Ordine Tsmr Pstrp Trento: “Gravissimo ricevere informazioni solo dalla stampa”
La presidente dell’Ordine, Barbara Cristofolini, spiega di ritenere “gravissimo ricevere informazioni di un simile progetto solamente tramite la stampa, con alcuni articoli giornalistici che avanzano persino l’ipotesi che gli infermieri possano effettuare gli esami radiodiagnostici. La Provincia ha condiviso, previsto e definito il progetto solamente con l’Ordine degli infermieri e dei Medici senza mai confrontarsi con codesto Ordine competente in materia di tecniche di radiologia medica, e a quanto pare, nemmeno con i medici specialisti in radiologia”.
Nel merito, l’Ordine provinciale affermare la propria “contrarietà per alcuni sommi capi” e cita:
– “il prescrittore di esami radiodiagnostici deve essere un medico, come previsto dal D.Lgs. 101 del 2020 e dalle altre fonti tecniche e legislative in tecniche di radiologia medica”;
– “le prescrizioni di radiologia medica già ora presentano spesso un grave vizio di scarsa appropriatezza e giustificazione preliminare, cosa che prevede conseguenze negative per i pazienti che vengono esposti a radiazioni senza una giustificazione concreta che porti reali vantaggi clinici, in secondo luogo enormi costi per la sanità pubblica”;
– “l’assoluta scarsità di copertura degli organici di infermieri non è coerente con la scelta di aumentare le competenze e le funzioni degli stessi”;
– “la coerenza del sistema non è più rispettata, le professioni sanitarie devono garantire una valorizzazione equa e rispettosa delle aree di competenza”.
“Ciò premesso chiediamo all’Assessore una convocazione urgente degli Ordini coinvolti”, aggiunge la presidente Cristofolini. “Facciamo presente – aggiunge – che indicheremo come pratica professionale illegittima per i TSRM accettare e attuare una prescrizione a firma di professionisti non medici. Ci riserviamo azioni legali verso i datori di lavoro e i professionisti che operano fuori dall’ambito legale e di competenze professionali. Manca completamente il rispetto delle professioni sanitarie, non è la prima volta che nelle scelte strategiche sanitarie vengano coinvolti solamente medici e infermieri, quando le professioni sanitarie sono circa una ventina!”.
“Così facendo – conclude la presidente – si rischia che iniziative potenzialmente interessanti nascano già destinate al fallimento”.
22 Settembre 2025
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