Lea 2023: rispetto all’anno precedente va meglio la prevenzione, lieve calo per ospedale e territorio. Il Ministero pubblica la relazione definitiva con i dati di tutte le regioni

Lea 2023: rispetto all’anno precedente va meglio la prevenzione, lieve calo per ospedale e territorio. Il Ministero pubblica la relazione definitiva con i dati di tutte le regioni

Lea 2023: rispetto all’anno precedente va meglio la prevenzione, lieve calo per ospedale e territorio. Il Ministero pubblica la relazione definitiva con i dati di tutte le regioni
Dopo i dati macro pubblicati a febbraio il Ministero della Salute ha pubblicato la Relazione completa sull’andamento dei Lea 2023 basati sul Nuovo sistema di garanzia. Nel nuovo report ci sono i dati regione per regione e anche un’analisi generale sull’Italia che fa emergere come rispetto al 2022 sia migliorata l’area della Prevenzione mentre sono in lieve calo l’area distrettuale e quella ospedaliera. IL DOCUMENTO

Complessivamente, nell’anno 2023 le Regioni Piemonte, Lombardia, Provincia Autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Puglia e Sardegna registrano un punteggio superiore a 60 (soglia di sufficienza) in tutte le macro-aree della Prevenzione, Distrettuale e Ospedaliera. Nessuna Regione/P.A. presenta punteggi inferiori alla soglia su tutte le tre macro-aree. Ma sono otto le Regioni che raggiungono l’insufficienza in almeno un’area. Il dato era già emerso a febbraio quando era stato pubblicato il report sul Sistema di Garanzia 2023 che rappresenta lo strumento attraverso il quale il Governo assicura a tutti i cittadini italiani che l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (Lea) avvenga in condizioni di qualità, appropriatezza ed uniformità.

Le Regioni che presentano un punteggio inferiore alla soglia della sufficienza in una o più macro-aree sono:
– in due macro-aree: Valle D’Aosta (Distrettuale e Ospedaliera), Abruzzo, Calabria, Sicilia (Prevenzione e Distrettuale);
– in una macro-area: P.A. Bolzano, Liguria e Molise (Prevenzione), Basilicata (Distrettuale).

Ma ora il Ministero della Salute ha pubblicato la Relazione completa con i dati regione per regione e anche un’analisi macro sull’Italia che fa emergere come rispetto al 2022 sia migliorata l’area della Prevenzione mentre sono in lieve calo l’area distrettuale e quella ospedaliera.

La sintesi:

Analizzando le singole aree, si evidenzia, nell’area della prevenzione, che gli indicatori relativi alle coperture vaccinali nei bambini presentano valori eterogenei tra le Regioni/P.A., inferiori alla soglia in alcune di esse. L’indicatore relativo ai controlli sugli animali risulta superiore alla soglia di sufficienza in tutte le Regioni/P.A. e mediamente in miglioramento rispetto al 2022. L’indicatore relativo alla copertura delle attività di controllo degli alimenti raggiunge valori sufficienti in tutte le Regioni/P.A. e risulta in miglioramento rispetto all’anno precedente in particolare nelle regioni Valle d’Aosta e Campania (nel 2022 registravano valori al di sotto della soglia).

L’indicatore sintetico sugli stili di vita risulta critico nella parte meridionale dell’Italia e mediamente in lieve peggioramento rispetto all’anno 2022. Gli indicatori di copertura degli screening oncologici presentano dei valori mediamente in crescita rispetto al 2022, tuttavia persiste un’alta variabilità regionale e situazioni di maggiore criticità in tutte e tre le campagne (mammografico, cervice, colon-retto) nella maggior parte delle regioni meridionali.

Nella macro-area distrettuale, gli indicatori relativi alla proporzione di eventi maggiori cardiovascolari, cerebrovascolari o decessi (Major Adverse Cardiac and Cerebrovascular event – MACCE) entro 12 mesi sono di nuova introduzione e registrano dei valori al di sopra della soglia per la maggior parte delle Regioni/P.A. sia per l’infarto miocardico acuto (IMA) che per l’ictus ischemico, seppur per quest’ultimo i valori critici risultano più frequenti.

L’indicatore sul tasso di ospedalizzazione standardizzato (per 100.000 ab.) in età pediatrica (< 18 anni) per asma e gastroenterite, introdotto dal 2023 in sostituzione del precedente indicatore relativo al tasso di ricoveri prevenibili per complicanze per diabete, BPCO e scompenso cardiaco, misura la capacità del sistema sanitario di risposta ai bisogni sanitari dei soggetti pediatrici attraverso un’appropriata presa in carico da parte dei servizi della pediatria territoriale. I valori rilevati per tale indicatore risultano eterogenei e, in alcuni casi, denotano un elevato ricorso all’ospedalizzazione evitabile e inappropriata.

