“In tema di sanità, l’aumento delle risorse, che porta il livello di finanziamento del fabbisogno sanitario in quota Pil al 6,15 per cento nel 2026 (rapporto che nel 2027 e 2028 si attesterebbe rispettivamente a 6,04 e 5,92), corrisponde all’impegno assunto nei documenti programmatici ma consente di rispondere solo parzialmente agli interventi necessari per affrontare le criticità del settore nel cui ambito appaiono in crescita i costi per i contratti del personale, per i farmaci, per gli acquisti di prestazioni sanitarie da privati e per i dispositivi medici ed, in generale, per corrispondere alle esigenze di una popolazione sempre più anziana e con cronicità multiple che richiede risposte sempre più complesse e costose”. È quanto sottolinea la Corte dei conti durante la sua audizione sulla Manovra di fronte alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato.
“Di rilievo – evidenzia la Corte dei conti – risultano le disposizioni volte a valorizzare il personale del servizio sanitario sotto il profilo retributivo, incrementando il valore di alcune indennità e il numero delle prestazioni aggiuntive, e le norme finalizzate ad autorizzare nuove assunzioni di personale a tempo indeterminato (di cui tuttavia non viene stimato né il numero né la suddivisione tra le diverse qualifiche professionali). Si tratta, peraltro, di misure che solo in parte hanno fino ad ora consentito di far fronte alla carenza di personale, attesa la minore attrattività della sanità pubblica soprattutto nell’ambito delle professioni infermieristiche e di alcune specializzazioni mediche, con maggiori sbocchi lavorativi nel settore privato e nella libera professione”.
“Positive – rileva -, le misure dirette al potenziamento delle politiche di prevenzione sanitaria e le disposizioni dirette, nel contesto della fase sperimentale avviata nel 2018, alla integrazione delle Farmacie dei servizi come presidi territoriali di erogazione di prestazioni sanitarie e sociosanitarie, nel cui ambito i servizi maggiormente performanti sono stati quelli afferenti ad attività di vaccinazione, screening e di telemedicina a conferma della forte domanda territoriale di esami, normalmente disponibili solo in ambito specialistico o ospedaliero”.
Le risorse per la sanità nella Manovra: Il Fondo sanitario aumenta di 6,4 mld nel 2026
Il disegno di legge di bilancio rivede in aumento il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui contribuisce lo Stato, che raggiungerà i 142,9 miliardi nel 2026 (+6,4 mld rispetto al 2025), 143,9 nel 2027 e 144,8 nel 2028.
Il rapporto tra il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario e il Pil aumenta dal 6,04 registrato nel 2025 al 6,15 per cento nel 2026.

In particolare, nel 2026 il livello del finanziamento, finalizzato a consentire l’erogazione dei LEA, aumenta di un importo pari a 6.369 milioni rispetto al 2025 (+4,7 per cento); 2.400 milioni costituiscono nuovi stanziamenti, mentre 3.969 milioni erano già stati previsti nelle precedenti leggi di bilancio. Per gli anni successivi è previsto un incremento pari a 2.650 milioni nel 2027 ed a 2.650 milioni nel 2028.
Tenuto conto degli incrementi già previsti nelle precedenti leggi di bilancio, gli aumenti effettivi disposti con la manovra sono pari a 995 milioni nel 2027 (+0,7 per cento) e a 870 milioni nel 2028 (+0,6 per cento). Per quanto concerne la spesa sanitaria, la stessa, nel DPFP presentato a ottobre 2025, ammonta nel triennio 2026-2028 rispettivamente a 149,9, 151,7 e 155,7 miliardi; tali previsioni sono peraltro destinate ad essere riviste in aumento, per effetto delle misure incrementative della spesa disposte dalla manovra, quali, a titolo esemplificativo, gli interventi in materia di assunzioni e di incrementi retributivi, gli incrementi dei tetti di spesa per acquisti da privati, per dispositivi medici e per i farmaci, nonché la revisione dei DRG e delle tariffe per l’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica. Tali misure sono destinate ad incrementare i valori delle diverse macro-componenti della spesa (consumi intermedi, prestazioni sociali in natura, corrispondenti a beni e servizi prodotti da produttori market, spese di personale).