professionalità (DEP) per il personale del comparto – precisa la governatrice -. Nel mese di agosto sarà corrisposta la perequazione retributiva relativa all’anno 2023. Nel mese di settembre sarà liquidata la perequazione relativa al 2024. Anche per i dirigenti sanitari, che da anni attendono il riconoscimento degli incarichi previsti dai contratti, è arrivato il momento di una giusta valorizzazione. Gli incarichi verranno assegnati tra settembre e ottobre 2025”.
“Un passo importante per la dignità dei lavoratori e la giustizia retributiva – conclude la presidente -, frutto di un lavoro complesso e silenzioso, condotto con metodo, nel rispetto della legge e con il coinvolgimento di tutte le parti interessate. Abbiamo promesso serietà e concretezza e stiamo mantenendo la parola”.
Il consigliere regionale Stefano Schirru (Gruppo Misto) interviene ricordando il lavoro svolto anche della precedente amministrazione: “Accolgo con soddisfazione – dice Schirru – la notizia che il fondo di perequazione retributiva sarà finalmente erogato al personale dell’ARNAS Brotzu e delle altre Aziende interessate. Dopo anni di attesa e di incertezza legati alla natura innovativa dello strumento, l’avvio dei pagamenti rappresenta un ultimo passaggio importante, che riconosce concretamente il valore del lavoro svolto da chi opera quotidianamente nella sanità pubblica”.
“Il fondo è stato istituito con la Legge regionale n. 1/2023 (legge di stabilità), art. 5, comma 14 – prosegue il consigliere -, grazie al lavoro della precedente maggioranza regionale che ha voluto introdurre una misura strutturale di perequazione economica a favore del personale fortemente penalizzato da differenze retributive nelle differenti realtà Sanitarie. Ora che il quadro applicativo è stato finalmente definito, sarà fondamentale verificare con attenzione le modalità di erogazione, affinché tutti gli operatori possano beneficiare delle risorse in modo equo, secondo quanto previsto dallo spirito della norma”.
“Desidero riconoscere il fondamentale lavoro della precedente direzione dell’ARNAS Brotzu, che si è fatta attiva portavoce delle esigenze del personale in tutte le sedi istituzionali, contribuendo in modo determinante a tenere alta l’attenzione su un tema tanto sentito quanto giustificato. L’auspicio è che questo rappresenti l’inizio di una fase di piena attuazione del fondo, con regolarità e trasparenza, come merita il personale sanitario. Da parte mia, continuerò a vigilare affinché l’applicazione della misura rispetti i criteri di equità, correttezza e piena accessibilità per tutti i lavoratori coinvolti – conclude Schirru.
Interviene l’assessore Armando Bartolazzi che tiene a precisare a Quotidiano Sanità che “la legge regionale n. 1/2023 citata dal consigliere Schirru includeva risorse volte a parificare gli stipendi nella sanità di soli 10 milioni di euro. Insufficienti dunque per risolvere il problema”.
“Essendoci stata da parte nostra la volontà di risolvere il problema – evidenzia l’assessore -, abbiamo incrementato i finanziamenti previsti dalla L.R. n. 1/2023 con ulteriori 15.000.000 euro, con decorrenza dall’anno 2024, attraverso l’art.1, comma 6, della legge regionale n. 18/2024 (Variazioni di bilancio, riconoscimento di debiti fuori bilancio e passività pregresse e disposizioni varie). Inoltre, con un intervento per quanto possibile condiviso con le organizzazioni sindacali (OO.SS.) della Dirigenza sanitaria, della Dirigenza professionale, tecnica e amministrativa (PTA) e del Comparto, coinvolte dall’intervento perequativo, in una serie di riunioni nelle quali i rappresentanti sindacali delle tre aree contrattuali hanno formulato le loro osservazioni e controproposte, abbiamo proposto l’individuazione e la definizione dei criteri di ripartizione delle risorse secondo una metodologia di calcolo che permetta di perequare le differenze retributive dei trattamenti accessori tra il personale delle aziende che presentano una maggiore sperequazione rispetto al livello medio regionale”.
“Criteri che sono stati poi oggetto di approvazione della deliberazione del dicembre scorso e che oggi, tenuto conto dei tempi tecnici di esecuzione delle norme, tema che ho già affrontato, stiamo mettendo a frutto con la soddisfazione certamente di tutti, un percorso non semplice ma che ha raggiunto la finalità attesa ed in particolare per i professionisti della Sanità che saranno ora beneficiarie della misura” – termina Bartolazzi.
Elisabetta Caredda