“Siamo in una fase di grande trasformazione. Il nostro obiettivo fin dall’inizio è stato molto chiaro: garantire ai cittadini del Lazio un servizio sanitario più vicino, più trasparente e capace di rispondere concretamente ai bisogni del presente”. A dirlo sono il Presidente Francesco Rocca e al Direttore Generale della Salute Andrea Urbani che in questa intervista doppia fanno un bilancio di metà mandato: “Stiamo costruendo, con realismo e determinazione, una sanità pubblica più moderna e giusta”.
Presidente, come descriverebbe oggi lo stato della sanità nel Lazio?
Francesco Rocca:
Siamo in una fase di grande trasformazione. Il nostro obiettivo fin dall’inizio è stato molto chiaro: garantire ai cittadini del Lazio un servizio sanitario più vicino, più trasparente e capace di rispondere concretamente ai bisogni del presente. Lo abbiamo fatto partendo da basi complesse, ma con metodo, serietà e visione. Oggi possiamo dire che siamo su una strada solida, con risultati già tangibili.
Direttore, quali sono gli ambiti in cui si è registrato il cambiamento più evidente?
Andrea Urbani:
Le linee d’azione sono state molteplici, ma quattro ambiti raccontano bene questa evoluzione:
– Abbiamo dovuto prioritariamente fare ordine sui conti del servizio sanitario regionale. Un bilancio 2022 bocciato dalla Corte dei Conti e 8 Aziende sanitarie indagate dalla Procura della Repubblica. Partivamo da una perdita di esercizio 2022 di oltre 122 milioni di euro e fondi di dotazione negativi per 1 miliardo di euro. Numeri mostruosi che minavano la sostenibilità del sistema. In poco più di un anno abbiamo riportato ordine nei conti delle aziende e azzerato i fondi di dotazione negativi. Abbiamo chiuso l’esercizio 2023 con 32 milioni di utile e l’esercizio 2024 con oltre 130 milioni di utile. Questo ci ha consentito di liberare risorse da dedicare agli investimenti in personale e tecnologie.
– Il problema delle liste di attesa è stato affrontato con decisione: grazie a CUP unico regionale e digitalizzazione, includendo anche le prestazioni del privato accreditato, oltre il 96.4% delle prestazioni critiche viene oggi garantito nei tempi previsti, con tempi medi ridotti da 42 a 10 giorni.
– L’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) ha superato il target previsto dal PNRR (nds 10% della popolazione over 65 presa in carico in Assistenza Domiciliare) per il 2026 con un anno di anticipo. Parliamo di oltre 136.000 persone curate a casa afronte delle quasi 58.000 del 2022, a dimostrazione di un modello di cura che si rafforza nel territorio, dove il bisogno si manifesta.
– Abbiamo inoltre affrontato da subito il fenomeno del sovraffollamento dei pronto soccorso, una disfunzione questa che penalizza il cittadino in un momento già di grande fragilità. Abbiamo adottato nuove procedure, aggiornato la rete ospedaliera, cambiato le regole di committenza per il privato accreditato, acquistato posti letto di area medica e potenziato le medicine pubbliche. I risultati al momento sono incoraggianti e in progressivo miglioramento.
Presidente, come avete reso possibile tutto questo?
Francesco Rocca:
Attraverso tre parole chiave: trasparenza, responsabilità e investimento. Abbiamo rafforzato il controllo sui conti, riordinato le partite più complesse e messo in campo risorse mirate. Abbiamo assegnato 475 milioni di euro per la ricapitalizzazione delle aziende sanitarie e attivato nuove modalità per la valutazione del fabbisogno di personale, che ci ha permesso di programmare quasi 11.000 nuove assunzioni e 3.300 stabilizzazioni.
Direttore, e sul fronte degli investimenti infrastrutturali e digitali?
Urbani:
Stiamo attuando in modo molto concreto i progetti PNRR. Ad oggi, specificamente alla data del 30 giugno 2025:
* 108 cantieri avviati su 124 Case della Comunità.
* 31 cantieri avviati su 35 Ospedali di Comunità.
* 17 interventi antisismici con cantieri avviati sui 17 previsti.
* Nella telemedicina, con oltre 18.500 pazienti assistiti, abbiamo superato di oltre 400% il Target fissato per il 2024.
* Per le Grandi Apparecchiature, sono stati già collaudate 321 tecnologie su 329 programmate, in overbooking rispetto al target minimo regionale originariamente fissato su 298 apparecchiature da sostituire.
Abbiamo anche rafforzato l’adozione di soluzioni digitali: la digitalizzazione dei DEA di I e II livello è in corso e rispetta pienamente la tabella di marcia, con miglioramento del livello di maturità digitale su tutti i 21 presidi Target a livello regionale.