L’indicatore “intervallo target dei mezzi di soccorso” che misura la capacità tempestiva di risposta del sistema di emergenza e le performance del 118 registra il persistere di alcune criticità, in particolare evidenti in alcune Regioni centro-meridionali.

La quota di prestazioni ambulatoriali in classe di priorità B, garantite entro i tempi previsti dal PNGLA 2019-2021, presenta un andamento diversificato tra le Regioni/P.A. con un aumento dei valori in particolare per il Piemonte e il Lazio rispetto al 2022; occorre inoltre precisare che su questo indicatore influisce in maniera determinante il criterio di validità del dato e la fonte informativa che non consentono di determinarne la misura con affidabilità.

L’indicatore relativo al consumo di farmaci antibiotici, selezionati come sentinella di farmaci iperprescritti nella popolazione risulta in aumento in tutte le Regioni/P.A., ad eccezione della Campania. I valori più alti si registrano in Basilicata, Abruzzo e Calabria.

Per quanto riguarda l’assistenza domiciliare integrata per intensità di cura si osserva una tendenza al miglioramento rispetto all’anno 2022 in quasi tutte le Regioni/P.A.: si segnala in particolare il valore critico rilevato per la Calabria. Relativamente all’indicatore sulla percentuale di ricoveri ripetuti tra 8 e 30 giorni in psichiatria sul totale dei ricoveri per patologie psichiatriche, indicatore dell’efficacia delle cure territoriali sulla salute mentale, si denota la conferma dei valori al di sotto della soglia per Valle d’Aosta, Liguria e Calabria mentre, rispetto al 2022, si registra il miglioramento della P.A. di Bolzano. Per quanto concerne, invece, la presa in carico della rete di cure palliative l’indicatore sul numero di deceduti per causa di tumore assistiti dalla rete di cure palliative sul numero totale di deceduti per tumore registra nel 2023 dei valori eterogenei tra le Regioni/P.A.: si evidenzia, tuttavia, che risulta in crescita il numero di Regioni che hanno ottenuto valori al di sopra della soglia di sufficienza dell’indicatore. Per una corretta lettura dei dati, si rappresenta che il flusso informativo di riferimento (SIAD) ha subito recenti modifiche nel tracciato.

Per la macro-area ospedaliera, si registra un generale miglioramento rispetto ai valori dell’anno 2022 per la maggior parte delle Regioni della proporzione di interventi per tumore maligno della mammella eseguiti in reparti con volume di attività superiore a più di 135 interventi in quasi tutta Italia a dimostrazione che ci si sta muovendo verso una maggiore concentrazione della casistica. Si segnala la posizione in controtendenza della Provincia Autonoma di Bolzano, che registra negli anni valori notevolmente al di sotto della soglia prevista per l’indicatore. Di nuova introduzione è l’indicatore relativo alla proporzione di nuovo intervento di resezione entro 120 giorni da un intervento chirurgico conservativo per tumore maligno della mammella; per tale indicatore si registrano dei valori al di sopra della soglia per la maggior parte delle Regioni/P.A.

L’indicatore di appropriatezza, misurato attraverso il rapporto tra i ricoveri attribuiti a DRG ad alto rischio di inappropriatezza in regime ordinario e ricoveri attribuiti a DRG non a rischio di inappropriatezza, appare sostanzialmente stabile; la P.A. Bolzano e il Friuli Venezia Giulia non raggiungono la soglia di sufficienza.

La proporzione di colecistectomie laparoscopiche con degenza inferiore a 3 giorni appare in aumento per la maggior parte delle Regioni rispetto ai valori del 2022; Valle d’Aosta e Calabria restano sotto il valore soglia di sufficienza.

Tra gli indicatori di nuova introduzione quello relativo (H08Zb) all’autosufficienza di emoderivati (immunoglobuline, Fattore VIII, Fattore IX, albumina) registra dei valori positivi e ben oltre il valore soglia in tutte le Regioni e Province Autonome.

La percentuale di pazienti con più di 65 anni con diagnosi di frattura del collo del femore operati entro 2 giorni presenta dei valori dell’indicatore in generale aumento rispetto al 2022, si riducono infatti a 7 le Regioni il cui punteggio è inferiore alla soglia di sufficienza (erano 9 nel 2022). Rilevante il miglioramento registrato per la Regione Calabria.

Nel 2023, la proporzione di tagli cesarei primari in strutture con meno di mille parti/anno appare in tendenziale diminuzione rispetto al 2022; mentre nelle strutture con più di mille parti/anno si assiste a un peggioramento, in alcuni casi lieve, per la metà delle Regioni.

Infine per l’indicatore sulla Mortalità a 30 giorni dal primo ricovero per ictus ischemico, di nuova introduzione nel 2023, si registrano dei valori superiori alla soglia per la maggior parte delle Regioni/PA.

05 Agosto 2025

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