Reumatologia. L’Intelligenza Artificiale rivoluziona diagnosi e terapie. Ora le malattie reumatiche si possono anche prevenire

Reumatologia. L’Intelligenza Artificiale rivoluziona diagnosi e terapie. Ora le malattie reumatiche si possono anche prevenire

Reumatologia. L’Intelligenza Artificiale rivoluziona diagnosi e terapie. Ora le malattie reumatiche si possono anche prevenire
L’IA entra a pieno titolo nella pratica clinica, accelerando diagnosi e personalizzando i trattamenti, mentre la prevenzione delle malattie reumatiche, un tempo impensabile, diventa realtà grazie al controllo dei fattori ambientali e dello stile di vita. Tirri (Sir Campania): “Con cinque regole d’oro possibile ridurre il rischio e proteggere articolazioni e salute”

“Per la reumatologia ci sono due importanti novità: l’Intelligenza Artificiale, destinata a supportare il lavoro dei reumatologi grazie alla velocità e precisione con cui può esaminare una enorme quantità di dati. E poi, inoltre, finalmente possiamo affermare che le malattie reumatiche si possono prevenire”.

Così Enrico Tirri, Direttore dell’Uo di Reumatologia dell’Ospedale del Mare di Napoli, Delegato Regionale per la Campania della Società Italiana di Reumatologia (Sir) e Consigliere Nazionale Fondazione Italiana Ricerca in Reumatologia (Fira), in vista del Congresso Campano di Reumatologia in programma a Napoli dal 10 all’11 ottobre.

Le malattie reumatiche sono circa 200 e si stima che attualmente ne soffra il 10-15% degli italiani – più di 5 milioni di persone. Solo in Campania si contano circa 650.000 pazienti. Sono caratterizzate dall’infiammazione, spesso immunomediata, di articolazioni, legamenti, tendini, ossa o muscoli, che a volte interessa anche organi interni. Compaiono soprattutto in età adulta, nel pieno della vita sociale e professionale e alcune non danno sintomi immediatamente evidenti. Ma se non diagnosticate e curate in tempo possono causare gravi disabilità con costi sociali elevatissimi. I sintomi sono dolore, gonfiore e rigidità delle articolazioni colpite associati a febbre, stanchezza eccessiva, fino a difficoltà respiratorie, incapacità a ingerire i cibi o insufficienza renale quando vengono interessati anche gli organi interni, per esempio nelle connettiviti come la sclerosi sistemica, il lupus eritematoso sistemico ecc.

L’Intelligenza Artificiale può dare il suo apporto a tutto il percorso che il paziente reumatico deve seguire, dalla diagnosi alla terapia. Infatti, può analizzare grandi moli di dati clinici, immagini radiologiche (risonanza magnetica, ecografie muscoloscheletriche, radiografie) e test biologici, facilitando diagnosi precoci che superano i tempi tradizionali ancora troppo lunghi. Diversi studi recenti evidenziano come l’IA migliori la specificità e sensibilità diagnostica, aiuti nell’analisi di grandi database clinici, supporti la scelta terapeutica e riduca i tempi di diagnosi. Anche il percorso di cura può essere supportato dall’Intelligenza Artificiale che può suggerire la terapia adatta per ogni paziente basandosi su linee guida, evidenze scientifiche, precedenti clinici e risposte ai trattamenti in pazienti simili. Questo approccio evita tentativi terapeutici a vuoto e permette di intervenire tempestivamente per evitare la progressione della malattia e le sue complicanze.

“L’Intelligenza Artificiale – afferma Tirri – può aiutare per esempio a distinguere i sottotipi di artrite reumatoide, di cui soffrono circa 400mila persone in Italia e circa 33mila persone in Campania. Distinguere i sottotipi di artrite è fondamentale perché ogni forma può rispondere meglio a terapie specifiche. Studi recenti come quelli guidati da Fei Wang dell’Institute of AI for Digital Health (Weill Cornell Medicine, New York) hanno dimostrato che applicando l’Intelligenza Artificiale su campioni di tessuto è possibile tipizzare efficacemente i sottotipi di artrite nei pazienti, accelerando la diagnosi e aiutando clinici e ricercatori a fare scelte terapeutiche sempre più appropriate, indirizzando terapie innovative come i farmaci biotecnologici ed anti-Jak in maniera sempre più specifica.”

