Marchigiani chiamati alle urne il prossimo weekend. Domenica 28 e lunedì 29 settembre 2025 nella Marche si voterà per scegliere il prossimo presidente di Regione. Il centrodestra candida il governatore uscente Francesco Acquaroli (FdI), sostenuto da FdI, Lega, FI e liste civiche. Per il centrosinistra scende in campo Matteo Ricci (Pd), europarlamentare ed ex sindaco di Pesaro, sostenuto da Pd, M5S, Iv, Azione, Avs e alcune liste civiche.
La sanità si conferma uno dei temi centrali, forse il principale, visto che entrambi i programmi dei due candidati iniziano proprio parlando di sanità. Rivendicando i traguardi raggiunti, per Acquaroli, che assicura comunque che l’impegno non si ferma; dichiarando il fallimento della Giunta urgente, per quanto riguarda Ricci, che proprio da un profondo lavoro per una sanità pubblica, equa, universale e accessibile promette di partire.
Le parole di Francesco Acquaroli
“Continueremo a lavorare per ricostruire la sanità sul territorio e riportate i servizi sempre più vicini ai cittadini”, tra le dichiarazioni rilasciate in questi giorni di campagna elettorale dal presidente uscente, che sottolinea come la sua Giunta abbia “ereditato una sanità depotenziata da anni di tagli, chiusure e mancata programmazione. In questi anni abbiamo lavorato per invertire la rotta, attraverso le riforme e gli investimenti avviati su tutto il territorio.
“Abbiamo riallacciato i rapporti tra i territori – ha detto ancora Acquaroli -, siamo stati in grado di ricostruire una visione complessiva della nostra Regione partendo dalla sanità che oggi è oggetto di grandi critiche, ma la verità è una: continuiamo ad essere tra le prime regioni di italiane per i Lea; siamo regione benchmark e quindi con la premialità che ci consente di dare più risposte ai nostri cittadini; vantiamo eccellenze a livello di ospedali, con Torrette che è il migliore ospedale pubblico di Italia e riconoscimenti anche per l’ospedale di Pesaro, di Jesi e Macerata; siamo una regione che con la riforma è riuscita ad incrementare le prestazioni erogate ambulatoriali e diagnostiche rispetto al 2019 addirittura del 15% nei primi 6 mesi di quest’anno. Segno di azioni specifiche, concrete che stanno ricostruendo quella sanità di territorio che era stata smantellata e che è essenziale e nevralgica e fondamentale per tornare a invertire la tendenza anche nei nostri territori”.
Le parole di Matteo Ricci
“Davanti all’ospedale di Jesi – ha detto negli scorsi giorni il candidato di Centrosinistra -, insieme a Elly Schlein abbiamo mostrato i numeri della sanità marchigiana, dati che, purtroppo, certificano che la sanità marchigiana in questi cinque anni è peggiorata. Sono aumentate le liste d’attesa; 150.000 marchigiani, non trovando risposte nel pubblico e non avendo i soldi per andare dal privato, rinunciano alle cure; quest’anno la regione ha speso 160 milioni di euro per curare i marchigiani in Umbria, Emilia-Romagna e Lombardia; c’è una privatizzazione strisciante della sanità e siamo ultimi per investimenti nella salute mentale. Non vedere tutto ciò non significa essere di destra o di sinistra, significa essere degli irresponsabili. Per questo, il cambio di Marche, partirà proprio dalla sanità pubblica, affinché il diritto alla salute sia garantito a tutte e a tutti”.
Il primo passo? “Un Patto con il personale della Sanità delle Marche: un impegno politico, economico e culturale che riconosca finalmente ai professionisti della salute il ruolo di motore del cambiamento. Solo con loro è possibile costruire una sanità pubblica più giusta, efficiente, sostenibile e vicina ai cittadini”.