In aggiunta ai fondi del PNRR abbiamo programmato e stiamo realizzando investimenti pari a oltre € 800mln. In particolare:
-oltre 22 €/mln sull’art. 20, Ex Legge 67/88 per la sostituzione e il potenziamento di tecnologie di alto livello tecnologico;
-oltre 172 milioni di euro riferibili alla Legge 448/98 ex art. 71, di cui circa 53 €/mln destinati al potenziamento di tecnologie di altissima complessità, come ad esempio la PET-RM, e la TC spettrale e circa 119 €/mln destinati ad interventi di edilizia sanitaria;
-circa 155 €/mln finanziati da fondi regionali e destinati:
- alla sostituzione di tecnologie di alta complessità considerate obsolete per un importo di circa 54 €/mln;
- alla sostituzione di tecnologie obsolete di medio/bassa complessità a garanzia della sicurezza nei reparti ospedalieri in genere e nei reparti critici (per esempio sale operatorie) per un importo oltre i 39 €/mln;
- ad interventi di edilizia sanitaria per un importo di oltre 60 €/mln;
Agli investimenti sopra richiamati si aggiungono quelli relativi agli interventi di adeguamento alla norma antisismica finanziati con la legge 67/88 per € 452 €/mln.
Presidente, ci sono segnali incoraggianti anche dal punto di vista dell’accesso ai servizi?
Francesco Rocca:
Assolutamente sì. Oggi nel ReCUP regionale sono attive oltre 11.150 agende digitali rispetto alle 338 agende disponibili al 1° gennaio 2024, con una copertura del 100% delle strutture private accreditate. È un risultato che ha un impatto diretto: più disponibilità, più trasparenza e più efficienza nella prenotazione. Abbiamo anche informatizzato le liste di
attesa chirurgiche, creando un sistema di monitoraggio continuo che ci ha consentito di ottimizzare l’offerta e migliorare l’equità di accesso.
Grazie alla forte spinta sulla digitalizzazione della gestione delle liste di attesa siamo riusciti a trasformare i dati in informazioni e questo ci ha consentito di intervenire selettivamente dove c’è più bisogno. E’ il classico esempio di ciò che chiamo “spesa buona”.
Oggi siamo in grado di verificare e misurare in tempo reale tutte le prestazioni la cui prenotazione supera i tempi di garanzia, con dettagli a livelli di Asl, di distretto, di singola prestazione, di classe di priorità. Questo ci ha consentito, nei primi mesi del 2025, di investire selettivamente oltre 20 milioni di euro per anticipare, secondo le modalità previste dal decreto liste di attesa, tutte le prestazioni che superavano i tempi di garanzia, oltre 425 mila prestazioni. Se avessimo messo due anni fa 20 milioni di euro indistintamente sul settore della specialistica ambulatoriale li avremmo sicuramente sprecati inutilmente, Ad oggi invece:
– sono stati richiamati 191.196 cittadini
– per 22.250 cittadini abbiamo già anticipato l’appuntamento
– 47.490 non hanno risposto al recall
– 67.697 hanno preferito mantenere il loro appuntamento
– 9.462 hanno cancellato l’appuntamento
I dati di monitoraggio della campagna messa in atto evidenziano peraltro notevoli riduzioni dei tempi di attesa:
– per una prima visita dermatologica i tempi di attesa sono stati ridotti da 686 giorni a 130 giorni, per una prima visita oculistica da 724 giorni a 185 giorni, per una prestazione strumentale di colonscopia da 730 giorni a 135 giorni e per un’ecografia all’addome da 364 giorni a 84 giorni. Attese ancora inaccettabili ma in significativa riduzione rispetto a pochi mesi fa. Segno che le manovre stanno funzionando.
Stiamo inoltre sperimentando in questi giorni un ulteriore strumento di garanzia per il cittadino: il Pass di garanzia.
Qualora il cittadino della Regione Lazio al momento della prenotazione non trovi la disponibilità nei tempi previsti dalla prescrizione medica, gli verrà proposta l’attivazione di un PASS di garanzia per cui la propria ASL di residenza dovrà provvedere a prendere in carico il cittadino stesso e garantire l’erogazione della suddetta prestazione entro i tempi di
garanzia., su agende dedicate. Il tutto attraverso un percorso semplice che non prevede né invio di pec, nè carte da allegare.
Il PASS di garanzia è attualmente attivo per la sola classe di priorità B (breve), ma a partire da settembre progressivamente sarà attivato anche per le altre classi di priorità (D- Differibile, P-Programmabile).
Dal mese di giugno ad oggi risultano già gestiti oltre 6.000 mila PASS di garanzia per la classe di priorità B.
Direttore, i Pronto Soccorso sono spesso al centro dell’attenzione: quali i progressi?
Urbani:
Abbiamo lavorato molto per migliorare l’esperienza del paziente nei Pronto Soccorso. A giugno 2025 il numero degli accessi in Pronto Soccorso è stato pari a 147.980, pari al 7% in più rispetto a giugno 2022. A fronte di tale incremento degli accessi in Pronto soccorso, i tempi di permanenza complessivi sono stati ridotti mediamente di 1 ora e 20 minuti per singolo accesso tra giugno 2025 e giugno 2022.
