Trento. Approvato il Piano provinciale della prevenzione

Trento. Approvato il Piano provinciale della prevenzione

Trento. Approvato il Piano provinciale della prevenzione
L'obiettivo è ridurre del 25% la mortalità precoce ed evitabile entro il 2025. Nel contesto Trentino significa ridurre la mortalità evitabile dagli attuali 700 decessi/anno circa a circa 525 decessi/anno. Il Piano sarà finanziato attraverso il fondo sanitario provinciale, senza finanziamenti aggiuntivi.

La Giunta provinciale, su proposta dell'assessore alla salute e solidarietà sociale Donata Borgonovo Re, ha approvato oggi il Piano provinciale della prevenzione 2015-2018, che concorre all'obiettivo finale di ridurre del 25% la mortalità precoce ed evitabile entro il 2025. Nel contesto Trentino questo significa ridurre la mortalità evitabile dai circa 700 decessi/anno a circa 525 decessi/anno entro il 2025.


 


"Il Piano provinciale è stato redatto in coerenza con le indicazioni del Piano nazionale della prevenzione ed è strettamente collegato con la proposta del Piano per la salute del Trentino 2015-2025, di cui rappresenta una prima applicazione operativa – commenta l'assessore Borgonovo Re in una nota diffusa dalla Provincia per illustrare i contenuti del Piano-. Il Piano della prevenzione – prosegue l’assessore – concorre infatti al raggiungimento degli obiettivi a lungo termine formulati nel Piano per la salute di prolungare la vita vissuta in buona salute, di ridurre progressivamente le morti premature ed evitabili, di aumentare l’equità, il benessere sociale e il potere decisionale del singolo e della comunità per raggiungere il più elevato standard di salute possibile. Il Piano provinciale della prevenzione ha, inoltre, un carattere fortemente intersettoriale: sono coinvolti numerosi attori extrasanitari, il mondo della scuola, le associazioni, diversi enti ed istituzioni, che sostengono le azioni contenute nei programmi del Piano e che concorrono alla realizzazione degli obiettivi integrando le attività dei diversi dipartimenti, servizi ed unità operative dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari ".

Il Piano provinciale della prevenzione, che si compone di 14 programmi per 81 obiettivi centrali e 108 indicatori, sarà finanziato attraverso il fondo sanitario provinciale, senza finanziamenti aggiuntivi.

Ecco la sintesi del Piano.

Gli obiettivi. Abbattere del 25% la mortalità precoce ed evitabile entro il 2025
Obiettivo finale del Piano nazionale della prevenzione è dunque quello di ridurre del 25% la mortalità precoce ed evitabile entro il 2025. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, questo obiettivo è raggiungibile attraverso interventi di promozione di sani stili di vita (riduzione del consumo ad alto rischio di alcol, riduzione del fumo di tabacco, riduzione del consumo di sale, incremento dell'attività fisica), azioni su alcuni fattori di rischio prioritari (ipertensione, diabete, eccesso ponderale) e mediante miglioramenti nell'assistenza sanitaria (counselling, terapie farmacologiche appropriate). Fondamentale, inoltre, risulta la riduzione delle disuguaglianze sociali nella salute.

Il Piano della prevenzione si pone in continuità con i precedenti piani, ma ha alcuni importanti elementi di novità come: ridurre il carico di malattia, investire sul benessere dei giovani, rafforzare e confermare il patrimonio comune di pratiche preventive, rafforzare e mettere a sistema l'attenzione ai gruppi fragili e alle disuguaglianze, considerare l'individuo e le popolazioni in rapporto al proprio ambiente.
Il Piano nazionale della prevenzione 2015-2018 individua poi dieci macro-obiettivi, vincolanti per le Regioni e Province autonome:
1.    Ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle malattie non trasmissibili
2.    Prevenire le conseguenze dei disturbi neuro-sensoriali
3.    Promuovere il benessere mentale nei bambini, adolescenti e giovani
4.    Prevenire le dipendenze da sostanze e comportamenti
5.    Prevenire gli incidenti stradali
6.    Prevenire gli incidenti domestici
7.    Prevenire gli infortuni e le malattie professionali
8.    Ridurre le esposizioni ambientali potenzialmente dannose per la salute
9.    Ridurre la frequenza di infezioni/malattie infettive prioritarie
10.    Rafforzare le attività di prevenzione in sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria per alcuni aspetti di attuazione del Piano Nazionale Integrato dei Controlli

