Intervista a Nicolò: “In un mondo che invecchia, diamo risposte a patolagie che hanno un grande impatto sulla vita delle persone”
Con l’esenzione del ticket per tutte le prestazioni diagnostiche e terapeutiche rivolte ai pazienti con diagnosi accertata di maculopatia essudativa e il progetto di screening Otc gratuito in farmacia, la Regione Liguria si pone all’avanguardia in Italia per attenzione alla salute della vista. L’assessore regionale alla Sanità, Massimo Nicolò, ci spiega le ragioni di questo impegno.
Assessore, perché avete ritenuto importante agire su questo fronte?
Io sono un medico oculista e ho una profonda consapevolezza dell’importanza che ha tutelare la salute degli occhi e della rilevanza che ha la vista per la qualità di vita delle persone. La Liguria è la Regione più anziana d’Italia, questo significa prendersi cura di cittadini che vanno incontro a tantissime patologie cronico-degenerative legate prevalentemente, ma non necessariamente, all’invecchiamento, tra cui quelle dell’apparato visivo. L’occhio è un organo che invecchia, l’esempio più classico è la cataratta, ma sempre più spesso dobbiamo trattare forme di invecchiamento legate alla retina, in particolare alla parte centrale della retina, che chiamiamo macula.
Per comprendere l’impatto di queste patologie sulla vita delle persone, e di conseguenza sulla comunità in generale, basti pensare che un paziente affetto da maculopatia può andare incontro a una forma molto grave di ipovisione centrale. Questo significa che quel paziente non sarà più in grado di leggere, di vedere i dettagli, addirittura di riconoscere il volto delle persone o di vedere bene gli oggetti che lo circondano. Questa condizione è, ovviamente, molto limitante e può avere un impatto anche sulle attività che quel paziente, a un certo punto della sua vita, potrebbe avere difficoltà a svolgere. Un problema individuale ma anche sociale e sanitario, perché può portare a cadute accidentali e, quindi, a fratture.
Non ci sono, tuttavia, solo le maculopatie essudative legate all’età. La retinopatia diabetica, ad esempio, colpisce anche persone adulte nel pieno dell’attività lavorativa, così come le trombosi venose retiniche o la miopia elevata; abbiamo casi non infrequenti di persone miopi che sviluppano forme di maculopatia essudativa. Un’altra patologia, con prevalenza minore e più frequente nei giovani maschi, è corioretinopatia sierosa centrale.
Le forme patologiche sono numerose e accumunate dalla cronicità, perché sono patologie che non scompaiono, ma che possono essere curate molto bene. Ed è quello che vogliamo fare.
L’esenzione è una misura pensata per facilitare l’accesso alle cure ai pazienti con maculopatia essudativa. Di quali tipo di prestazioni hanno bisogno questi pazienti.
I pazienti devono sottoporsi a visite periodiche di controllo, ad esami strumentali come l’OCT e la fluorangiografia, ed essere trattati con iniezioni intravitreali, che grazie ai progressi scientifici sono oggi estremamente efficaci. Grazie all’esenzione, lo potranno fare in completa rimborsabilità. Si tenga conto che il primo anno, mediamente, un paziente ha bisogno di almeno di 5-6 di queste iniezioni. Per citare alcuni dati, al Policlinico San Martino vengono eseguite circa 7-8 mila iniezioni intravitreali all’anno, in tutta la Regione se ne fanno circa 25mila all’anno. A questo si sommato tutti i controlli per monitorare la malattia.
L’impegno della Regione Liguria per la salute della vista si realizza anche attraverso il progetto di screening Otc gratuito in farmacia. Che può dirci di questa alleanza?
Un ringraziamento speciale va al sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, che ha creduto nella farmacia dei servizi. Anche la Regione Liguria ha sostenuto da subito questo progetto e oggi, ai servizi già erogati dalle farmacie, aggiungiamo questo nuovo tassello, anche stavolta in modo un po’ unico in Italia. Lo screening sarà effettuato attraverso l’OCT, che è uno strumento molto sofisticato ma semplice da usare, non invasivo e altamente informativo, che ha rivoluzionato la diagnosi precoce e il monitoraggio di tutte le forme di maculopatia.
Occorre sottolineare che la farmacia dei servizi accoglie lo strumento, ma l’esecuzione dell’esame sarà affidata a personale specializzato, formato con un percorso di laurea triennale. Mi riferisco all’ortottista, che è la figura tecnica, molto importante, che affianca il medico oculista. Le farmacie, dunque, sostengono gli oneri dell’acquisto della strumentazione e quelli per retribuire l’ortottista che esegue l’esame, mentre la Regione, tramite i finanziamenti legati alla farmacia dei servizi, erogherà un contributo economico alle farmacie.
Se l’indagine strumentale dovesse rilevare alterazioni, allora il paziente sarà inviato al medico oculistica, che resta l’unici professionista deputato a fare diagnosi. A quel punto il paziente inizierà il percorso previsto dal Ssr.
Il Servizio sanitario regionale sarà in grado di sostenere un eventuale forte incremento di diagnosi?
Il progetto è stato approvato dopo tutte le opportune valutazioni. Tenga conto che ci rivolgiamo, per lo screening in farmacia, a persone asintomatiche, che non hanno sintomi evidenti, ma questo non vuol dire che non abbiamo già un qualche segnale riscontrabile grazie all’esame. Parliamo però, lo ripeto, di persone che non sono a uno stadio della malattia che richiede un forte impegno dal punto di vista assistenziale. Sono però persone che vanno sensibilizzate, che devono eseguire controlli, dilazionati nel tempo, e che devono essere pronti a riconoscere i sintomi premonitori a cui stare attenti, come la comparsa di una visione distorta o deformata.
Nessun assalto agli ambulatori, dunque.
No, ma più cura dei propri occhi, più attenzione ai sintomi e più diagnosi precoci, questi sono i nostri obiettivi.
Per ora il progetto sarà limitato a 7 farmacie nelle Asl 2 e 3. Se i risultati saranno positivi, quanto tempo ci vorrà prima di poter avere questi screening diffusi in modo capillare in tutta la Regione?
Non so fare previsioni. Siamo in una fase sperimentale e senza molte altre esperienze del genere a cui guardare; quindi, è possibile che saranno necessari anche piccoli aggiustamenti prima di diffondere il progetto su tutto il territorio regionale. Sono però convinto che questo esame strumentale fatto in farmacia mostrerà già nell’arco di due o tre mesi risultati molto buoni. Poi, piano piano, tutte le farmacie abilitate ad essere farmacie dei servizi avranno la possibilità accedere a questa possibilità e forse anche diffonderla, attraverso Federfarma, in altre Regioni.
Lucia Conti
20 Novembre 2025
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