Ogni minuto, nell’Unione Europea a 27 Stati più Islanda e Norvegia (EU27+2), a quattro persone viene diagnosticato un cancro. Questo il dato allarmante di un recente rapporto dell’Ocse, che quantifica l’enorme onere della malattia: i sistemi sanitari spendono quasi 97 miliardi di euro all’anno, mentre la produttività del lavoro si riduce di circa 50 miliardi annui. Con l’invecchiamento della popolazione e il costo crescente delle cure, queste pressioni sono destinate ad intensificarsi.
Di fronte a questa sfida, il “Piano europeo per la lotta contro il cancro” indica nella prevenzione la strategia più potente per contrastare il fenomeno. Oltre a salvare vite umane, politiche di prevenzione efficaci ridurrebbero i costi sanitari, aumenterebbero la produttività, taglierebbero le emissioni di gas serra e rafforzerebbero il benessere sociale generale.
Uno strumento chiave in questa direzione è la quinta edizione del Codice Europeo Contro il Cancro (ECAC-5), che fornisce raccomandazioni aggiornate e basate su prove scientifiche per aiutare le persone a ridurre il proprio rischio. Questa nuova edizione include per la prima volta anche politiche pubbliche complementari, volte a creare ambienti che favoriscano scelte salutari. Un approccio che si allinea perfettamente alla pubblicazione Ocse “Affrontare l’impatto del cancro sulla salute, l’economia e la società”, che evidenzia il notevole potenziale sanitario ed economico dell’azione politica sui fattori di rischio.
Il Brief presenta analisi selezionate del rapporto Ocse, sostenendo l’importanza di politiche che affrontino i principali fattori di rischio: fumo, consumo dannoso di alcol, obesità, diete malsane, scarsa attività fisica e inquinamento atmosferico.
Uno scenario più sano: 300.000 casi di cancro in meno all’anno
La ricerca dell’Ocse delinea i benefici concreti di un’Europa in cui tutti i paesi raggiungessero i migliori livelli di fattori di rischio osservati nella regione. In questo scenario ideale:
– Si potrebbero prevenire 300.000 casi di cancro all’anno, inclusi il 33% dei nuovi casi di cancro colorectal e il 27% dei nuovi casi di cancro al polmone.
– La mortalità prematura per cancro e altre malattie non trasmissibili diminuirebbe, con un totale di 300.000 decessi prematuri evitati ogni anno.
– Le persone vivrebbero più a lungo e più felici: si registrerebbero quasi 500.000 casi in meno di depressione all’anno.
Benefici economici e ambientali tangibili
L’azione sui fattori di rischio del cancro produce anche vantaggi socioeconomici di vasta portata:
– I costi sanitari annuali per il cancro si ridurrebbero di 20 miliardi di euro, mentre la spesa per la cura di altre malattie croniche calerebbe di 41 miliardi di euro, liberando ingenti risorse da reinvestire.
– Una popolazione più sana è una forza lavoro più attiva: l’occupazione nell’UE27+2 guadagnerebbe l’equivalente di 2,6 milioni di lavoratori a tempo pieno.
– Anche i paesi con una spesa sanitaria già elevata registrerebbero notevoli risparmi.
– Migliori abitudini alimentari ridurrebbero le emissioni di anidride carbonica, metano e protossido di azoto di un equivalente pari a 16 milioni di automobili a benzina, un numero superiore al parco auto combinato di Svezia, Austria e Belgio.
Il messaggio è chiaro: investire nella prevenzione del cancro non è solo un imperativo morale e sanitario, ma anche una scelta economicamente vantaggiosa e ambientalmente sostenibile per costruire un futuro più sano e resiliente per l’Europa.