West Nile. Salgono a 89 i casi, 8 i decessi. Iss: “Non siamo in una situazione di allarme”

West Nile. Salgono a 89 i casi, 8 i decessi. Iss: “Non siamo in una situazione di allarme”

West Nile. Salgono a 89 i casi, 8 i decessi. Iss: “Non siamo in una situazione di allarme”
Salgono a 31 le Province con dimostrata circolazione del virus in 10 Regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia  e Sardegna. “Non siamo in una situazione di allarme, l’infezione non si trasmette da persona a persona ma solo attraverso le punture di zanzare. Per questo è importante che la popolazione utilizzi tutte le misure di prevenzione" ha detto Anna Teresa Palamara dell’Iss

Salgono a 89 in Italia i casi confermati di infezione da West Nile Virus (WNV) nell’uomo (32 nel precedente bollettino) con otto decessi.

Questi i numeri del terzo bollettino della sorveglianza Iss pubblicato oggi.

Tra i casi confermati dall’inizio della sorveglianza al 30 luglio, 40 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (2 Piemonte, 1 Lombardia, 3 Veneto, 1 Emilia-Romagna, 23 Lazio, 10 Campania), 2 casi asintomatici identificati in donatori di sangue (1 Veneto, 1 Campania), 46 casi di febbre (1 Lombardia, 5 Veneto, 35 Lazio, 4 Campania, 1 Sardegna) e 1 caso asintomatico (1 Campania). Sono stati notificati 8 decessi (1 Piemonte, 2 Lazio, 5 Campania). La letalità, calcolata sulle forme neuro-invasive fin ora segnalate, è pari al 20% (nel 2018 20%, nel 2024 14%).

Sono 31 le Province con dimostrata circolazione del Wnv appartenenti a 10 Regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia e Sardegna.

“Stiamo monitorando la situazione con molta attenzione insieme al Ministero, della salute, alle Regioni e agli Istituti zooprofilattici – sottolinea Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di malattie infettive dell’Iss -. Tutte le misure sono in campo, comprese quelle a protezione dei trapianti e delle trasfusioni. Oggi non siamo in una situazione di allarme, ricordiamo che l’infezione non si trasmette da persona a persona ma solo attraverso le punture di zanzare. Per questo è importante che la popolazione utilizzi tutte le misure di prevenzione, da quelle per evitare la proliferazione delle zanzare a quelle personali per proteggersi dalle punture. Ricordiamo anche di rivolgersi al proprio medico in caso di febbre superiore a 38° per effettuare la diagnosi”.

Il confronto con le stagioni precedenti
Nel 2024 ci sono stati 484 casi (266 nella forma neuro invasiva), con 36 decessi. Nel 2023 i casi notificati sono stati 394 (195 nella forma neuroinvasiva), con 32 decessi. Il 2022 è l’anno in cui ci sono stati più casi dall’inizio della sorveglianza, 728 (330 nella forma neuroinvasiva) con 51 decessi.

Altre arbovirosi
Dal 1 gennaio al 29 luglio 2025 al sistema di sorveglianza nazionale risultano: 98 casi confermati di Dengue (95 casi associati a viaggi all’estero e 3 casi autoctoni, età mediana 41 anni, 55% di sesso maschile, nessun decesso); 32 casi confermati di Chikungunya (30 casi associati a viaggi all’estero e 2 casi autoctoni, età mediana 46,5 anni, 53% di sesso maschile, nessun decesso); 4 casi di Zika virus (tutti importati, nessun decesso); 23 casi di TBE (tutti autoctoni, età mediana 52 anni, 57% di sesso maschile, nessun decesso); 38 casi di Toscana virus (tutti autoctoni, età mediana 59,5 anni, 74% di sesso maschile, nessun decesso).

31 Luglio 2025

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