Basilicata. Fp Cgil contro il riordino dell’emergenza-urgenza: “Si vuole creare un altro carrozzone per tutelare altri interessi, non certo la salute”

Basilicata. Fp Cgil contro il riordino dell’emergenza-urgenza: “Si vuole creare un altro carrozzone per tutelare altri interessi, non certo la salute”

Basilicata. Fp Cgil contro il riordino dell’emergenza-urgenza: “Si vuole creare un altro carrozzone per tutelare altri interessi, non certo la salute”
Per il sindacato il “Centro Regionale Emergenza Urgenza 118 di Basilicata” è un ente “inutile” che rischia di essere anche "molto pericoloso per il personale del 118”. Inoltre “non si comprende come dovrà funzionare la rete delle associazioni di volontariato chiamate a partecipare al sistema di emergenza urgenza”.

"Il disegno di legge sul riordino del servizio di emergenza urgenza che sta per essere licenziato in commissione consiliare rappresenta un grave ed ingiustificato ritorno al passato che non ha nulla a che vedere con il miglioramento del servizio. Si tratta della creazione di una nuova sovrastruttura, che sa tanto di ‘carrozzone’, finalizzata, evidentemente, a tutelare altri interessi non certo connessi ai bisogni di salute”. Ad affermarlo Roberta Laurino, segretaria regionale di Fp Cgil, secondo la quale il ribattezzato “Centro Regionale Emergenza Urgenza 118 di Basilicata”, così com’è stato concepito nel disegno di legge, rappresenta “una inutile struttura dotata di personalità giuridica che però non avrà nessuna autonomia economica, gestionale e amministrativa. Detto in altri termini, sarà un ente ‘vuoto’”.

“Infatti – osserva Laurino in una nota -, resteranno a carico delle Aziende Sanitarie Territoriali i costi del personale, la gestione delle risorse strumentali e tecnologiche, compresa la manutenzione e le attività di approvvigionamento delle stesse, nonché tutte le attività di natura amministrativa che saranno direttamente assicurate dall’Azienda Sanitaria Locale di Potenza che vi dovrà provvedere con proprio personale e senza oneri aggiuntivi a carico del Sistema Sanitario Regionale”.

Secondo la segretaria della Fp Cgil regional la creazione del CREU rappresenta, inoltre, “un’operazione molto pericolosa per lo stesso personale del 118. Nel disegno di legge, infatti, si prevede l’istituzione di un ruolo autonomo e separato da quello delle Aziende Sanitarie le cui successive ed eventuali procedure di trasferimento presso le stesse saranno regolate dall’art. 30 del D.Lgs. n. 165/2001 che disciplina il passaggio di personale tra amministrazione diverse. Passaggio che potrà avvenire solo attraverso procedure di mobilità esterna a condizione che ci siano posti vacanti nella sede di destinazione e nel rispetto dei vincoli assunzionali e del programma dei fabbisogni. Considerato che i lavoratori del Dires 118 fanno un lavoro particolarmente usurante, che cosa accadrà di loro quando nel tempo potrebbero trovarsi nella condizione di non poter più svolgere quelle attività nel servizio di emergenza urgenza? Con quali garanzie potranno avere una diversa collocazione? Oggi sono tutelati dal fatto che possono essere trasferiti all’interno della Azienda Sanitaria di cui sono dipendenti attraverso una semplice mobilità interna ma cosa accadrà domani? Verranno demansionati? Verranno messi in esubero? O per non essere licenziati correranno il rischio di lavorare in condizioni di rischio per se stessi e per gli altri?”.

Per Laurino, inoltre, nel disegno di legge “non si comprende come dovrà funzionare la rete delle associazioni di volontariato chiamate a partecipare al sistema di emergenza urgenza. Quello che, invece, è certo è che dalla istituzione del CREU si ricaverà una postazione dirigenziale in più. Della serie “two is megl che one” si aggiunge al dirigente medico responsabile della Centrale Operativa un direttore del CREU nominato dal Presidente della Regione, perché per quest’ultimo non è previsto il requisito dell’appartenenza alla dirigenza medica dell’area dell’emergenza urgenza”.

“Come FP CGIL – aggiunge Laurino – siamo fortemente contrari a questo riordino del servizio di emergenza urgenza che, tra l’altro, va in direzione opposta e contraria rispetto ad un sistema sanitario regionale che dovrebbe sempre più essere orientato a costruire un sistema di reti e connessioni tra le diverse aziende sanitarie attraverso i dipartimenti interaziendali e regionali. Crediamo che un conto sia la necessità di meglio organizzare il servizio di emergenza urgenza, altro è utilizzare la necessità di riorganizzazione come alibi per creare un nuove ente inutile”.

“Come FP CGIL chiediamo al Presidente del Consiglio Regionale Lacorazza e al Presidente della Regione Basilicata Pittella di intervenire al fine di evitare la creazione di un ulteriore carrozzone che potrebbe affossare la sanità lucana".

17 Giugno 2015

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