Pfizer taglia 6.000 dipendenti. Nessun rischio per filiali italiane

Pfizer taglia 6.000 dipendenti. Nessun rischio per filiali italiane

Pfizer taglia 6.000 dipendenti. Nessun rischio per filiali italiane
Il colosso farmaceutico Pfizer conferma una riduzione del 18% della propria forza lavoro (6.000 unità), in seguito alla chiusura di nove dei suoi 78 impianti in Nord America ed Europa. Per ora nessun rischio per la filiali italiane.

I tagli non riguarderanno però l'Italia dove il gruppo americano ha 1.658 dipendenti fra Ascoli, Catania e Aprilia (Latina). Secondo quanto si è appreso, la decisione di non intervenire in Italia è stata presa grazie alla mediazione dell'esecutivo e in particolare del ministro della Salute Ferruccio Fazio. “Il piano di riduzione sarà completato – precisa Pfizer – entro il 2015 e prevede la chiusura di otto impianti in Irlanda, Porto Rico e Stati Uniti e la riduzione dell’attività in altre sei fabbriche situate in Germania, Irlanda, Porto Rico, Gran Bretagna e Stati Uniti”.
“Dobbiamo continuare ad adeguarci a un mercato che cambia rapidamente ed estremamente competitivo” afferma il presidente della global manifacturing di Pfizer, Nat Ricciardi. “E questo significa riallineare la nostra rete e ridurre la nostra capacità produttiva, in modo da poterci meglio posizionare per la prossima fase di crescita del settore biofarmaceutico e diversificare le nostre attività”.
“La ristrutturazione della nostra rete globale è essenziale nell’ambito dei nostri sforzi per restare competitivi, così da riuscire a continuare a soddisfare i bisogni dei pazienti e rendere i nostri prodotti più accessibili – prosegue Ricciardi – . Molte società farmaceutiche sono intente a tagliare i propri costi a fronte delle crescenti pressioni sui prezzi e dell’agguerrita concorrenza dei produttori di farmaci generici.

19 Maggio 2010

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