Fvg. Al via riforma della sanità regionale. Serracchiani: “La salute non ha colore politico”

Fvg. Al via riforma della sanità regionale. Serracchiani: “La salute non ha colore politico”

Fvg. Al via riforma della sanità regionale. Serracchiani: “La salute non ha colore politico”
Il consiglio regionale ha votato la legge di riforma della sanità friulana. Al termine del voto la presidente ha spiegato: “L'attuazione troverà la massima attenzione da parte della Giunta regionale e della maggioranza, perché crediamo di aver fatto una legge che serve alla nostra regione, ma anche il ruolo dell'opposizione servirà”. IL TESTO

Alla fine di una tre-giorni di discussione e di voti il Friuli Venezia Giulia ha dato il via alla riforma del Servizio sanitario regionale che parte dalla riorganizzazione della rete delle emergenze-urgenze. “L’attuazione sarà graduale – ha spiegato l'assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca, nell'ottica di dare il miglior servizio per i cittadini. Il cambiamento è sempre faticoso, ma noi non siamo qui per tagliare”. Tranquillizzando dunque sul fatto che “i posti letto non saranno tagliati, ma rimarranno per quelli che ne hanno davvero bisogno: cronici, post acuti e riabilitazione” e assicurando che "la rete delle emergenze sarà organizzata con i mezzi che servono a tutto il territorio”.
 
“Questa è una riforma fondamentale per la nostra regione: la salute non ha colore politico, per cui siamo chiamati a una grande responsabilità”. Ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, al termine dei lavori del Consiglio regionale. La presidente ha inoltre assicurato che “l'attuazione della riforma troverà la massima attenzione da parte della giunta e della maggioranza, perché crediamo di aver fatto una legge che serve alla nostra regione, ma anche il ruolo dell'opposizione servirà”.
 
L’assessore alla salute riprende spiegando che la riorganizzazione avviata “mette al primo posto la sicurezza dei cittadini e punta a creare quei servizi che ai cittadini veramente servono. È dunque irragionevole e fuorviante pensare che la riorganizzazione degli ospedali più piccoli possa mettere in pericolo la qualità delle cure e la sicurezza dei cittadini. La verità è l'esatto contrario".
 
In particolare "stiamo organizzando una rete delle emergenze e delle urgenze – ha concluso Telesca – per fare in modo di garantire risposte appropriate a tutta la popolazione in qualunque punto della regione. Dal mare alla montagna dovranno esserci adeguati mezzi di soccorso, che consentano di portare con tempestività un paziente nel luogo più idoneo a trattare la sua patologia, non semplicemente in una qualunque struttura sanitaria: avremo più ambulanze, dislocate dove serve, con personale pronto a rispondere a qualunque problema di salute”. 

03 Ottobre 2014

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