L’Organizzazione mondiale della sanità prende una posizione netta contro le strategie di marketing dell’industria del tabacco e della nicotina, che sempre più spesso promuovono una gamma di prodotti – come sigarette elettroniche, pouch di nicotina e prodotti a tabacco riscaldato – presentandoli come alternative a basso rischio nell’ambito di un approccio di “harm reduction” (riduzione del danno). Tuttavia, l’agenzia delle Nazioni Unite avverte: si tratta di una pericolosa illusione, orchestrata da aziende con un “lungo storico di disonestà” nel minimizzare i danni alla salute.
Il documento, intitolato “Who position on Tobacco Control and Harm Reduction”, sottolinea come le compagnie abbiano un passato costellato di condotte ingannevoli, dall’uso di descrittori fuorvianti come “light” e “mild”, alla progettazione di prodotti per ingannare i test di laboratorio. Pratiche, avverte l’Oms, che non appartengono solo al passato, ma continuano oggi sotto nuove spoglie, ammantate dal linguaggio della salute pubblica.
“L’industria – si legge nel rapporto – impegna un marketing di massa di prodotti dannosi per il grande pubblico, mentre maschera questa condotta con il linguaggio della salute pubblica della riduzione del danno”. Una strategia “guidata dal profitto” per espandere la base di clienti e la quota di mercato, minando al contempo le politiche di controllo del tabacco.
L’Oms ribadisce con forza che tutti i prodotti del tabacco, della nicotina e affini comportano rischi per la salute, incluso il rischio di dipendenza. I pericoli concreti, tuttavia, variano a seconda di come vengono utilizzati, da chi, e di come sono commercializzati e regolamentati. Un allarme particolare viene lanciato per i giovani: l’uso di sigarette elettroniche tra gli adolescenti è “allarmante”, con oltre 15 milioni di ragazzi tra i 13 e i 15 anni che ora le utilizzano, una prevalenza nove volte superiore a quella degli adulti.
Per proteggere la salute pubblica, l’Oms esorta i governi a due linee d’azione principali:
1) Vietare e far rispettare i divieti: Nei paesi che scelgono di proibire la fabbricazione, la distribuzione e la vendita di categorie specifiche di prodotti, è essenziale applicare rigorosamente queste proibizioni.
2) Regolamentare rigorosamente: Nei paesi che ne permettono la commercializzazione, è fondamentale applicare le misure della Convenzione Quadro dell’Oms per il Controllo del Tabacco. Oltre a vietare la vendita ai minori, imporre avvertenze sanitarie, tassare i prodotti e vietare pubblicità e sponsorizzazioni, l’Oms raccomanda:
– Vietare gli agenti aromatizzanti, le caratteristiche attraenti e i colori che aumentano l’appeal dei prodotti.
– Limitare la concentrazione di nicotina e proibire additivi che contengano o generino sostanze cancerogene.
L’organizzazione invita inoltre a potenziare l’educazione pubblica e i servizi di supporto alla cessazione, basati su metodi scientificamente provati come i sostituti nicotinici approvati e le linee telefoniche dedicate, piuttosto che fare affidamento su prodotti commerciali concepiti per sostenere la dipendenza.
“Quando si parla di tabacco, nicotina e prodotti affini – conclude il documento – un programma di riduzione del danno non deve mai essere una ragione per una regolamentazione leggera o un’agenda di deregolamentazione”. Il messaggio finale dell’Oms è chiaro: la priorità assoluta rimane proteggere le generazioni presenti e future da tutti i prodotti del tabacco e della nicotina, implementando politiche di controllo complete e libere dall’influenza delle multinazionali del settore.