Anche la prevenzione delle malattie reumatiche, in passato ritenuta impossibile, oggi diventa concreta grazie a una migliore comprensione dei fattori di rischio modificabili e allo sviluppo di strategie preventive mirate: “È importante sottolineare – prosegue Tirri – che, sebbene la predisposizione genetica non sia modificabile, agire sui fattori ambientali e stile di vita può migliorare significativamente la prevenzione. La prima cosa da fare è abolire il fumo poiché il tabagismo è uno dei principali fattori di rischio per l’insorgenza e l’evoluzione di molte malattie reumatiche. Si stima che tra il 15% e il 35% delle nuove diagnosi di artrite reumatoide sia da attribuire al fumo, ma questa percentuale può arrivare al 50% se c’è predisposizione genetica. Anche il lupus eritematoso sistemico è più frequente nei fumatori nei quali il rischio aumenta del 50% poiché il fumo, come ampiamente dimostrato scientificamente, favorisce enormemente i processi infiammatori”.

Fondamentale si rivela anche lo stile di vita sano che include alimentazione equilibrata, attività fisica regolare e controllo del peso corporeo.
Ecco i 5 suggerimenti per una “autoeducazione” alla prevenzione:

1 Fare il pieno di antiossidanti come Omega 3 e vitamine A, C, E che troviamo nel pesce azzurro, nel salmone, nei semi e nella frutta secca oleosa come mandorle, nocciole, noci. Questi contrastano l’invecchiamento cellulare che favorisce la degenerazione delle cartilagini, principale responsabile del processo che caratterizza l’artrosi;

2 Evitare gli zuccheri contenuti nei dolci e nelle bibite e i grassi saturi presenti negli insaccati, nei salumi, nei formaggi e nei cibi ultraprocessati; preferire quindi cereali integrali che hanno un basso indice glicemico, l’olio extravergine di oliva, lo zenzero e la curcuma che hanno ottime proprietà antinfiammatorie;

3 Il controllo dell’igiene orale e la prevenzione delle infezioni sono fondamentali perché alcuni tipi di malattie reumatiche possono associarsi a infezioni croniche o infiammazioni da agenti patogeni.

4 Evitare sedentarietà e peso eccessivo che va a gravare sulle articolazioni. Spazio quindi all’attività fisica costante che aiuta a mantenere il tono muscolare e la mobilità articolare, riducendo il rischio di insorgenza e aggravamento delle malattie reumatiche;

5 Diagnosi precoce e screening: La diagnosi precoce, è fondamentale. Ai primi sintomi bisogna rivolgersi subito allo specialista che saprà consigliare gli esami di laboratorio e strumentali adatti per intervenire tempestivamente. Anche partecipare alle campagne informative aiuta a conoscere meglio la malattia e ad intervenire subito.

06 Ottobre 2025

© Riproduzione riservata

Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”
Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”

Arrivano le osservazioni delle Regioni sul ddl Delega al Governo in materia di professioni sanitarie e disposizioni relative alla responsabilità professionale". E non mancano le critiche e preoccupazioni su alcuni...

Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia
Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia

Una rivoluzione significativa sta cambiando la gestione del carcinoma del retto. Sono appena stati pubblicati sulla rivista scientifica The Lancet Oncology i risultati dello studio clinico NO-CUT, coordinato da ricercatori...

Emilia-Romagna. Nessun ticket per le persone che subiscono violenza di genere o a causa del proprio orientamento sessuale
Emilia-Romagna. Nessun ticket per le persone che subiscono violenza di genere o a causa del proprio orientamento sessuale

Già era gratuito l’accesso al Pronto soccorso, ai consultori familiari per la presa in carico e il sostegno psicologico. Ora l’esenzione del ticket viene estesa anche alle visite specialistiche ambulatoriali....

Riparto Fsn. Per la prima volta inseriti i criteri densità demografica e dispersione territoriale
Riparto Fsn. Per la prima volta inseriti i criteri densità demografica e dispersione territoriale

La Conferenza delle Regioni ha approvato la proposta che riguarda il riparto della “quota premiale” relativa al 2025 del Fondo Sanitario Nazionale e introduce per la prima volta i criteri...