I programmi
I dieci macro-obiettivi del Piano nazionale della prevenzione sono declinati in una serie di obiettivi centrali vincolanti per le Regioni e Province autonome per la definizione dei rispettivi piani di prevenzione. In Trentino, per affrontare gli 81 obiettivi centrali assegnati, sono stati elaborati 14 programmi provinciali, dopo un confronto che ha coinvolto diverse strutture sia sanitarie (in primo luogo il Dipartimento di Prevenzione) sia extra-sanitarie. I 14 programmi individuati accorpano più obiettivi, tenendo conto del contesto epidemiologico provinciale, e sono a loro volta ulteriormente articolati in 50 linee di intervento:
I programmi provinciali sono elencati di seguito:
1.    Tavolo interdipartimentale di salute in tutte le politiche
2.    Ospedali e Comunità “Amici dei bambini”
3.    Servizi vaccinali territoriali amici dei bambini
4.    Screening neonatali
5.    Scuola che promuove la salute
6.    Aziende che promuovono la salute
7.    Programma provinciale Guadagnare salute
8.    Sicuri a casa, sulla strada e sul lavoro
9.    Screening oncologici
10.    Gestione delle emergenze
11.    Ridurre la frequenza delle malattie infettive prioritarie
12.    Rafforzare le attività di prevenzione in sicurezza alimentare
13.    Rafforzare le attività di prevenzione in sanità pubblica veterinaria
14.    Ridurre le esposizioni ambientali potenzialmente dannose per la salute umana

Vi sono infine degli indicatori cosiddetti “sentinella”, che serviranno per il monitoraggio dell'andamento del Piano da parte del Dipartimento salute e solidarietà sociale della Provincia autonoma di Trento nei confronti degli attori locali (si eseguirà un monitoraggio semestrale delle attività) e, annualmente, da parte del Ministero nei confronti del Dipartimento salute e solidarietà sociale della PAT (come previsto dal Documento nazionale di valutazione) nonché un cronoprogramma di massima delle singole azioni. Per altri aspetti è stata lasciata ampia libertà ai referenti dei diversi programmi e delle singole linee di intervento.

L’attività già in essere
Nella maggior parte dei casi, i programmi individuati rappresentano attività già in essere. Il Piano provinciale della prevenzione rappresenta l'occasione per una maggiore sistematizzazione, in una cornice concettuale unica e condivisa a livello nazionale, per una maggiore estensione di buone pratiche già presenti e per un maggiore monitoraggio, valutazione e rendicontazione delle attività.
Qui di seguito alcuni esempi di attività in corso e gli obiettivi che si vogliono raggiungere con il Piano provinciale:
•    ospedale e comunità "Amici dei Bambini": il Santa Chiara ha già ottenuto il riconoscimento ufficiale OMS/UNICEF – si tratta ora di mantenerlo ed estenderlo alle altre realtà trentine;
•    screening per tumori a mammella, cervice uterina e colon retto funzionano già bene, ma si tratta di migliorare (con particolare attenzione alla riduzione delle disuguaglianze) e di modernizzare l'offerta degli esami;
•    si interviene già da anni sulla qualità della refezione scolastica, si tratta di introdurre nelle mense scolastiche nuovi temi come il nesso tra alimentazione e tutela ambientale e stimolare maggiormente la consapevolezza e la partecipazione degli studenti e delle famiglie;
•    nelle scuole si realizzano già molti interventi di educazione sanitaria, si tratta di standardizzare meglio e estendere le buone pratiche al maggiore numero di scuole possibili;
•    la sorveglianza delle malattie infettive è ben presidiata; si tratta di mantenere e migliorare le coperture delle vaccinazioni raccomandate, l'uso corretto degli antibiotici, e di mantenere alta l'attenzione sulle infezioni correlate all'assistenza.
•    tutte le imprese alimentari sono già oggetto di controllo; si tratta di uniformare i controlli sul territorio secondo le indicazioni dei regolamenti europei.
•    per quanto riguarda le esposizioni ambientali potenzialmente dannose per la salute molto viene fatto da diversi settori dell'amministrazione pubblica, si tratta di coordinare e integrare meglio tra di loro le diverse attività per migliorare conoscenze e capacità di intervento.

29 Giugno 2015

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