Avezzano. Effettuati 43 trattamenti per ictus cerebrale nel 2014. Il quadruplo rispetto al 2012

Avezzano. Effettuati 43 trattamenti per ictus cerebrale nel 2014. Il quadruplo rispetto al 2012

Avezzano. Effettuati 43 trattamenti per ictus cerebrale nel 2014. Il quadruplo rispetto al 2012
Se la tabella di marcia resterà quella attuale fino a fine anno, la stroke unit all'interno di Neurologia raggiungerà il primato regionale. Decisiva l'interazione con i medici di medicina generale, che hanno garantito costante collaborazione. I 43 trattamenti compiutu da gennaio scorso sono certificati nei registri internazionali. 

In poco più di 3 anni l’Ospedale di Avezzano ha quadruplicato i trattamenti contro l’ictus cerebrale: è passato dai 12 casi del 2012, ai 17 del 2013, ai 28 dello scorso anno e quest’anno corre come una locomotiva con 43 interventi già compiuti nei primi sette mesi. La struttura stroke-unit, all’interno di Neurologia, è una realtà che cresce e che sembra proiettata, se la tabella di marcia resterà quella attuale fino a fine anno, verso un primato regionale.

Il reparto del presidio di Avezzano riesce a coprire oggi i bisogni di un territorio che va dalla Marsica alla Valle Peligna fino all’Alto Sangro, per una popolazione complessiva di 250.000 abitanti. Attualmente l’apparato anti ictus cerebrale, messo in piedi e progressivamente affinato negli anni, riesce ad affrontare con la trombolisi (trattamento per sciogliere o rimuovere il grumo di sangue che ostruisce le arterie cerebrali) il 10% dei casi, un tasso ben superiore alla media europea che si attesta al 6%. Un risultato reso possibile da una costante opera di sensibilizzazione dei medici di medicina generale, con cui è stato avviato un proficuo rapporto di collaborazione, e da un continuo lavoro di miglioramento operativo dell’equipe composta da più servizi, in cui ciascuna parte dell’ingranaggio deve svolgere bene e velocemente il proprio ruolo.

All’interno di questo percorso operativo – che comprende l’eventuale coinvolgimento del medico di base, il trasporto del malato in ospedale, il primo soccorso, il ricovero e poi il trattamento terapeutico – c’è una sinergia che abbraccia più reparti e servizi. Sono infatti coinvolti il 118, diretto da Gino Bianchi, il pronto soccorso, guidato da Ezio De Pratti, la radiologia interventistica con a capo il dr. Giovanni Passalacqua, la chirurgia vascolare che fa capo a Giovanni De Blasis e ovviamente il reparto della stroke-unit, diretto da Antonio Carolei, affiancato dagli specialisti Federica De Santis, Berardino Orlandi e Francesca Notturno. Un’équipe che cerca di migliorare sempre più le proprie prestazioni, lavorando soprattutto sui tempi di intervento: perché quest’ultimo risulti efficace, infatti, deve avvenire tra le 3 e le 6 ore dal momento in cui si manifesta l’ictus, pena danni seri e permanenti. Grazie al continuo perfezionamento delle procedure oggi ad Avezzano è possibile curare del tutto l’ictus cerebrale oppure, nei casi più gravi, contenere al minimo le disabilità provocate dalla malattia.

Oggi la struttura ospedaliera, avendo tutti i requisiti strumentali e le risorse professionali necessarie, cammina senza costi aggiuntivi sulle proprie gambe e non ha quindi bisogno di ulteriori investimenti per continuare a funzionare al meglio. I 43 trattamenti (23 con farmaci, gli altri tramite pratica endovascolare ad opera della radiologia interventistica che ha un ruolo decisivo in alcuni tipi di ictus), compiuti dal gennaio scorso a oggi, sono certificati nei registri internazionali.
 

21 Luglio 2015

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