Obesità. Cozzolino alla commissione Salute: “La Sardegna sia la prima regione a beneficiare della legge nazionale”   

Obesità. Cozzolino alla commissione Salute: “La Sardegna sia la prima regione a beneficiare della legge nazionale”   

Obesità. Cozzolino alla commissione Salute: “La Sardegna sia la prima regione a beneficiare della legge nazionale”   
Il consigliere di Orizzonte Comune solleva la preoccupazione, anche da pediatra, del numero in crescita di bambini e adolescenti con diabete ed obesità sul territorio: “E’ necessario affrontare in modo strutturale ed integrato l’emergenza sanitaria rappresentata dal diabete mellito di tipo 1 e 2 e dall’obesità, con rilevanti conseguenze in termini di salute pubblica, impatto socio-economico e sostenibilità del SSR”.

L’approvazione della cosiddetta legge Pella può rappresentare per la Sardegna una importante opportunità di intervento per i pazienti, bambini e adolescenti compresi, affetti da diabete mellito di tipo 1 e 2 e dall’obesità. Le proposte di legge sul tema non mancano in Consiglio regionale, il consigliere Lorenzo Cozzolino (Orizzonte Comune), componente della Commissione Salute e medico pediatra, sollecita il parlamentino ad attivarsi in tempi brevi.

“Il disegno di legge n. 1483 – spiega il pediatra a Quotidiano Sanità -, ossia la cosiddetta legge Pella, approvato il primo ottobre, sappiamo riconosce l’obesità come malattia cronica, progressiva e recidivante. L’Italia è diventato il primo Paese al mondo ad adottare una legge di questo tipo, che introduce fondi dedicati, campagne di prevenzione, un Osservatorio nazionale e la Giornata contro il body shaming, oltre all’inserimento dell’obesità nei Livelli Essenziali di Assistenza, a carico del Servizio Sanitario Nazionale”.

“Lo ritengo – prosegue Cozzolino – un risultato che segna un cambio di paradigma e che dà una risposta concreta a oltre 6 milioni di italiani che convivono con l’obesità. Ecco che allora in Sardegna abbiamo l’opportunità di essere la prima regione ad applicare concretamente i benefici di questa legge, se accanto alle proposte che recepiscono la bozza elaborata dal tavolo tecnico-scientifico interdisciplinare sul progetto di inclusione dei minori con diabete di tipo 1 (T1) nella scuola e nello sport, istituito dalla Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, venisse unita nell’iter anche la proposta di legge regionale riguardante le disposizioni per il rafforzamento della prevenzione, diagnosi, cura e gestione integrata del diabete mellito e dell’obesità nella Regione Sardegna che con altri consiglieri abbiamo depositato in Consiglio, e per la quale ho chiesto la calendarizzazione alla Commissione Sanità di cui sono membro”.

“Parlo da pediatra, l’obesità è un fenomeno in crescita in numerosissimi bambini e adolescenti. Da qui la necessità di affrontare in modo strutturale ed integrato l’emergenza sanitaria rappresentata dal diabete mellito di tipo 1 e 2 e anche dall’obesità, patologie ad alta incidenza nella popolazione della Regione Sardegna, con rilevanti conseguenze in termini di salute pubblica, impatto socio-economico e sostenibilità del Servizio sanitario regionale (SSR)”.

“La Sardegna presenta, a livello nazionale ed europeo, la maggiore incidenza di diabete di tipo 1 e una crescita preoccupante del diabete di tipo 2 e dell’obesità in tutte le fasce d’età, comprese quelle pediatriche. In particolare, è da considerare quando una patologia supera il 7 per cento della popolazione e non può più essere gestita solamente dalla specialistica, ma richiede l’interazione stretta con la medicina generale, altresì l’obesità oltre ad essere il maggior contribuente all’incremento del diabete, di per sé si associa a neoplasie, disturbi ossei, scompenso cardiaco, malattia renale cronica”.

“Questa situazione ha un impatto crescente sulla sostenibilità del sistema sanitario regionale, imponendo una revisione complessiva dei modelli di presa in carico, prevenzione e gestione della cronicità. Modelli che devono puntare alla riduzione della obesità. Sarò quindi fondamentale la promozione di programmi di educazione terapeutica e prevenzione diffusi e strutturati, in grado di coinvolgere scuole, ambienti di lavoro, comunità locali e famiglie, nonché di favorire la collaborazione tra pubblico e privato, nel rispetto della trasparenza e dell’interesse collettivo, in coerenza con la normativa nazionale e con i princìpi di sanità pubblica integrata e orientata alla cronicità” – conclude Cozzolino.

Elisabetta Caredda

Elisabetta Caredda

24 Ottobre 2025

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