“Anche con la prossima Finanziaria siamo impegnati a garantire più risorse sulla sanità – oltre ai 4 miliardi già previsti – per incentivare le assunzioni e migliorare le buste paga di chi lavora nella sanità pubblica. Stiamo ragionando su diverse misure di defiscalizzazione o di ulteriore aumento delle indennità di specificità e per superare le criticità legate al tetto per le assunzioni”.
Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nel suo intervento oggi all’ospedale della Misericordia di Grosseto all’incontro con il sindacato Anaao-Assomed.
“Ma i soldi bisogna saperli spendere bene – ha aggiunto – Penso anche alle liste d’attesa. Questo Governo per la prima volta ha approvato una legge strutturale con misure concrete e dove vengono attuate si iniziano a vedere i risultati. La chiave del successo non sta solo nella disponibilità di fondi, ma anche in una maggiore capacità organizzativa: in una parola, efficienza”.
Il Ministro ha poi parlato del personale sanitario. “Il personale sanitario, lo dico sempre e non è una frase fatta, è la spina dorsale del nostro servizio sanitario. Abbiamo assicurato con due manovre finanziarie le risorse necessarie per i rinnovi contrattuali – finalmente si va anche verso il rinnovo per la dirigenza – e ritengo che sarebbe utile portare la sanità fuori dal perimetro della contrattazione del pubblico impiego, quindi in capo al ministero della Salute, consentendoci di essere più veloci e flessibili”.
“Sappiamo che c’è un problema di carenza di medici, ma – lo dico anche qui – riguarda soprattutto quelle specialità, essenziali, che i giovani tendono a non scegliere più. Cito sempre l’emergenza urgenza, ma ricordo anche la radioterapia e l’anatomopatologia. Siamo impegnati a lottare contro il cancro: come pensiamo di poter continuare questa battaglia senza anatomopatologi? Ecco perché abbiamo aumentato i posti disponibili nelle scuole di specializzazione meno attrattive e paghiamo di più i contratti degli specializzandi che le scelgono”, ha sottolineato il ministro.
“E’ di poche settimane fa – ha proseguito – anche la riforma delle professioni sanitarie: abbiamo modificato la norma sulla responsabilità professionale, un impegno che avevamo preso e che abbiamo mantenuto. Vogliamo che i medici possano lavorare in serenità e anche porre un argine alla medicina difensiva: è importante rimarcare che la punibilità solo per colpa grave non mette in alcun modo a rischio i diritti dei cittadini al giusto risarcimento e la massima tutela dei pazienti – ha precisato Schillaci – La riforma è un provvedimento di grande portata, atteso da tempo, che punta sulla maggiore attrattività, con misure per incentivare le prospettive di carriera e potenziare i percorsi formativi. Penso alla Scuola di specializzazione per la medicina generale e al Sistema di certificazione delle competenze”.
“Per rafforzare l’anello debole dell’assistenza, quella sul territorio, il ministero sta dando il massimo supporto alle Regioni: a differenza di quanto si legge a volte sulla stampa, i fondi vengono impegnati nell’ambito di un costante dialogo tra ministero e Regioni – ha detto Schillaci -. Si sta lavorando seriamente alla realizzazione delle strutture, anche risolvendo eventuali criticità che possono emergere. Soprattutto ricordo che questo Governo ha stanziato le risorse per assumere il personale: 250 milioni nel 2025 e 350 milioni nel 2026 già ripartiti tra le Regioni. Ovviamente sarà necessario il contributo fondamentale dei medici di famiglia per fare in modo che le Case di comunità funzionino. E’ recente il via libera delle Regioni alle linee di indirizzo sulle ore che i medici di medicina generale dovranno garantire nelle case di comunità”.
“Abbiamo bisogno di un sistema in grado di gestire al meglio una popolazione che invecchia – ha sottolineato il ministro – una domanda di salute che in zone disagiate o poco abitate rischia di rimanere senza risposte. Una situazione che qui conoscete bene: l’Area vasta Sud Est della Toscana ha tanti Comuni nell’entroterra, con una bassa densità abitativa, piccoli ospedali che rappresentano importanti presidi per la popolazione. Compito di chi governa il territorio è quello di riorganizzare in modo efficiente l’offerta ospedaliera tenendo conto delle esigenze di salute dei cittadini e non soltanto di parametri economici. Non sono accettabili, come ha denunciato anche Anaao, situazioni di anziani parcheggiati nei pronto soccorso perché mancano i posti letto quando è necessario il ricovero. Ma sappiamo anche come la sfida sia potenziare l’assistenza territoriale per evitare ricorsi inappropriati all’ospedale, che nelle aree periferiche spesso è l’unica risposta per il cittadino”.
“Noi stiamo facendo la nostra parte con gli investimenti nelle strutture territoriali e nello sviluppo dei servizi di telemedicina per una reale sanità di prossimità. Per questo abbiamo aumentato di 250 milioni i fondi destinati agli investimenti nelle cure domiciliari e di 500 milioni quelli per la telemedicina”, ha rimarcato Schillaci.