Anche i tempi di attesa per il ricovero hanno avuto una sensibile riduzione pari a circa 3 ore e 6 minuti per singolo accesso tra giugno 2025 e giugno 2022, raggiungendo a giugno 2025 un valore medio regionale di 1.118 minuti (18 ore e 36 minuti) e Ospedali come:
-Parodi Delfino di Colleferro ha registrato una riduzione del 75% (-21 ore e 18 minuti);
-S. Camillo De Lellis di Rieti ha registrato una riduzione del 71% (-25 ore e 19 minuti);
-San Filippo Neri ha registrato una riduzione del 61% (-14 ore e 14 minuti);
-Sant’Andrea ha registrato una riduzione del 55% (-22 ore e 47 minuti);
-Santa Maria Goretti di Latina ha registrato una riduzione del 50% (-17 ore e 25 minuti).
Anche il fenomeno del blocco ambulanze si è ridotto del 69% tra giugno 2025 e giugno 2022, grazie all’attivazione della Centrale Operativa Regionale per la gestione in tempo reale dei posti letto.
Sono risultati concreti, frutto della reingegnerizzazione di tanti piccoli micro processi e del lavoro integrato tra livello centrale e presidi locali.
Presidente, la medicina generale è uno snodo cruciale. Negli ultimi mesi, però, il rapporto con questa categoria non è stato semplice. Qual è lo stato attuale e quali sono le prospettive?
Francesco Rocca:
Il mondo sta cambiando a una velocità impressionante. Capire e governare questo cambiamento richiede prontezza, flessibilità e soprattutto la capacità di condividere una visione comune. La medicina generale è, e resterà, il cuore pulsante dell’assistenza territoriale: il suo rinnovamento non è fine a sé stesso, ma funzionale a modernizzare l’intera piattaforma della sanità di prossimità. In tal senso, insieme a tutte le altre regioni, abbiamo presentato al Governo un documento che sintetizza alcune esigenze di manutenzione evolutiva dei rapporti con la medicina convenzionata in linea con le esigenze di una sanità moderna ed efficiente.
In questo quadro, come regione abbiamo dato un segnale concreto dopo quasi vent’anni di attesa: la Regione Lazio ha finalmente corrisposto ai medici di medicina generale il fondo di ponderazione, una pendenza storica che risaliva al 2005 e che riguardava tutti i professionisti dell’assistenza primaria. È stato un gesto di responsabilità e di riconoscimento, che chiude una vicenda annosa e apre le porte a un confronto nuovo, più sereno e orientato al futuro.
Ma non ci siamo fermati qui. Dopo anni di inattività, abbiamo riattivato il Comitato regionale per la medicina generale, un luogo di confronto tecnico e strategico in cui Regione e rappresentanze professionali affrontano insieme i nodi più rilevanti. Questo lavoro condiviso è propedeutico a una discussione sindacale più franca e funzionale nei tavoli dedicati, basata su dati, obiettivi e responsabilità reciproche e già il comitato si è riunito nel corso dell’anno quasi una volta al mese.
Infine, dopo ben 19 anni, abbiamo ripreso il percorso congiunto per la stesura del nuovo Accordo Integrativo Regionale, strumento fondamentale per ridisegnare regole, tutele e prospettive della medicina generale nel Lazio, partendo da premesse metodologiche chiare e forti, da analisi ben strutturare e da un indirizzo programmatorio chiaro. È un segnale di metodo e di sostanza: stiamo costruendo insieme, passo dopo passo, le condizioni per una sanità territoriale più moderna, equa ed efficace.
Presidente, cosa si può dire oggi al cittadino del Lazio?
Francesco Rocca:
Che stiamo costruendo, con realismo e determinazione, una sanità pubblica più moderna e giusta. Una sanità che investe nelle tecnologie, ma anche nella relazione di cura. Che guarda ai territori, ai pazienti cronici, ai tempi di risposta e al personale sanitario. Abbiamo investito molto sulle provincie potenziando la rete ospedaliera e attivando nuovi servizi con l’obiettivo di ridurre una inaccettabile migrazione sanitaria verso la capitale.
Ad esempio potenziando:
– a Viterbo l’Ospedale Santa Rosa con l’Unità di Trattamento Neurovascolare di II livello e l’attivazione della chirurgia maxillofacciale, endocrinologia, pneumologia e reumatologia;
– a Rieti (oltre la riapertura prevista a fine 2026 dell’Ospedale di Amatrice) è prevista l’attivazione della Radiologia Interventistica e della gastroenterologia al S. Camillo De Lellis;
– a Latina l’Ospedale Goretti è stato potenziato al fine di assumere il ruolo di DEA II con l’Unità di Trattamento Neurovascolare di II livello, cardiochirurgia, chirurgia maxillo facciale, chirurgia plastica e pneumologia;
– a Frosinone è stato rafforzato l’Ospedale Spaziani con l’offerta specialistica e chirurgia maxillo-facciale, chirurgia vascolare, gastroenterologia. Tutti questi risultati sono il frutto di una governance attenta, basata su dati, pianificazione, ascolto delle strutture e responsabilità istituzionale. Una visione che guarda al futuro, ma parte dal territorio e dai bisogni concreti delle persone. Abbiamo ancora sfide importanti da affrontare, ma oggi il sistema è più solido, più trasparente, più vicino. Questo è il nostro impegno, ogni giorno.