Cappellacci sulla prevenzione del diabete: “Intercettare precocemente la malattia cambia la prospettiva di vita dei pazienti”

Cappellacci sulla prevenzione del diabete: “Intercettare precocemente la malattia cambia la prospettiva di vita dei pazienti”

Cappellacci sulla prevenzione del diabete: “Intercettare precocemente la malattia cambia la prospettiva di vita dei pazienti”

“La legge 130 sullo screening precoce per diabete tipo 1 e celiachia ha una paternità che nasce in Sardegna, ne siamo orgogliosi, essa trova infatti un ragionamento iniziato nel marzo 2020 con lo stesso Riccardo Trentin che mi aveva evidenziato le criticità nell’accesso ai dispositivi e nuovi farmaci anti-diabete; in proposito esistevano infatti, e tutt’ora spesso si fanno sentire, disparità inaccettabili tra le Regioni. La nostra, aveva difficoltà di accesso ai farmaci innovativi, alle tecnologie per il diabete, quindi ai sensori”. Lo ha detto il presidente della commissione Affari sociali della Camera, Ugo Cappellacci, in occasione dell’evento promosso per la Giornata mondiale del diabete dall’associazione Tramas ODV, in collaborazione con Carena APS, Sardinia Pro Arte e Federfarma Sardegna, con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna e del Comune di Cagliari. 

“Considerando l’impatto delle tecnologie d’avanguardia sul SSR, il presidente della commissione Affari sociali della Camera affronta il problema le disparità di accesso alle tecnologie a livello regionale, ed evidenzia: “La tecnologia va avanti in modo molto rapido e spesso il problema che si incontra è non avere una coincidenza tra l’aspetto clinico e quello tecnologico. Sui dispositivi per il diabete c’è stata una indagine della attività anti-corruzione del 2018 che ha accertato ad esempio che per l’approvvigionamento dei dispositivi per il diabete ci sono regioni che spendono 4/5 volte in più di altre, ci sono regioni in cui il 70-80% accedono ai dispositivi, altre regioni che vi accedono al 15%”.

“Non si può allora far finta che non ci siano problemi sul territorio italiano: ci sono delle criticità e si deve pertanto cercare di fare di più. In Sardegna nella scorsa legislatura tra interpellanze e interrogazioni si è aperto un fronte, ed è da allora che abbiamo cominciato a fare dei ragionamenti sino al lavoro che ho potuto seguire direttamente nella commissione che presiedo, che ha portato appunto all’approvazione della legge 130”.

“Lo screening per il diabete di tipo 1 e per la celiachia di cui la Sardegna è stata indicata tra le regioni capofila del programma, considerata l’importante incidenza di queste patologie sul territorio, è stato avviato e sta proseguendo con notevoli risultati: ha consentito di far capire che quella fase della prevenzione con l’intercettazione precoce della malattia è fondamentale perché cambia la prospettiva di vita dei pazienti, di gestione della patologia, e cambia anche la possibilità del sistema di reggere. Oggi il costo del diabete in Italia sfiora circa i 40 miliardi, il 4’% di queste risorse sono dovute alle complicanze; allora intercettare in anticipo la malattia significa tentare di evitare quelle complicanze, migliorare dunque la qualità della vita e della salute, ma anche generare un grande vantaggio in termini di risparmio”.

“Tutto questo è motivo di grande soddisfazione, non bisogna però dimenticare una cosa. C’è ancora tanto da fare sia a livello regionale che nazionale, dobbiamo sempre far finta di essere al punto zero per poter andare attraverso altri traguardi. Il Paese non può permettersi di avere una qualità della assistenza diversa in funzione della residenza del paziente e della diversa portata del portafoglio, questo non è accettabile. Superata la fase dell’accordo per approvare la legge 130 è ora fondamentale proseguire. Tutto quello che si investe in prevenzione sia primaria che secondaria sono risparmi straordinari dopo”.

“Sono contento, inoltre, che in questa manovra di bilancio del Governo si sia compreso che bisognava migliorare anche sui temi di investimento sulla prevenzione ed è così che sono stati fatti, dopo tanti anni, primi passi sulla prevenzione con risorse importanti, parliamo di 500 milioni di euro, che vanno nella giusta direzione. Fondamentale e determinante è stato in questo percorso, e sempre lo sarà, il contributo e la spinta che vien data in primis a noi Istituzioni dalle Associazioni del settore, a sostegno dei pazienti” – conclude Cappellacci.

Elisabetta Caredda

18 Novembre 2025

© Riproduzione riservata